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Mercoledì, 24 Aprile 2024
Cultura

Roma, Natale a teatro per assistere a spettacoli di grande livello artistico

Natale a teatro con numerosi spettacoli interessanti e di elevato spessore artistico, per passare serenamente le Feste, tralasciando per un paio di ore tutte le brutte notizie che ci circondano ogni giorno; ecco una bella selezione per i nostri...

Natale a teatro con numerosi spettacoli interessanti e di elevato spessore artistico, per passare serenamente le Feste, tralasciando per un paio di ore tutte le brutte notizie che ci circondano ogni giorno; ecco una bella selezione per i nostri affezionati lettori : al Teatro Eliseo, Cercando segnali d’amore nell’universo: grande attesa al Teatro Eliseo per il secondo spettacolo che vede protagonista Luca Barbareschi : dopo la Tigre del Bengala, in apertura di stagione, per il periodo di Natale e Capodanno è in programma un intenso e vibrante mosaico di episodi e di energia lungo quarant’anni al Teatro Eliseo dal 22 dicembre. Per festeggiare il compleanno “importante” della carriera di attore, regista e produttore, Luca Barbareschi dà vita al suo diario di bordo, racconto del percorso artistico e pretesto del cammino personale. Cercando segnali d’amore nell’universo prende in prestito la saggezza di Shakespeare e l’arguzia di Mamet, le parole di Eschilo e le musiche di Mozart amalgamandole con la più grande delle risorse: l’ironia. Il risultato è un one man show ritmato e dai confini dilatati che tocca i sensi di chi non ha smesso di sperare nei cieli notturni, nelle storie antiche, nelle lunghe attese. Uno spettacolo che è una vita, di Luca Barbareschi, con lo stesso Barbareschi e con Marco Zurzolo. Teatro Argentina, Morte di un commesso viaggiatore: in scena all’Argentina il famoso dramma di Arthur Miller, rappresentato innumerevoli volte in tutti i Continenti, questa volta con la regia di Elio De Capitani, la traduzione di Masolino d’Amico, e con la grande interpretazione di Elio De Capitani, Cristina Crippa, Angelo Di Genio, Marco Bonadei, Federico Vanni, Gabriele Calindri, Daniele Marmi, Vincenzo Zampa, Alice Redini, Vanessa Korn. Elio De Capitani firma una personale messinscena del capolavoro di Miller, il testo che racconta l’ultimo giorno di vita di Willy Loman, commesso viaggiatore pronto a tutto per vendere. Una storia personale che diventa collettiva, un classico degli anni Cinquanta che parla di noi e del nostro presente. «Ogni tanto, per capire a che punto siamo arrivati conviene spegnere le urla dai talk show e passare una sera a teatro», hanno scritto. «Bastano pochi minuti della versione di De Capitani per capire che in realtà siamo tutti diventati commessi viaggiatori, qualunque mestiere facciamo, qualunque mezzo di trasporto usiamo, l'auto o l'aereo o internet, siamo ruffianeschi e affabulanti venditori porta a porta di merci e in particolare di una: noi stessi». Nella scenografia mutevole di Carlo Sala, in un andare e venire fra realtà e sogno, De Capitani (Premio Hystrio all’interpretazione e Premio Flaiano) è un «Willy Loman commovente, bravissimo nel tenere il suo personaggio su di una corda tesa molto profonda e umanissima». Ma è l’intera compagnia a dare una splendida prova, con una recitazione sul filo di un vissuto tutto interiore. Ambra Jovinelli, Spirito allegro : tutto il periodo delle Feste in allegria all’Ambra Jovinelli con la divertente piece intitolata Spirito Allegro, che appare come una commedia dall’aspetto classico: aderente all’epoca in cui fu scritta ed elegante, per forme e per fogge. La novità è rappresentata dalla inventiva che viene usata per