rotate-mobile
Cultura

Roma, al Teatro Vascello due appuntamenti con la grande danza

Con Tosca X Monica Casadei esplora l’universo pucciniano interpretando la celeberrima opera lirica con segno impetuoso ed empatia intellettuale.

Con Tosca X Monica Casadei esplora l’universo pucciniano interpretando la celeberrima opera lirica con segno impetuoso ed empatia intellettuale.

Anche questo titolo prosegue il percorso di indagine che da diverse stagioni appassiona la coreografa: la relazione tra il gesto coreografico e la parola drammaturgica, foriera di una cifra stilistica in sé già eloquente. Un nesso, quello tra fisicità e drammaturgia, particolarmente evidente nell’opera più drammatica di Giacomo Puccini, che concentra le tensioni e le sfide tra opposti nel secondo atto, il più ricco di colpi di scena, capaci ancora di tenere lo spettatore in costante apprensione. Un atto anche musicalmente di grande interesse, tra tutti il meno melodico, caratterizzato invece da incisi taglienti e armonie dissonanti che l’hanno fatto paragonare all’estetica dell’espressionismo tedesco. Sono proprio le accentazioni del secondo atto, che resta il nucleo della pièce, ad interessare Monica Casadei, per il côté musicale quanto per il fiume di dramma e sadismo che ne scaturisce. L’elaborazione della partitura originale con l’inserimento di tracce contemporanee e soprattutto con la reiterazione di parole significanti del libretto origina una vera e propria drammaturgia musicale. Su questo appassionante tappeto sonoro si impongono con forza i protagonisti, Tosca, Scarpia, che per la prima volta in Monica Casadei sono identificati come personaggi riconoscibili. Dominante la figura del barone Scarpia, avido di potere e di brama di possesso, così crudelmente giganteggiante da far pensare a molti che sia lui, piuttosto che Tosca, il vero protagonista dell’opera. All’inerme cantante, che con la sua lirica romanza “Vissi d’arte” piange la propria vulnerabilità, sono invece riservate dal compositore le sue famose melodie: intime, malinconiche, struggenti. Proprio in questo contrasto di personalità, che nell’opera si affrontano musicalmente e drammaturgicamente nel secondo atto, si rintraccia l’intuizione artistica della Tosca coreografica per Artemis Danza, creativamente radicata e artisticamente sviluppata sul contrasto tra estremi. Il sadismo, la crudeltà, la ferocia dell’essere umano, indagati senza intenti morali ma con interesse clinico per l’energica potenza che generano, si pongono come sentimenti centrali di questa rilettura dell’opera pucciniana, costruita sulla tensione del rapporto tra il carnefice e la sua vittima. In un’accesa espressività degli interpreti, è il pathos più estremo a dominare la scena. Coreografie energiche e fulminee, toniche e nervose corrispondono all’azione drammatica concitata e al ritmo musicale impetuoso, quasi da inseguimento, se non addirittura da triller, della pièce. Una danza corale, gonfia di impulsi e passioni, istintiva e a tratti selvaggia, che fa un uso vorticoso dello spazio e appare, anche simbolicamente, come visivamente piena: tra le altre anime nere vi si riconosce Scarpia, spietato per sguardi, atteggiamenti, postura. La contrapposizione è con assoli rarefatti e delicati, puri e sensibili, per corpi fragili e indifesi dai quali scaturisce una danza dell’anima che ha invece il vuoto come metafora e la disarmata Tosca a resistere nel mezzo. La scrittura coreografica è stavolta concepita e realizzata ad personam, sulle caratteristiche fisiche e le individualità artistiche dei singoli danzatori. Assoli protetti da cornici di insiemi o al contrario violentati da orde di corpi prendono forma nella mente della coreografa in una dinamica accelerata da forze propulsive, in un’atmosfera di sospesa concitazione. Improvvisa la successione dei due registri, con un andamento coreografico e una percezione estetica che mutano di colpo, tra il pieno e il vuoto della scena subitaneamente contrapposti. Al genere “maschile” delle coreografie di gruppo e a quello invece “femminile” degli assoli in esse racchiusi, prestano corpi e anime gli interpreti della Compagnia Artemis Danza. Da sempre riconoscibili per la muscolare virilità dei danzatori e la fierezza da amazzoni delle danzatrici, ma se ancora una volta è l’impulso maschile a prevalere, al segno femminile (non necessariamente legato al genere) sono riservati spazi preziosi. Interpreti generosi, capaci di darsi senza riserve, che adombrano i tormentati rapporti tra Puccini e le donne della sua vita. Il lavoro sullo spazio, che con l’ampliamento della compagnia permette all’autrice di allargare la propria attenzione dall’interprete al “corpo di ballo”, dal suo personalissimo teatro-danza a complesse architetture di corpi, trova corrispondenze negli intenti scenografici di questa Tosca. Monica Casadei li pensa, come la coreografia, di segni estremi: pieni e vuoti, sontuosità ed essenzialità, e si affida alla creatività degli artisti che da tempo seguono il suo lavoro. La legge dei contrasti è applicata anche alla scelta dei costumi, con la nudità pudica che ancor più si nota tra gli abbigliamenti aggressivi e imperiosi, simboli del male gratuito e dell’abuso di potere, messi in atto su una scena essenziale lacerata da una lama rossa. Un altro modo per mantenere viva, anche in questa Tosca, la tensione febbrile e l’energia divorante che identificano l’arte di Monica Casadei.

