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Cultura Sora

Nasce a Sora l’Università Popolare

L’idea nasce dalla volontà di promuovere un’ampia offerta formativa a vantaggio del territorio per esercitare una forza di attrazione culturale che si traduca in promozione sociale e sviluppo della persona

Nasce a Sora l’Università Popolare, laboratorio di idee e fucina di cultura. Su iniziativa di un gruppo eterogeneo di persone, tra cui docenti, registi, artisti, esponenti della società civile e professionisti in vari settori, l’università nasce dalla volontà di promuovere un’ampia offerta formativa a vantaggio del territorio, con la proposta iniziale di Corsi di studio e di ricerca, oltre che di espressione di sé, con i quali intende esercitare una forza di attrazione culturale che si traduca in promozione sociale e sviluppo della persona.

“L’orizzonte dell’inclusione dei soggetti a qualsiasi titolo emarginati anima le politiche di coesione sociale - spiega il prof. Gabriele De Ritis, tra i promotori dell’iniziativa-. L’ispirazione ideale può essere compresa alla luce di quattro grandi ragioni etiche da noi poste alla base di tutte le attività educative: Educare alla cittadinanza attiva, Educare alla legalità, Educare le abilità sociali, Educare alla comprensione delle immagini e dei messaggi prodotti dalla società della conoscenza”. Il comunicare etico che contraddistingue l’azione educativa mira a promuovere interdipendenza positiva tra i soggetti culturali del territorio, in una prospettiva di pedagogia sociale. L’Università popolare di Sora si rivolge a tutti i gruppi sociali che è possibile raggiungere e con i quali investire culturalmente in attività di studio e di ricerca, oltre che di espressione di sé, per favorire l’empowerment individuale e relazionale, meta desiderata per ogni progetto formativo, assieme allo sviluppo della cittadinanza attiva. Molto presto inizieranno i corsi che si concretizzeranno in lezioni frontali, attività seminariali, laboratori dedicati, gruppi di lavoro, incontri a distanza. “Oltre lo studio e la ricerca, conterà per noi - spiega ancora Fe Ritis - la cura delle espressioni di sé, che aiutino il cittadino a sviluppare abilità di comprensione e di produzione scritta e parlata”. A tal fine, si stanno organizzando un Laboratorio permanente sulla scrittura, Esercizi di pratica letteraria, per imparare ad interrogarsi su se stessi e sul mondo, un un Laboratorio sul racconto (di sé) orale, uno di comprensione e di produzione dell’immagine nelle Arti figurative, nel Cinema, nel Teatro, nella Musica, nella Fotografia.

“I processi educativi si avvalgono, per noi, di un’idea dell’educazione come esercizio di esperienza, grazie alla creazione di ambienti formativi in cui la funzione dell’educazione come spazio transizionale valga a favorire nel singolo l’elaborazione dell’esperienza personale, in uno spazio sociale che si configura subito come spazio linguistico”. Oltre al professor De Ritis, daranno il loro contributo di idee tra gli altri anche il maggiore dei carabinieri Iacovacci,  il regista Capocciama, l’architetto Morganti ed ancora Clara Pettinelli, Pio Conflitti, Dionisia Andreucci, Alessandro Memeo.

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