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San Vito Romano, una mostra per ricordare il piccolo Aylan Kurdy

Lo scorso fine setttimana San Vito Romano ha ospitato un’esposizione di opere, nella Residenza Municipale; in collaborazione con i volontari del Servizio Civile Nazionale.  "Pietà per Aylan", questo il titolo dell'appuntamento culturale, che ha...

Lo scorso fine setttimana San Vito Romano ha ospitato un’esposizione di opere, nella Residenza Municipale; in collaborazione con i volontari del Servizio Civile Nazionale. "Pietà per Aylan", questo il titolo dell'appuntamento culturale, che ha catalizzato l’attenzione di un pubblico sensibile a vicende, purtroppo attuali, interroganti le coscienze, sulla questione geopolitica mediorientale e della penisola araba.

«Aylan Kurdi aveva solo 3 anni - spiega Giuseppe Ciani – allorquando ha smesso di vivere, il 3 settembre 2015, lungo le coste di Budrum, in Turchia, mentre cercava di fuggire dalla guerra, con i suoi familiari». L’artista Giuseppe Ciani, con estrema sensibilità, lo ha elevato ad opera, per restituirgli dignità tra le braccia del Cristo morto ed il grembo materno di Maria. Una Pietà che si fa accoglienza e sepoltura dignitosa, ma anche espressione del dolore lacerante di una donna, che in Cristo perde ogni figlio. Aylan è il centro simbolico dell'opera: punto di incontro tra lo sguardo e l'immagine evocata, tutto intorno un azzurro deciso inquadra una donna ed un uomo, che con linea sottile si fanno l'una madre, l'altro figlio. Al nome di Giuseppe Ciani, apprezzato e stimato negli ambienti di settore e dalla critica, regionale e nazionale, si legano, con ricercatezza ed armonia concettuale plurale, questioni sociali di assoluta rilevanza. L’esposizione sanvitese nasce dalla drammatica esperienza della guerra e dell'immigrazione, che occupano un vasto segmento dell’attualità, europea e mondiale. Giuseppe Ciani di origini bellegrane vive nella Città di Siena: è annoverato tra i pittori senesi del '900. Le sue opere sono esposte in collezioni, pubbliche e private. Una bellissima pagina di condivisione culturale e sociale, di altissimo livello, non comune in realtà dalle modeste dimensioni, costituenti l’incantevole comprensorio dei Monti Prenestini. Da San Vito Romano un acuto sulla questione dell’infanzia, spesso negata, negli angusti teatri di guerra mediorientali.

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