rotate-mobile
Cultura

Roma, Spettacoli e iniziative teatrali nelle molte sale della Capitale

Consueta rassegna di spettacoli e di iniziative teatrali nelle cento e più sale di Roma e provincia; qui di seguito alcuni esempi  di quanto gli appassionati possono andare a gustare nelle prossime settimane  :  Non solo prosa al Teatro Parioli...

Consueta rassegna di spettacoli e di iniziative teatrali nelle cento e più sale di Roma e provincia; qui di seguito alcuni esempi di quanto gli appassionati possono andare a gustare nelle prossime settimane : Non solo prosa al Teatro Parioli: quest’anno non solo di prosa sarà la stagione del Teatro Parioli Peppino De Filippo. Un ricco calendario di eventi collaterali alla oramai collaudatissima programmazione curata dal Maestro Luigi De Filippo aprirà le porte agli appassionati di una cultura trasversale, innovativa e di assoluta qualità. Il Teatro di via Borsi, prima impresa privata romana (così nella graduatoria 2015 stilata dal Mibact), apre le sue porte, dal primo ottobre, ad un repertorio diversificato che soddisferà gli interessi di un pubblico multigenerazionale. Si partirà dalla Danza, con una stagione che comprende quattro diversi appuntamenti curati da Aurelio Gatti e che, nel corso dell’anno, include i seguenti titoli: Convivio (produzione Ritmi Sotterranei Contemporary Dance Company e MDA, coreografia Alessia Gatta; regia e drammaturgia Marco Angelilli e Alessia Gatta); Argonauti Giasone e Medea (produzione MDA, drammaturgia Donadoni , Maccagnano, Gatti, regia e coreografia Aurelio Gatti); Fantasia 2.0 (produzione Mvula Sungani Physical Dance guest Emanuela Bianchini, regia e coreografie Mvula Sungani) e Ballades (produzione Compagnia Fabula Saltica, coreografie Claudio Ronda). Versatilità di repertorio e creatività di idee innovative che non mirano alla memoria di una tradizione pregressa ma alla reinvenzione, sul linguaggio del palcoscenico, di testi, scene, spazi, gesti e prossemiche sarà la rassegna teatrale curata da Giulio Baffi, organizzata da Geppi Liguoro, denominata simbolicamente Primo Sale. Si tratta di un’idea poetica e gastronomica che parte da un condimento leggero per creare un’ottima pietanza ricca di ingredienti di eccellente sapore: la selezione di giovani compagnie da ogni parte d’Italia motivate a inventare un nuovo teatro proteso a comunicare poetiche originali, inconsuete architetture e linguaggi a volte provocatori, a volte consolanti, indirizzate ad un pubblico attento e curioso, aperto a degustare la novità. Nel serrato calendario ce n’è per tutti i gusti, dall’opera rock alla commedia napoletana, dal dramma psicologico alla riduzione letteraria di romanzi di cappa e spada. Questi i titoli: L’anima buona di Lucignolo di Claudio B. Lauri (regia Luca Saccoia, con Enzo Attanasio, Luca Saccoia, Mario Zinno); Wrong Play, My Lord! da Amleto di William Shakespeare (regia Ludovica Rambelli, con Arturo Muselli, Alessio Sica, Margherita Romeo); Patres (regia e drammaturgia Saverio Tavano, con Dario Natale, Gianluca Vetromilo); La Monaca di Monza di Giovanni Testori (regia e interpretazione Yvonne Capece e Walter Cerrotta); Il Contratto di Eduardo De Filippo (regia Pino Carbone, con Claudio Di Palma, Anna Carla Broegg, Andrea de Goyzueta, Giovanni Del Monte, Francesca De Nicolais, Carmine Paternoster, Fabio Rossi); e Il Duello di Matilde D’Accardi (regia Alessandro Marmorini, con Michele Lisi, Carlotta Mangione, Alessandro Marmorini, Davide Paciolla).

