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Roma. Anno Santo: misericordia, non melassa – di Giuseppe Rusconi – www.rossoporpora.org – 8 aprile 2015
Sabato pomeriggio 11 aprile, verrà indetto in San Pietro l’Anno santo della Misericordia in coincidenza con i primi vespri dell’omonima festa liturgica. La misericordia è una caratteristica essenziale del cristiano: virtù seria, complessa...
Sabato pomeriggio 11 aprile, verrà indetto in San Pietro l'Anno santo della Misericordia in coincidenza con i primi vespri dell'omonima festa liturgica. La misericordia è una caratteristica essenziale del cristiano: virtù seria, complessa, impegnativa, espressione di un cuore aperto all'altro. Non può divenire quel che la società dell'apparenza e del sentimentalismo gradirebbe: un residuo sciropposo ottenuto dopo la fabbricazione dello zucchero
Non c'è dubbio che l'esercizio della misericordia, se bene inteso nel suo significato profondo, sia complesso, molto variegato e impegnativo. La Chiesa bimillenaria non ha mai dimenticato di concretizzare la virtù della misericordia nei suoi rapporti con gli uomini, anche se a tratti alcuni suoi rappresentanti hanno privilegiato altri atteggiamenti, che virtù non si possono definire.
Nel magistero di papa Francesco la parola misericordia (citata ad esempio non meno di 31 volte nell'esortazione apostolica programmatica "Evangelii gaudium") è certo ricorrente e ben si inserisce nella sua volontà di abbracciare tutti, prescindendo dalla loro condizione umana, prima di chiedere loro eventualmente il documento d'identità religiosa. Non a caso l'annuncio è stato fatto durante la celebrazione penitenziale nella Basilica di San Pietro che cadeva nel secondo anniversario del suo pontificato. Come a confermare solennemente: guardate che per me la misericordia ha un'importanza vitale nell'espressione del messaggio cristiano.Anche le date d'inizio e di conclusione del Giubileo straordinario della Misericordia sono state scelte con cura. L'apertura sarà per la festa dell'Immacolata ed è dunque un omaggio alla Vergine Maria, di cui anche papa Francesco è particolarmente devoto. Ma coincide pure - ed è fatto che ha molto pesato probabilmente nella decisione papale - con il cinquantesimo della chiusura del Concilio ecumenico vaticano II, un anniversario cui si è inteso dare la massima evidenza suggerendo l'urgenza che la Chiesa si ponga senza più remore nel solco del magistero conciliare, illuminato dalla virtù della misericordia.
Pure la data di chiusura del 20 novembre 2016 ha un suo rilievo particolare: è la festa di Cristo Re, "volto vivo" - ha detto il Papa - "della misericordia del Padre".L'indizione del Giubileo straordinario avverrà in coincidenza con la festa della Divina misericordia, istituita da Giovanni Paolo II, subito dopo Pasqua. Sarà dunque per il tardo pomeriggio di sabato 11 aprile e sarà seguita dai primi vespri della Domenica della Divina misericordia. In quell'occasione sarà letta e pubblicata presso la Porta Santa di san Pietro la Bolla di indizione, una lettera apostolica assai sostanziosa, in cui il Papa tradizionalmente invita alla riflessione sui contenuti profondi del Giubileo, evidenziando anche il significato e le modalità dei segni tradizionali (pellegrinaggio, indulgenza e porta santa) e dà indicazioni su un corretto svolgimento dell'Anno Santo a livello di Chiesa locale.
In tale direzione si muovono, con passo felpato o militaresco a seconda delle qualità diplomatiche dell'uno o dell'altro, non pochi commenti tra i più entusiasti della 'mossa a sorpresa' di papa Francesco. A che cosa punteranno in questi mesi gli strateghi, i trombettieri e le trombettiere del 'nuovo', innalzando il vessillo della Misericordia? A consolidare attorno al Sinodo di ottobre un'atmosfera di attesa di cambiamento nella pastorale ecclesiale, in primo luogo verso divorziati risposati e coppie di conviventi dello stesso sesso. Con la Misericordia così intesa si pregusta di piegare gli episcopati del mondo (che fin qui hanno eletto per la seconda tornata perlopiù rappresentanti conservatori) a quello che è considerato l'ineludibile 'progresso' della storia ecclesiale che si 'apre' al mondo.
Non è chi non veda come Misericordia e melassa siano in netto contrasto. Specie se si ricordano le 7 opere di misericordia spirituali, tra le quali si evidenziano consigliare i dubbiosi, insegnare agli ignoranti, ammonire i peccatori. Ci sbagliamo o qui si parla in sostanza anche di 'correzione fraterna'? Quella cui papa Francesco, nel suo tentativo di convertire i cuori, è particolarmente affezionato, pur se per alcuni magari a corrente alternata e con bersagli privilegiati come la Curia. Però 'correzione fraterna' resta. Ed è dunque Misericordia allo stato puro, non sciroppato.