IL TERRITORIO IN SCENA: Le Anime di Artemis

Gli spettacoli di Artemis viaggiano in vari Teatri in Italia e all’estero, ogni coreografia studiata e provata con i danzatori della Compagnia si apre al territorio che la accoglie, attraverso il progetto Anime di Artemis incontrando allievi, danzatori, attori che entrano come parte viva e attiva nello spettacolo. Sono laboratori gratuiti dedicati a far conoscere l’identità coreografica di Monica Casadei e di Artemis nei quali si apprende, si danza e si sviluppa la conoscenza necessaria per partecipare allo spettacolo attraverso inserimenti coreografici appositamente valutati e preparati.

Il cuore delle Anime di Artemis risiede nella curiosità e nella pratica dell’incontro come spazio di crescita reciproca, tra la Compagnia, le sue creazioni e gli allievi che di volta in volta hanno la possibilità di fare un incursione guidata in uno degli spettacoli di Artemis.

Ufficio Stampa e promozione Teatro Vascello

Cristina D’Aquanno cell 340 5319449

promozione@teatrovascello.it

065881021 – 065898031

Teatro Vascello Via Giacinto Carini 78

Cap 00152 Monteverde Roma

www.teatrovascello.it

Biglietteria:

Danza € 15,00 - € 12,00

Servizio di prenotazione € 1,00 a biglietto

Abbonamento libero a 10 spettacoli a scelta € 100,00

Continua la campagna abbonamenti: spettacoli a scelta su tutta la stagione di Prosa Danza e Musica…

9 e 10 Febbraio 2016

martedì e mercoledì h 21

Compagnia Artemis Danza/Monica Casadei

TOSCA X

Coreografia, regia, luci, scene e costumi Monica Casadei

Musica Giacomo Puccini

Elaborazione Musicale Luca Vianini

Assistente alle coreografie Camilla Negri

Coproduzione Lugo Opera Festival, Festival La Versiliana

In collaborazione con Teatro Comunale di Bologna, AMAT & Teatro dell’Aquila/Comune di Fermo

Con il contributo di Ministero per i Beni e le Attività Culturali, Regione Emilia Romagna-Assessorato alla Cultura, Provincia di Parma

La collaborazione “ BODY OF EVIDENCE” con i Centri Antiviolenza

nel triennio 2015/2017 la Compagnia Artemis Danza collaborerà con i centri antiviolenza d’Italia per la sensibilizzazione del pubblico sul tema della violenza sulle donne.

