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Paliano, ecco il nuovo episodio di racconti palianesi:“Paliano in poesia”

  https://www.youtube.com/watch?v=bnktTJ926Vo Ottavo episodio di Racconti Palianesi. La zona Cimate-S.Procolo da sempre è stata un luogo di ispirazione per la bellezza dei paesaggi. Da queste alture il poeta Pasquale Rea Martino ha...

https://www.youtube.com/watch?v=bnktTJ926Vo

Ottavo episodio di Racconti Palianesi.

La zona Cimate-S.Procolo da sempre è stata un luogo di ispirazione per la bellezza dei paesaggi. Da queste alture il poeta Pasquale Rea Martino ha decantato Paliano e il suo paesaggio. Un percorso nato tanti anni fa quando il poeta, di

origini ciociare, è venuto ad abitare nelle nostre terre. Da qui è maturata la sua poesia “del territorio”. E sono stati tanti i temi affrontati. Uno su tutti è sintetizzato nella frase che lo stesso Martino ama ripetere: “la mano dell’uomo umile ha costruito Paliano”. Questo è il senso profondo dei suoi versi

Oltre ai paesaggi luminosi, alla natura rigogliosa e delicata, ecco farsi strada la voce degli umili, che dal fondo della storia ancora chiedono di parlarci. Il loro tenue sussurro giunge come un’eco profonda. Volti e voci di un tempo, come ombre antiche, ci ricordano che il loro impegno ha fatto grande la città. Nella poesia di Rea non ci sono i fasti del lusso, ma quegli uomini e quelle donne che con “mano paziente hanno costruito la città”. La loro purezza antica si fonde “con” e “in nome del popolo”. Ecco modellarsi la simmetria dei colli palianesi, le terre ben ordinate, la bellezza degli antichi fienili, gli spazi aperti e le campagne, avviluppati intorno al centro storico, la cui architettura ascendente rivela la sua natura tardo medievale. Una trama sottile e silenziosa ancora oggi visibile, in un’epoca in cui i processi di terziarizzazione e di omologazione sono più forti che mai. Molto significative le poesie di Pasquale Rea dedicate all’estetica del centro storico, allo “svettar maniero” del suo castello grifagno, ai vicoli, i borghi e “all’odor di vino” che in essi si respira, alla purezza antica di un popolo.

Nella puntata c’è spazio per un’interessante riflessione sull’unità d’Italia che, partendo da Paliano, finisce per toccare in forma ucronistica la spedizione dei Mille di Garibaldi. Non poteva mancare, in ultimo, una riflessione sulla Selva di Paliano, luogo ormai culto di tanti ricordi palianesi, immaginario ideale di un tempo rigoglioso e spensierato a cui il poeta dedica un verso finale, sigillo e augurio per nuovi fasti futuri.

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