raccontare il soprannaturale. Espedienti scenici atti ad un’epoca più aderente all’auditorio che alla penna di Coward. Una compagnia di professionisti, alla quale s’è volutamente abbassata l’immagine anagrafica per una messinscena scattante e piena di ritmo, con poco spazio all’attesa e più allo stupore! Con la ottima regia di Fabio Grossi e con il seguente cast di personaggi e interpreti : Leo Gullotta – Charles, Betti Pedrazzi-Madame Arcati, Rita Abela- Edith, Chiara Cavalieri- Sig.ra Bradman, Valentina Gristina – Elvira e Sergio Mascherpa- Dott Bradman, all’Ambra Jovinelli dal 22 dicembre. Teatro dei Servi, Una splendida vacanza: una brillante e coinvolgente commedia con Marco Cavallaro, Giuseppe Renzo, Patrizia Grossi, Ester Cantoni e Daniele Coscarella, scritta e diretta da Ester Cantoni. La Compagnia dei borghi di Parma arriva sul palco del Teatro de’ Servi per il periodo delle feste natalizie con una commedia scritta e diretta dalla sua direttrice artistica Ester Cantoni. “Una splendida vacanza” è una commedia degli equivoci ambientata ai giorni nostri dove, Riccardo, manager fallito, escogita l’ennesimo stratagemma per convincere la sorella Adriana, affermato architetto, a prestargli i soldi necessari per iniziare l’attività d’allevatore di cani e per trasferire l’allevamento dal giardino di sua sorella in un posto più adeguato. Per uno strano caso del destino, complice dell’intrigo diviene Filippo, pizzaiolo disoccupato, che per guadagnare dei soldi si presterà ad impersonare un improbabile segretario di un conte spagnolo, interessato ad acquistare alcuni cani dell’allevamento di Riccardo. La messa in scena elaborata da Riccardo, verrà disturbata dalla presenza di Marta, l’eccentrica amica e coinquilina di Adriana, e del suo fidanzato Nicola, musicista di una band, di cui è terribilmente gelosa. L’incontro tra i cinque personaggi sarà una miscela di comicità esplosiva che si svilupperà attraverso situazioni da “vaudeville” e meccanismi dal divertimento assicurato, fino all’epilogo, con il fatidico colpo di scena e il lieto fine.Teatro Prati : I soldi non servono a niente: al Teatro Prati dall’ 11 dicembre 2015 al 31 gennaio 2016 la brillante commedia in due atti di Nino Marino con la regia di Fabio Gravina. Autore poliedrico, Nino Marino, oltre a scrivere per il teatro commedie di successo (“Un angelo calibro 9”, “I soldi”, “Gente di facili costumi” scritta con l'attore Nino Manfredi) si divide tra cinema nelle vesti di sceneggiatore e letteratura (tra i suoi romanzi ricordiamo “Interno di famiglia con miracolo”, il giallo storico “Rosso pompeiano” e “Bisturi per signora”). La storia inizia con l’irruzione inaspettata in una casa rispettabilissima di un personaggio ambiguo che insiste nel dichiararsi il marito appena uscito di galera della padrona di casa. La premessa, evidentemente, non lascia presagire nulla di tranquillo, infatti di lì a poco si scoprirà un segreto che accomuna tutti i personaggi e che determinerà una serie rocambolesca di fraintendimenti e doppi giochi che ben evidenziano, seppur in chiave assolutamente ironica, il cinismo dell’indole umana di fronte alla possibile perdita dell’agiata posizione economica che ci si è faticosamente accaparrati. Posizione raggiunta grazie al fatto che il marito accettò di accollarsi le colpe dei reati commessi da un politico, con la promessa che lo stesso avrebbe garantito il sostentamento della sua famiglia. Evidentemente negli anni di reclusione al sostentamento economico si è aggiunto anche un non pattuito sostentamento affettivo. Così, l’uscita “prematura” di galera del marito a causa di un indulto mette a soqquadro i piani dell’ex moglie