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Cultura

Roma, premio Minerva 2015 a Donatella Cinelli Colombini

Nella Roma Sala della Protomoteca in Campidoglio, Donatella Cinelli Colombini vignaiola di Montalcino riceve il Premio Minerva Anna Maria Mammoliti  

Nella Roma Sala della Protomoteca in Campidoglio, Donatella Cinelli Colombini vignaiola di Montalcino riceve il Premio Minerva Anna Maria Mammoliti

Premio Minerva 2015 a Donatella Cinelli Colombini

Si tratta del primo riconoscimento italiano dedicato alle donne, sotto l’alto patronato del Presidente della Repubblica.

Il premio è giunto quest’anno alla XXVI edizione e fu creato da Anna Maria Mammoliti fondatrice del Mensile Minerva e Club delle Donne un’associazione che mira alla valorizzazione della qualità del lavoro femminile in tutti i campi del sapere. Il Premio Minerva ha per simbolo una spilla in oro e pietre preziose appositamente disegnata dal maestro Renato Guttuso e viene attribuito ogni anno, dal 1983, a donne che si siano distinte nei vari campi del sapere e che, simbolicamente, rappresentano esemplari modelli femminili per le loro capacità professionali e per i valori positivi di cui sono portatrici.

La lista delle vincitrici delle passate edizioni è di altissimo profilo: Simone Veil, Camilla Cederna, Elda Pucci, Diane Fainstein (Sindaco di San Francisco), Nilde Iotti, Olga Villa, Margherita Hack, la pittrice Paola Levi Montalcini, Vasso Papandreu, Wanda Rutkiewic prima donna a scalare l’Everest, Elena Bonner Sacharova, Helen Hancock presidente CPD dell’IBM, Kazimira Pruskiene ex primo ministro lituano, Emma Bonino, Barbara Spinelli, Susanna Agnelli, Tullia Zevi, Lubna Al-Qasimi (Ministro del Bilancio e della Pianificazione degli Emirati Arabi Uniti).

Per Donatella, vignaiola di Montalcino il Premio Minerva è arrivato inaspettato e graditissimo. Inaspettato perché raramente una vignaiola accede a riconoscimenti di questa importanza, più spesso destinati a personalità della cultura e della politica. Forse per questo Donatella ha salito le scale del Campidoglio con l’emozione e l’orgoglio di portare con se il lavoro e l’impegno di tante donne che, come lei, hanno aperto un ambito quasi esclusivamente maschile, al protagonismo femminile. Le cantine di Donatella Cinelli Colombini – Casato Prime Donne a Montalcino e Fattoria del Colle a Trequanda – sono le prime in Italia con un organico interamente rosa, quasi una bandiera per le pari opportunità nel vino.

Con Donatella Cinelli Colombini sono stati premiate importanti personalità dell'economia, della cultura, della ricerca e della politica. Fra di loro Susanna Petruni vice direttore del TG1 con delega su Uno Mattina e Francesca Lo Schiavo vincitrice, insieme al marito Dante Ferretti, di 3 premi Oscar per la scenografia.

Nel corso della cerimonia Donatella ha ricevuto domande da una delle Giurate, Daniela Viglione << cosa rende diversa un'azienda produttrice di vino al femminile? >> ed ecco la risposta << le cantine delle Donne del vino somigliano a orchestre Jazz mentre quelle degli uomini a orchestre sinfoniche. Per questo le aziende in rosa, che sono circa il 30% in Italia, hanno retto meglio alla crisi perché sono più flessibili e con potere più decentrato e collettivo. Le donne hanno spesso una laurea in tasca e una buona capacità nel marketing e nella comunicazione, qualità particolarmente importanti nelle imprese che arrivano sul mercato con il proprio marchio. La sfida attuale è quella di valorizzarle di più >>

LA MOGLIE DI COCCIO E ALTRE NOVELLE QUASI VERE

5 fiabe per adulti scritte da Donatella Cinelli Colombini e illustrate dal pittore Alessandro Grazi. Fantasia e storia vera, sogni e riflessioni sulla realtà

Dopo due libri di marketing del turismo del vino e tanti ricettari Donatella Cinelli Colombini si cimenta nelle novelle. Non è impazzita ma ha dato libero sfogo alla fantasia e il risultato è strepitoso.

5 novelle per adulti e per bambini. Un taglio che rimanda alle fiabe di Calvino e Rodari per il modo giocoso di proporre metafore della realtà, messaggi sotto traccia che mettono in luce i paradossi contemporanei come la convinzione di dominare la natura oppure la mercificazione delle cose più belle e più sacre. I suoi personaggi sono da novella epica: uno chef lupo che è l'opposto dei cuochi televisivi, il folletto Dorian che sta negli specchi della Fattoria del Colle e imbruttisce i turisti meno innamorati della Toscana oppure lo spagnolo Don Garcia bello e innamorato che ci mostra come i miracoli avvengono dove meno te li aspetti.

Racconti molto diversi dunque, scritti dal 1999 al 2005 e poi rimasti nel cassetto finché la voglia di farli conoscere è diventata forte. Per illustrarli Donatella ha chiamato il pittore senese Alessandro Grazi che condivide con lei una lunga amicizia e la predilezione per un universo fantastico dove la realtà cambia forma e si colora di arcobaleno ma ha sempre contenuti etici.

Il libro si intitola “La moglie di coccio” come la prima fiaba scritta dalla Cinelli Colombini. Racconta di una statua di terracotta che magicamente diventa viva grazie a una candela (la luce dell’intelletto) infilata nella testa e fa impazzire il marito pinocchio con i suoi capricci. Ogni mattina Pinocchio fa rimodellare la statua dai maestri ceramisti di Petroio ma la moglie viene sempre diversa da come vuole lui. La natura, infatti è più forte dell’uomo e rifugge da ogni costrizione.

La prima edizione del libro sarà limitatissima. Per averlo è meglio andare alle cantine e nel negozio Toscana Lover di Donatella Cinelli Colombini oppure ordinarlo a Agra Editrice ( 14,50€ ) https://www.agraeditrice.it/negozio/la-moglie-di-coccio-e-le-altre-novelle-quasi-vere/.

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