Sala Umberto, Il metodo : grandissimo successo alla Sala Umberto per la commedia dell’autore catalano Jordi Galceran, nella quale si racconta la crudeltà che spesso si manifesta nei rapporti di lavoro. Quanto può essere crudele un ambiente lavorativo? Fino a che punto possiamo permettere alle aziende di applicare gerarchie ingiuste e sottoporci a prove umilianti, pur di ottenere una posizione socialmente rispettata? E se rappresentato a teatro, fin dove arriviamo a crederlo verosimile? È su questi temi, quanto mai attuali che si sviluppa Il metodo. In una sala riunioni asettica, si trovano, per l’ultimo colloquio congiunto, quattro candidati ad un incarico di manager per una importante multinazionale. I quattro personaggi si rivelano subito persone ciniche, disposte a tutto pur di ottenere l’unica cosa che per loro davvero conta: il solo posto disponibile. In una busta chiusa arrivano delle prove e qui comincia il gioco, il thriller. La drammaturgia è scorrevole e permette un vivo coinvolgimento del pubblico che si trova continuamente a dover valutare ciò a cui assiste: qual è la reale personalità dei candidati? Dov’è la verità e dove la menzogna? Lo spettacolo ha il grande pregio di riprodurre in scena ambienti e situazioni comuni a tutti, che viviamo ripetutamente nella quotidianità e ritroviamo sul palco con tutta un’altra suspense. Un cinismo maieutico, che riesce a far risultare chiara, ma mai banale, la possibilità di rispondere “no” alle ingiustizie. Afferma il regista Lavia “Il Metodo Gronholm, è un “Metodo” di giudizio che serve per scegliere uno dei quattro personaggi per un impiego, quasi fosse un “Metodo” archetipo della società. Una società che cerca sempre di sapere chi siamo, per poterci meglio controllare, una società pronta ad elevarci, per poi rigettarci verso il fondo. Uomini costretti ad umiliarsi per poter far parte della comunità globale in cui viviamo tutti quanti noi. Nella commedia, viene usato il lavoro, come fondamento della nostra società, con tutti i suoi difetti di sessismo, razzismo, odio, menzogna, dove ci si deve velare per potersi svelare e una ipotetica multinazionale che qui diventa un simbolo religioso ed unico, che poi è in fondo il nostro fondamento culturale, quello giudaico cristiano che ci mette al di sotto di ciò che non vediamo.” Il metodo, di Jordi Galceran, nella versione italiana di Pino Tierno, con la ottima regia di Lorenzo Lavia e la perfetta interpretazione di Giorgio Pasotti, Fiorella Rubino, Gigio Alberti e Antonello Fassari, tutti bravissimi.

Furio Camillo, La nuova stagione: danza, fotografia, teatro, arti circensi. Con un mix di performance artistiche il Teatro Furio Camillo, che sorge lungo la via Tuscolana, ha presentato le attività e le rassegne della stagione 2015/16. Corsi, laboratori, workshop prenderanno il via da ottobre in collaborazione con Il Centro Sperimentale di Fotografia, la Compagnia Materiaviva e la Compagnia Sakuntala. Sono stati loro i protagonisti di un percorso culturale che ha spaziato dall'arte visiva alla musica, dal teatro alla danza. Quest’anno il Teatro Furio Camillo ospiterà tre rassegne: Battiti, rassegna internazionale di circo teatro; La città del Natale, rassegna natalizia dedicata ai più piccoli, e infine Tre passi di donna, una rassegna tutta al femminile. Non mancheranno gli spettacoli per Bambini anche nel corso dell’anno. Tutte le domeniche, infatti, si terranno spettacoli adatti a tutta la famiglia, con clown, giocolieri, prestigiatori che divertiranno i più piccoli, in collaborazione con il Coccodrillo Innamorato. Diversi i laboratori attivati dalla direzione del Teatro: Acrobatica Aerea,tenuto dalla Compagnia Materiaviva; Teatro Comico, tenuto da Paolo Scannavino; Yoga, tenuto da Silvia Antonelli.

