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Giovedì, 28 Marzo 2024
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Roma, 8 Marzo : inchiniamoci alla “donna” afferma il Libersind Conf.sal

E’ passato tanto tempo e fiumi di dichiarazioni di principio tendenti a riconoscere alla donna pari opportunità quasi come se il sesso forte avesse il diritto di concedere quello che è un diritto naturale ed irrinunciabile.

E’ passato tanto tempo e fiumi di dichiarazioni di principio tendenti a riconoscere alla donna pari opportunità quasi come se il sesso forte avesse il diritto di concedere quello che è un diritto naturale ed irrinunciabile.

Non si può, nel 2016, pensare che le donne debbano ancora battersi per vedere riconosciuti diritti insiti dell’essere umano che sia donna o uomo. Eppure ancora oggi ci imbattiamo in discriminazioni di genere in termini di salario, di carriera ma soprattutto di dignità.

E’ da sempre stata la stella polare del sindacato LIBERSIND CONF.SAL battersi per dare il diritto alla donna di poter scegliere di essere nella vita moglie, madre e lavoratrice. Ancora oggi purtroppo, in questa Italia dalle quote rosa, la donna è costretta ad optare fra fare la madre e rinuncia a remunerazione e carriera, ma c’è anche di peggio quando viene costretta a rinunciare alla maternità per portare a casa quel poco di salario indispensabile per il sostentamento.

Adesso la modernità vorrebbe anche che la donna presti il proprio corpo per produrre figli altrui quasi fosse una macchina inerte e senza sentimenti. Lungi da noi a voler essere giudicanti nei confronti del nobile desiderio di maternità di chi ha avuto un triste no dalla natura. Francamente, visto dal lato della gestante, ci sembra un ulteriore abbassamento dell’asticella dei valori a danno della dignità della donna, da sempre oggetto di desiderio mercificato dell’uomo, oggi addirittura ridotta a macchina da riproduzione.

Il Buon Dio, o la natura, come lo vuoi chiamare, ha dato un compito alla donna talmente alto che ci dovrebbe fare inchinare al suo cospetto. Alla donna, moglie madre e lavoratrice, va il compito di concepire, gestire nel proprio grembo, partorire e allattare il frutto dell’amore che garantisce la continuazione della specie umana.

E’ la donna con il suo amore che perpetua questo meraviglioso miracolo.

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