e del nuovo amante che prevedevano il suo arrivo solo dopo il quarto anno di detenzione. Il loro stato confusionale li porterà anche a cercare un reato che possa ricondurre in prigione il marito ancora per un anno. Le innumerevoli peripezie forse ricondurranno i protagonisti verso l’amore disinteressato, o forse preferiranno ancora scegliere una vita di comfort acquisiti con l’inganno. Al Teatro Manfredi una commedia su matrimonio e salute: Un piacevole e fantastico inizio d’anno per gli spettatori del Teatro Nino Manfredi di Ostia, in compagnia dei bravi e simpatici attori Fabio Ferrari, Silvia Delfino, Pia Engleberth e Maurizio D’Agostino. Sono infatti loro i protagonisti della commedia “Il matrimonio nuoce gravemente alla salute” in scena nella sala lidense dal 29 dicembre al 10 gennaio ed in particolare proprio la notte che segna il passaggio tra il 2015 ed il 2016. Come consuetudine, lo staff del teatro e gli interpreti dello spettacolo brinderanno con gli spettatori al nuovo anno. Che sia una commedia divertente è scontato viste le premesse che sono tutte nei numeri: nel 2015 lo spettacolo in Francia ha aperto la quinta stagione consecutiva di repliche con oltre 100 rappresentazioni e più di 350.000 spettatori. Insomma, è una delle commedie francesi più viste negli ultimi anni. Nei teatri francesi ancora oggi vengono rappresentate un grande numero di commedie dal titolo evocativo e provocatorio che mirano ad esorcizzare attraverso la risata i mali della società nella quale viviamo. Con “Il matrimonio nuoce gravemente alla salute” sì è voluto offrire al pubblico uno spettacolo popolare in tutti i sensi. Si parla di coppie ovviamente e delle mille contraddizioni e dei mille e più ostacoli che lui e lei devono affrontare. Una rocambolesca sequenza di situazioni e gag per passare il periodo festivo e la notte di Capodanno in maniera scoppiettante. Per la serata di Capodanno, info: 06/56324849. Il matrimonio nuoce gravemente alla salute, di Pierre Leandri, e Elodie Wallace, con Fabio Ferrari, Silvia Delfino, Pia Engleberth, Maurizio D’Agostino, con la regia di Massimo Natale, in scena dal 29 dicembre 2015 al 10 gennaio 2016. Il più bel secolo della mia vita al Piccolo Eliseo: scritto e diretto da Alessandro Bardani e Luigi Di Capua, con Giorgio Colangeli, Francesco Montanari e con Maria Gorini, per la produzione Casanova Teatro in collaborazione con Razmataz. A grande richiesta torna in scena Il più bel secolo della mia vita, spettacolo campione di incassi nella scorsa stagione. Fino al 3 gennaio 2016 al Piccolo Eliseo, Giorgio Colangeli e Francesco Montanari si ritrovano di nuovo insieme ad emozionare e commuovere il pubblico interpretando la pièce scritta e diretta da Alessandro Bardani e Luigi di Capua. Il testo racconta con toni amari ed ironici la storia di due figli di "N. N.", Giovanni e Gustavo, e pone in evidenza la paradossale situazione che può creare un’antiquata legge ancora vigente nel nostro Paese - e unica in Europa - che vieta ai figli non riconosciuti alla nascita, detti in gergo appunto "N. N.", di venire a conoscenza dell'identità della madre naturale se non dopo il compimento del centesimo anno di età. Giovanni (Francesco Montanari) e Gustavo (Giorgio Colangeli) appartengono a generazioni distanti: poco più che trentenne il primo, alla soglia dei cent’anni il secondo. I due affrontano la vita in maniera completamente differente. Gustavo è “il giovane” aggiornato su tutto; mode, hi-tech, fast-food e donne; si destreggia con Iphone, pubblica foto ritoccate su Instagram, chatta su Facebook. Giovanni è quasi del tutto estraneo al mondo a cui appartiene. È nato vecchio, utilizza