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Piglio, Il Beato Andrea Conti nei cicli pittorici esistenti di molte città italiane e straniere

A Firenze il ciclo degli affreschi di Santa Croce, nella Cappella Castellani affrescata da Agnolo Gaddi tra il 1383 e il 1385 presenta anche figure di santi francescani ai lati delle scene.

A Firenze il ciclo degli affreschi di Santa Croce, nella Cappella Castellani affrescata da Agnolo Gaddi tra il 1383 e il 1385 presenta anche figure di santi francescani ai lati delle scene.

Tra queste, nella parte sinistra guardando la cappella, tra San Ludovico di Tolosa e Ubertino da Casale è inserita la figura del Beato Andrea Conti di Anagni, che rifiuta la porpora cardinalizia gettando via il cappello (rosso), insieme ad altre importanti figure del mondo religioso principalmente francescano conventuale. Un’altra immagine del Beato Andrea Conti, viene ritratta esattamente nell’intradosso dell’arco della Cappella Rinuccini, affrescata da Giovanni da Milano tra il 1363 e il 1366; un’altra immagine, in affresco del beato Andrea nella sacrestia della Basilica di Santa Croce molto simile a quella della Cappella Maggiore, tra il 1388 e il 1393, ma anteriore come datazione, dove il Beato è senza il libro in mano (dopo 1369, attribuita a Matteo di Pacino seguace di Giovanni da Milano). Qui il Beato Andrea è in compagnia di San Francesco, San Ludovico di Tolosa, Sant’Antonio da Padova. Il libro in mano, rappresentato successivamente, è quello scritto dal Beato sul parto di Maria Vergine. Infine un’altra immagine nella Cappella Maggiore in una delle vetrate. A Piglio la più antica immagine del Beato Andrea Conti con il libro in mano è stata rinvenuta nel 1986 nella chiesa di San Rocco-Madonna della Valle, nell’affresco del 1300 di scuola giottesca-napoletana, insieme alla Madonna delle Rose con bambino in trono, a San Giovanni Evangelista, a San Leonardo e a Sant’Antonio Abate e nel soffitto della sacrestia della Collegiata santa Maria Assunta dove il Beato Andrea è raffigurato insieme e a San Lorenzo e la Madonna in trono. A Ragusa Ibla una cartolina ritrae il Beato Andrea Conti nella chiesa di San Francesco. Altri cicli pittorici riguardanti il Beato Andrea sono presenti in località di varie regioni d’Italia , quali Palermo, Asti, Chieti, Benevento, Firenze, Lucera, Ragusa Ibla, Piacenza, Noto e Oristano per non parlare delle località del Lazio, da Bagnoregio ad Arpino, da Nettuno a Poli, da Segni, a Veroli, da Ferentino ad Alatri oltre ad Anagni, dove è ritratto in una pala nella sacrestia della Cattedrale di Anagni e dove viene invocato come patrono “minus principalis” di tutta la diocesi. Per completare questo sguardo panoramico, dobbiamo anche aggiungere che, essendo stato il culto verso il Beato Andrea Conti, promosso quasi esclusivamente dai Frati Minori Conventuali, l’assenza forzata di detti religiosi da molte delle località su elencate ha influito negativamente sul culto medesimo, per cui se oggi non è difficile trovare in quegli stessi luoghi un quadro o un immagine pittorica che ricordi il Beato è diminuita e, a volte scomparsa la devozione a questo “insigne”, quanto umile Beato che, pur essendo stato raffigurato in ogni epoca ed in moltissime località, anche straniere, da ben tre secoli circa è rimasto semplicemente e solamente “Beato”. Giorgio Alessandro Pacetti

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