Roma, Il 20 luglio Bombino, "il Jimi Hendrix del deserto" in concerto al Festival Eutropia
Dopo la straordinaria esibizione al Coachella che ha mandato in delirio il numerosissimo pubblico di uno dei festival più rinomati al mondo, e dopo il sold out al RomaEuropa Festival, l’irresistibile groove di Omara Bombino il “Jimi Hendrix” del...
Dopo la straordinaria esibizione al Coachella che ha mandato in delirio il numerosissimo pubblico di uno dei festival più rinomati al mondo, e dopo il sold out al RomaEuropa Festival, l’irresistibile groove di Omara Bombino il “Jimi Hendrix” del deserto, com’è stato ribattezzato, tornerà il 20 luglio a Roma grazie all’agenzia di concerti Musicalista, nell’ambito del festival Eutropia, L’altra città. ( Ingresso 10 euro + d.p)
Nomad (Nonesuch) il suo ultimo album prodotto da Dan Auerbach dei Black Keys è al 1°posto della classifica degli album world di iTunes ed è stato inserito da Rolling Stone America e dall’autorevole NPR radio nella classifica dei 50 migliori album del 2013.
Astro nascente del desert blues, Bombino, è nato e cresciuto in Niger, ad Agadez, nel nord dell’Africa, nella tribù dei Tuareg Ifoghas, che lotta da secoli contro il colonialismo e l’imposizione dell’Islam più severo. Costretto a fuggire più volte con la sua famiglia, durante una visita i parenti dimenticano una chitarra che il piccolo Bombino tiene per sé, iniziando ad esercitarsi. Sin da giovane diventa allievo del celebre chitarrista Tuareg Haia Bebe e poco dopo entra a far parte della sua band, acquisendo il soprannome di Bombino, una storpiatura dell’italiano “bambino”. Inizia ad appassionarsi a Jimi Hendrix e Mark Knofler, di cui studia le tecniche durante i pascoli tra Algeria e Libia. Tornato in Niger Bombino intraprende la carriera di musicista a tempo pieno ed il suo talento non passa inosservato. Nel 2009 un incontro casuale con il regista Ron Wyman cambia irrimediabilmente il suo destino. Ma è solo un anno dopo che Wyman riesce a rintracciare Bombino, nel frattempo costretto a fuggire in Burkina Faso in seguito all’assassinio di due membri della sua band, uccisi in una rivolta. Wyman dedica gran parte del suo documentario sulle tribù Tuareg a Bombino e diventa produttore di Agadez, l’esordio solista su disco (il primo album risale al 2009, Group Bombino - Guitars from Agadez, vol. 2).
Nel frattempo la fama del giovane talento cresce fino ad essere conosciuto in tutto il mondo e suonare nei più importanti festival musicali, con collaborazioni di tutto rispetto, tra cui quella con Keith Richards. Dan Auerbach (The Black Keys) incontra Bombino e ne rimane folgorato, decidendo così di produrre Nomad, il terzo disco uscito in tutto il mondo ad aprile 2013 su etichetta Nonesuch/Warner. Registrato nello studio di Auerbach a Nashville, Nomad è l’incontro del desert-rock con il blues, suonato dalle abili mani di Bombino ed arricchito dalla sua voce intensa e vigorosa.
Le sonorità di Bombino ricordano quelle dei Tinariwen, vicini suonatori del deserto, ma le sue melodie elettrizzanti, che racchiudono lo spirito della resistenza e della ribellione, trasudano un groove irresistibile. Una versione del blues densa e magmatica, a cui si aggiunge la particolarità di svincolarsi dalla classica metrica basata sul “call and response” tra cantante solista e coro (solitamente femminile) rimpiazzando quest’ultimo con le disgressioni melodiche della chitarra. Compositore e chitarrista desert-rock, Bombino si rifà alle sonorità tipiche degli anni 60-70, da Jimi Hendrix a Jimmy Page, inserendole in un contesto rock-blues di matrice americana arricchito da vocalismi in Tamasheq, la lingua Tuareg.
Sul palco: Bombino voce, chitarra, Avi Salloway chitarra, djembe, voce Youba Dia basso, voce
Corey Wilhelm calabash Sito web: www.bombinomusic.com