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Cultura Roccasecca

Roccasecca, rivive il presepe di Nonno Ninuccio dopo 70 anni grazie ai suoi nipoti

I tre giovani confermano "Un impegno che fa parte del nostro dna familiare e che ci avvicina ai nostri nonni e genitori, i quali tanto si spendevano in questo periodo dell’anno"

Si può ammirare in questi giorni, presso la Chiesa Insigne Collegiata della Santissima Annunziata nel borgo Castello di Roccasecca, l’artistico presepe realizzato da tre fratelli: Tony, Danilo e Romina Bove.

Una rappresentazione della Natività molto semplice, ma nello stesso tempo molto suggestiva e che riannoda i fili della storia, riportando il nastro al 1949. Si era appena usciti dal periodo bellico e, nonostante le condizioni non certo favorevoli, c’era comunque voglia di ricominciare a vivere e a riprendere quelle antiche tradizioni che da sempre avevano segnato la vita di un piccolo paese come Roccasecca.  Fu allora, più precisamente nel dicembre 1949 che Antonio Bove, da tutti conosciuto come Ninuccio e nonno di Tony, Danilo e Romina, decise di rinverdire l’usanza del presepe che realizzò nella chiesa che custodisce il culto di San Tommaso D’Aquino.

Di anno in anno la voglia di Ninuccio di arricchire il presepe crebbe, tanto che il suo piccolo laboratorio divenne una piccola San Gregorio Armeno e fu capace di coinvolgere l’intera comunità del Castello, in particolare i ragazzi e soprattutto tutta la sua famiglia.

Una passione che non si è mai interrotta e che è arrivata fino ai nostri giorni, con Tony, Danilo e Romina e che oltre a testimoniare la devozione religiosa, è il segno di un attaccamento al luogo d’origine di valenti artigiani, da sempre conosciuti come una famiglia di talenti che ancora oggi svolgono il loro lavoro riscuotendo molti apprezzamenti.

“E’ da qualche anno – spiegano i tre fratelli – che abbiamo voluto cimentarci nella realizzazione del presepe al Castello. Un impegno che fa parte del nostro dna familiare e che ci avvicina ai nostri nonni e genitori, i quali tanto si spendevano in questo periodo dell’anno. Un grazie  a tutti coloro che lo visiteranno e che ci stanno testimoniando il loro apprezzamento”.

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