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Roma, al Teatro Trastevere il dramma contemporaneo con Tensione Superficiale

Nella serata dell’Epifania, nella calza della Befana, ho trovato al Teatro Trastevere, che si trova proprio nel cuore dell’omonimo caratteristico quartiere capitolino, questo ottimo spettacolo,  Tensione superficiale, scritto, diretto ed...

Nella serata dell’Epifania, nella calza della Befana, ho trovato al Teatro Trastevere, che si trova proprio nel cuore dell’omonimo caratteristico quartiere capitolino, questo ottimo spettacolo, Tensione superficiale, scritto, diretto ed interpretato dal bravo Jean Paul Sneider, con un cast molto affiatato e ben calibrato, con Lorenzo Garufo, Giulia Pera, Eleonora Mancini, Guglielmo Lello, Jacopo Cinque e lo stesso Sneider.. La messa in scena di questo spettacolo, afferma Sneider, nasce dalla necessità di una catarsi rispetto al sentirsi fuori posto in un mondo che sembra correre alla cieca verso l’autodistruzione: dobbiamo sognare un mondo nel quale l’insulto sia un intercalare? E il titolo stesso del dramma, Tensione Superficiale, rapportato dalla fisica dei fluidi a quanto avviene sul palcoscenico, sintetizza in maniera efficace la nascita, lo sviluppo e l’epilogo delle relazioni interpersonali che si manifestano tra “pazienti” e “medici”; la trama è infatti semplice ed intrigante, come spiega l’autore: “...in un prossimo dispotico futuro, nei centri di igiene mentale vengono internate tutte quelle persone non conformi ai nuovi standard morali; gli educati, gli onesti e gli altruisti non hanno più spazio nel nuovo ordine sociale; un ordine calibrato per un diverso tipo di popolazione. Dunque essi devono essere “curati” , da medici e infermieri implacabili ed intransigenti, e nonostante gli strenui tentativi di resistenza, appunto la “tensione superficiale”, l’incubo che si concretizza è quello di vedersi costretti a conformarsi al nuovo ordine sociale. La realizzazione dello spettacolo è collegata ad una doppia direzione del testo: man mano che gli attori fanno proprie le tensioni interne e le dinamiche dei rapporti, il testo stesso cresce con loro, affinché si possano esprimere compiutamente, restando coerenti nella lucida follia che li contraddistingue. In questo senso il documentario “Titicut Follies” di Wiseman è stato fonte di ispirazione: basta un piccolo passo verso la follia, per trasformare un rapporto o una conversazione in un vero nonsense, pur mantenendo una ferrea coerenza interna al discorso. Le molecole all’interno di un fluido sono in equilibrio, in quanto sono attratte in maniera omogenea e uguale in tutte le direzioni; invece, le molecole che si trovano alla superficie del fluido vengono attratte verso il basso dalle molecole sottostanti, e questa attrazione varia ovviamente da fluido a fluido : stiamo parlando, appunto, di tensione superficiale! Il colpo di pistola, con il quale si chiude l’intenso ed emozionante spettacolo di Sneider, rappresenta una forte, violenta cesura rispetto agli “squilibri” interpersonali che si manifestano via via sul palcoscenico, ma cosa accadrà dopo quel drammatico colpo di pistola? Le cose resteranno tali e quali, oppure cambierà qualcosa, sperabilmente in meglio ? Beh, mi sembra che, assistendo allo svolgimento del dramma, non si possa essere molto ottimisti , purtroppo ! E questo è lo stimolante, coinvolgente ed emozionante “messaggio” che giunge, forte e chiaro, da Tensione Superificiale!

Franco Vivona

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