rotate-mobile
Cultura

Roma, Al Teatro Golden: «LA BELLA E’ LA BESTIA» ovvero «Amore è Psiche»

In una società sempre più vetrinizzata e, ahimè, anzi ahinoi, quasi inevitabilmente e drammaticamente spersonalizzata dal sacro botox, una nebulosa inarrestabile dilaga e complica.  Se poi, al concetto di bellezza si aggiunge quello, confuso e che...

In una società sempre più vetrinizzata e, ahimè, anzi ahinoi, quasi inevitabilmente e drammaticamente spersonalizzata dal sacro botox, una nebulosa inarrestabile dilaga e complica. Se poi, al concetto di bellezza si aggiunge quello, confuso e che confonde, dell’amore, il patatrac è fatto. Al Teatro Golden a Roma, in via Taranto è in scena dal 23 febbraio al 20 marzo, lo spettacolo «La bella è la bestia», con Simone Gandolfo, Raffaella Rea, Annalisa Favetti e Julie Ciccarelli.

Se è vero che la bellezza può salvare il mondo, è altrettanto vero che alcune volte, come in questo caso specifico, può creare anche dei piccoli problemi. Insomma anche la bellezza porta il peso della sua responsabilità. Ma grazie a sua maestà intelligenza che governa qui l’intera drammaturgia, scritta da Massimo Natale ed Ennio Speranza, diretta in modo puntuale e impeccabile da Massimo Natale, quello che è a tutti gli effetti un problema sociale diviene magicamente una divertente commedia degli equivoci. E certo: la bellezza e l’amore sono eroi/antieroi totalmente soggettivi. Dunque, l’equivoco è di casa. Ovvio. Si può riflettere su ogni problema anche ridendoci su. Quando le difese emozionali si abbassano, si piange, si ride, all’improvviso. Anche davanti alla pubblicità della carta igienica dove un tenero cagnolino riesce a far sciogliere in lacrime l’ipersensibile Alessandro Severi interpretato bene da un bravissimo e naturale Simone Gandolfo. Ma «nessuno è perfettamente sano» per la psicologa Giulia Giovannini, che nella sua messa in scena di bruttezza crede di essere più credibile agli occhi dei pazienti che sono in cura da lei, dunque più utile. Chiara Giolitti è la versione della bellezza, imbarazzante che imbarazza. Impeccabile in queste due facce della stessa medaglia l’interpretazione spontanea di una bravissima Raffaella Rea. L’attrice è anche bella, ma questo nell’arte della Rea è decisamente secondario. Se un attacco di panico si manifesta violento e improvviso è solo perché il malessere covava già da tempo dentro. «Bisogna scavare nel passato» della vita di una persona. La danza, non la lotta, qui è tra la debolezza e la forza. Entrambi nobili dee. Divertente, e dunque intelligente il ruolo di Barbara assistente e amica di vecchia data di Chiara, Annalisa Favetti con il guizzo di un’attenta attrice riesce pienamente nella sua interpretazione. Camilla Scaccia è l’ex fidanzata ossessiva di Alessandro interpretata da una sempre più matura a livello artistico s’intende, Julie Ciccarelli, l’attrice è giovane e ha davanti a sé tanta strada che non ci sono dubbi percorrerà sempre più con tecnica e passione. Giusta nel suo ruolo. Squisita nella sua freschezza. Tra setting e transfert amore e ansia si confondono nella stessa emozione, quasi. Oggi tutto si consuma troppo velocemente e «di amore ce n’è sempre meno». Ma c’è, ci dicono decisi Natale e Speranza, che uniti riescono a portare un po’ di luce sulla drammaturgia contemporanea, sulla messa in scena, e perché no, nell’animo del pubblico. E questa è la vera magia dell’arte teatrale. Tra le scene bianche e essenziali, che acquistano un senso dal verbo degli attori, che è azione, difficile non notare le colorate e bizzarre cravatte indossate da Alessandro. Un tocco autobiografico del regista, non ci sono dubbi. Ma Alessandro guarendo si libererà di questo suo eccentrico accessorio. Sarà l’amore vero a portare tutti i suoi colori. «La bella è la bestia» è l’analisi intelligente e sensibile che, al giusto ritmo, guarisce.

Veronica Meddi

In Evidenza

Potrebbe interessarti

Roma, Al Teatro Golden: «LA BELLA E’ LA BESTIA» ovvero «Amore è Psiche»

FrosinoneToday è in caricamento