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Cultura Pofi

La Pumpudurella di Pofi, agricoltura, tradizione e rinascita

E' stata creata una rete di produttori locali composta da 44 coltivatori custodi che, con dedizione e passione, impegnano il loro orto per lo sviluppo di questo prodotto, tramandando alle generazioni future questa preziosa tradizione

L’attenzione che si dà oggi all’ambiente, all’agricoltura biologica e alla riscoperta dei prodotti di nicchia ormai dimenticati ci porta alla scoperta di alimenti preziosi nati e cresciuti nelle terre d’origine. Siamo sempre più orientati all’acquisto e al consumo di prodotti a km 0 che vengono lavorati dalle mani sapienti degli agricoltori locali. Questo nuovo interesse per tutto ciò che è biologico e tradizionale, ci accompagna alla riscoperta delle eccellenze del territorio, alimentando, di conseguenza, anche l’economia locale.

Tra i tanti prodotti della nostra amata Ciociaria, c’è la Pumpudurella di Pofi, un prodotto che rischiava di essere dimenticato e perduto per sempre. Il pomodorino ciociaro nasce nella fertile terra vulcanica di Pofi, piccolo centro in provincia di Frosinone, e in alcune zone limitrofe. Le ricche sostanze contenute in questa terra, insieme all’assetto idrogeologico di falde affioranti e risorgive, creano il microclima ideale per lo sviluppo della Pumpudurella.

Per consolidare la ricerca dell’antico pomodorino si è creata una rete di produttori locali composta da 44 coltivatori custodi che, con dedizione e passione, impegnano il loro orto per lo sviluppo di questo prodotto, tramandando alle generazioni future questa preziosa tradizione. La cura dei nostri produttori è assolutamente biologica e a carattere famigliare. Il loro lavoro, attraverso le mani, viene riportato anche nel logo della Pumpudurella di Pofi per sottolineare l’energia e la fatica dell’uomo.

Il fondatore e gestore della rete d’impresa è Andrea Ceccobelli che ha voluto realizzare il suo sogno di valorizzare questo prodotto genuino della sua città natale riportando alla luce i valori antichi della sua famiglia.  Promotore di questo meraviglioso progetto è l’agronomo e docente, presso l’Istituto Agrario di Frosinone, Lorenzo Rea che si occupa anche del disciplinare gli studi di ricerca che hanno permesso di ristabilire la purezza del prodotto. 

Infatti, Dopo anni di meticolosa selezione dei semi per raggiungere la purezza genetica, siamo riusciti ad identificare l’ecotipo originario abbastanza stabile e riconoscibile. L’aspetto caratteristico è: una forma piriforme, diametro di 2-3 cm, colore rosso corallo, buccia spessa e resistente e polpa compatta. La pianta è robusta e ben si adatta agli ambienti più asciutti: un aspetto che permette di combattere lo spreco di acqua, elemento prezioso che dona al pomodorino una sapidità particolare. Come da tradizione, la raccolta della Pumpudurella avviene tra luglio e agosto e, come da tradizione, la conservazione per l’inverno avviene nelle caratteristiche serte appese sotto le tettoie o, se possibile, in luoghi freschi e asciutti. Che dire se non che questo pomodorino è uno degli ingredienti ideali per le nostre ricette tradizionali ciociare a base di pasta, carne e tanto altro.

L’iniziativa del fondatore Andrea e del professore Lorenzo, in collaborazione con i 44 coltivatori viene condivisa appieno dalla Regione Lazio che si è impegnata nella registrazione della varietà e del riconoscimento di prodotto tipico. Di concerto con l’ A.R.S.I.A.L. (Agenzia Regionale Sviluppo Agricolo Lazio), ad oggi si sta realizzando una mappatura genomica della varietà per accertarne le caratteristiche filogenetiche.

Siamo fiduciosi che la Pumpudurella diventerà presto un prodotto simbolo del nostro Made in Italy, in quanto sinonimo di tradizione e genuità.

Complimenti a tutti per questa iniziativa di conservazione della biodiversità territoriale e un augurio speciale per il futuro.

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