il Nokia 3310, odia i fast-food, adotta un linguaggio sempre forbito ed è bloccato in assurde ipocondrie verso la realtà che lo circonda. Entrambi sono alla ricerca delle proprie origini e Gustavo, avendo quasi quindi raggiunto l’età che gli permetterà di scoprire l’identità dei veri genitori, a breve avrà finalmente diritto a sapere. Con lui Giovanni si addentrerà in un dialogo che li vedrà uniti e distanti, allo stesso tempo, in uno scontro generazionale che li dipinge paradossalmente al contrario. Accanto a loro Maria Gorini, nel ruolo della compagna di Giovanni, che finisce per essere trait d'union tra i due uomini alle prese col loro passato. Il pubblico è pienamente coinvolto su un tema sociale di grande attualità. Le musiche originali e di atmosfera, incluso il brano inedito Non voglio rimanere sola sono firmate da Deserto Rosso, progetto musicale portato avanti da Erika Savastani e Danilo Pao. Presente nello spettacolo anche la filastrocca dei cento di Vittorio Giannelli. Lo spettacolo è sostenuto dal Comitato nazionale per il diritto alla conoscenza delle origini biologiche e da F.A.E.G.N. Associazione nazionale figli adottivi e genitori naturali. Anche grazie allo spettacolo la revisione di una legge assurda è giunta ora in Parlamento. Al Teatro Vascello in scena Anelante con gli irresistibili Rezza Mastrella: Flavia Mastrella ed Antonio Rezza tornano sul palco del Teatro Vascello con la nuova produzione Anelante. In scena fino al 19 gennaio 2016, dopo il debutto torinese, e pronti per una lunga tournée nazionale, che toccherà il Teatro Elfo Puccini di Milano, il Teatro Duse di Bologna, il Puccini di Firenze, Teatro Metastasio di Prato, Teatro Massimo di Cagliari, Teatro Astra di Vicenza. Anelante è l’uomo che esiste nel suo struggimento. Decanta l’alienazione e la disperazione di esseri umani tramutati in entità virtuali. Esalta la visione del sé idealizzato, non riesce ad ascoltare e utilizza solo la sua comunicazione verbale. Anelante è un essere mitologico, affronta con il tratto stilistico tipico di Rezza-Mastrella, i contorni delle effigi storico-cromatiche della nostra epoca. L’essere rincorre l’inevitabile moltiplicarsi della sua immagine, si dedica alla ricerca perpetua del divino. Vive le vicissitudini dei rappresentanti della Terra, in una composizione corale, a tratti orgiastica, a tratti devota; la morte e la decadenza fisica sono ancora lontane. La prospettiva paranoica degli autori e delle figure protagoniste, cresce nel ritmo delle battute e dei movimenti, fino all’apoteosi. Anelante è la ricerca dell’ultimo spasmo. Due note : dopo aver tentato la condivisione degli intenti attraverso il vivere civile, un uomo dotato di autostima si affida all’inconscio per portare la parola sott’acqua, lì dove persino Dio ha fallito con la sua. In uno spazio privo di volume, il muro piatto chiude alla vista la carne rituale che esplode e si ribella. Non c’è dialogo per chi si parla sotto. Un matematico scrive a voce alta, un lettore parla mentre legge e non capisce ciò che legge ma solo ciò che dice. Con la saggezza senile dell’adolescente, completamente in contrasto col buon senso, sguazza nel recinto circondato dalle cospirazioni. Spia, senza essere visto, personaggi che in piena vita si lasciano trasportare dagli eventi: perdizioni e delirio lungo il muro. Il silenzio della morte contro l’oratoria patologica, un contrasto tra rumori, graffi e parole risonanti. Il suono travolge il rimasuglio di un concetto e lo depaupera, spazio alla logorrea, dissenteria della bocca in avaria, scarico intestinale dalla parte meno congeniale. FV

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