13 e 14 Febbraio 2016

sabato h 21 – domenica h 18

MVULA SUNGANI PHYSICAL DANCE

ODYSSEY BALLET

Una Storia Mediterranea

con Emanuela Bianchini ed i solisti della compagnia

regia e coreografie Mvula Sungani

musiche Autori Vari

eseguite dal vivo da Riccardo Medile

maitre de Ballet Carla Wertenstein

costumi Giuseppe Tramontano

luci e multimedia MSPD Studios

CRDL e ASI presentano ODYSSEY BALLET– Una storia Mediterranea, un balletto inno- vativo in cui la Physical Dance di Mvula Sungani si fonde con le musiche originali dell’a- rea mediterranea La contaminazione alle base della creatività dell’artista italo-africano, la forte matrice etni- ca della sua ricerca, l'innovazione dei linguaggi proposti, il tema dell'integrazione, rendono questa nuovissima opera multidisciplinare un momento di riflessione sulle tematiche socia- li e contemporanee. Il cast di altissimo livello vede la stella internazionale Emanuela Bianchini e i solisti della Mvula Sungani Physical Dance danzare sulle coreografie dell'italo-africano Mvula Sun- gani, le musiche elettroniche si miscelano alle musiche eseguite dal vivo dal chitarrista Riccardo Medile, i costumi sono dello stilista Giuseppe Tramontano, le scenografie, le luci ed i multimedia degli MSPD Studios. Lo spettacolo Il tema dell'integrazione del “diverso” è molto caro al regista e coreografo che ha vissuto un’infanzia complessa per le sue origini africane in una Italia che all'epoca non era pronta a comprendere l’altro. Si evince l'emergenza umanitaria relativa ai clandestini che sta vivendo tutta l’area Mediterranea, si pone l'accento sull'odissea di chi nel mare vede il futuro e nel mare ripone tutte le sue speranze, le speranze di chi vorrebbe solo poter vivere una vita serena con chi ama... L’autore, fortemente stimolato dal proprio vissuto, formula una personale e suggestiva ipotesi: e se il poema fosse un racconto sentimentale autobiografico e le protagoniste femminili dell'opera fossero tutte alter-ego della stessa autrice? Potrebbe sembrare un'ipotesi folle eppure questa teoria è sostenuta da alcuni tra i più im- portanti esperti in poemi epici e da accreditati letterati del '900 come Samuel Butler, Ro- bert Graves e L.G. Pocock. Così il racconto viene ambientato in un posto non specificato del meridione del nostro Paese e vede Adele ed il suo compagno alle prese con un rapporto in crisi. Immersa nella sua introspezione e lontana dal suo uomo, partito in cerca di fortuna per la sua personale Odissea, la protagonista sente la necessità di esprimere le proprie emozioni ed i propri sentimenti scrivendo il suo romanzo autobiografico: “Il Viaggio”. L'aspetto psicologico dell'opera ci presenta un racconto pieno di simboli e simbologie; Ca- lipso può rappresentare il matrimonio, Nausicaa l'innamoramento, Circe ed i suoi incantesimi la trasgressione, mentre Penelope la fedeltà. Allo stesso tempo il Ciclope e le altre figure mitologiche sono maschere delle incertezze date dal futuro. La volontà dell’ autore è quella di rappresentare un'opera in cui le arti si fondono in un'unica grande emozione regalando allo spettatore un'esperienza visiva di tipo cinematografico. Il linguaggio coreografico è la physical dance, risultato di una fusione di tecniche classiche e contemporanee contaminate con la danza etnica, le tecniche circensi, l'acrobatico e le arti marziali. Le coreografie dell'opera alterneranno momenti intimi e rarefatti ad esplosioni corali e visive mentre la musica di matrice popolare propone una sintesi di suoni provenienti dalla cultura dell'area mediterranea, che trova la sua perfetta sublimazione nel sud del nostro Paese unita al sapiente utilizzo di loop e suoni elettronici. I costumi e l'ideazione scenografica prevedono una visione essenziale, stilizzata, su cui man mano i quadri si compongono e scompongono in costruzioni sceniche fatte di materia e corpi. L'imponente impatto visivo dato da un disegno luci innovativo che utilizza tutte le nuove tecnologie illumino tecniche e multimediali conferirà all'opera la spettacolarità delle più grandi produzioni. La danza non è mai stata così spettacolare! MvulaSunganiPhysicalDance Ufficio Stampa e promozione Teatro Vascello Cristina D’Aquanno cell 340 5319449 promozione@teatrovascello.it 065881021 – 065898031 Teatro Vascello Via Giacinto Carini 78 Cap 00152 Monteverde Roma www.teatrovascello.it Biglietteria: Danza € 15,00 - € 12,00 Servizio di prenotazione € 1,00 a biglietto

In Evidenza

Potrebbe interessarti

Roma, al Teatro Vascello due appuntamenti con la grande danza

FrosinoneToday è in caricamento