Agnese di Dio al Teatro dei Conciatori: in scena al Teatro dei Conciatori fino al 18 ottobre – dopo il grande successo riscosso nella passata stagione - lo spettacolo Agnese di Dio di John Pielmeier. Regia di Antonio Serrano. Protagoniste: Alessandra Fallucchi, Gianna Paola Scaffidi, Michetta Farinelli. Agnese, una giovane suora, partorisce in convento un neonato che viene trovato poco dopo dalla madre superiora morto soffocato, in un cestino della carta straccia. Agnese dichiara alla polizia di non ricordare nulla né del parto, né della gravidanza e tantomeno del concepimento. Viene accusata di omicidio e il tribunale assegna il caso ad una psichiatra, Martha Livingstone, per verificare se Agnese può essere dichiarata inferma di mente. Nella sua ricerca della verità Martha incontra Madre Miriam Ruth, superiora del convento in cui vive Agnese che vuole credere che quanto successo sia opera di Dio. Seppur animate dallo stesso desiderio di arrivare ad una soluzione del mistero, fra le due donne lo scontro è inevitabile perché Madre Ruth non vuole più domande e Martha Livingstone vuole ancora risposte. E durante gli incontri-scontri fra le due donne si scopre il passato di Agnese caratterizzato da traumi e privazioni subiti da una madre con evidenti problemi relazionali.

Il recupero del Teatro Quirinetta : recuperare strutture praticamente in disuso, restituirle alla città mantenendone l'anima,all'insegna della sostenibilità e della cultura: è questa una delle "mission" di Viteculture ed è ciò che a partire dalla stagione 2015-2016 accadrà al Quirinetta. Gioiello nel cuore di Roma, costruito tra il 1923 e il 1926 con lo scopo di ospitare intrattenimento dal vivo di qualità, il Quirinetta a partire da ottobre 2015 torna il caffè concerto, offrendo un'intera stagione di live, performance, arte, teatro e clubbing, valorizzando la struttura originaria di un edificio tardo liberty - raccontato anche da Hemingway che ne fu frequentatore nei suoi soggiorni romani - rappresentativo di quel fermento culturale, trasgressivo e indipendente che fece della capitale negli anni venti e trenta un polo unico di esperienze artistiche nazionali e internazionali. "Il Quirinetta ha cambiato faccia molte volte" ha dichiarato Mamo Giovenco Direttore Artistico di Viteculture, "il successo dello scorso anno ci ha dato modo di cogliere le potenzialità di uno spazio versatile e multiforme. Abbiamo così deciso di tornare all'origine storica del Quirinetta, ridisegnando il concetto di caffè concerto con un’offerta decisamente contemporanea e un delicato studio degli allestimenti volti a valorizzare gli elementi del tardo liberty già esistenti nell’ottica di farlo diventare un posto fruibile tutti i giorni con un‘offerta di intrattenimento legata principalmente al club e alla musica live con artisti nazionali e internazionali. Parliamo di musica elettronica, indie, rock, folk, fino a percorrere le realtà più sperimentali. A rafforzare l’offerta non possono mancare le incursioni di teatro, danza, cinema e ampio spazio alle arti visive”. Quirinetta Caffè Concerto: la stagione avrà una preview il 6 ottobre con il concerto di Ryan Bingham, vincitore di un Premio Oscar per il brano The Weary Kind, inserito nella colonna sonora del film del 2009 Crazy Heart. Appena concluso con grande successo il tour unplugged europeo, con un sold out anche a Milano, Ryan Bingham sarà live al Quirinetta Caffè Concerto in versione full band. Si prosegue fino a maggio con alcune delle esperienze live più significative del panorama musicale: in collaborazione con Rockit una serie di serate “Italiani brava gente” con protagoniste le realtà italiane della scena indie-rock che, insieme a illustratori e artisti, performeranno fuori e dentro il Quirinetta, per uno spettacolo totale di cui il primo appuntamento sarà il 17 ottobre con Appino, Viva Lion, Oh Petroleum, The Shalalalas e Dardust.

Si parla di

In Evidenza

Potrebbe interessarti

Roma, Spettacoli e iniziative teatrali nelle molte sale della Capitale

FrosinoneToday è in caricamento