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Cultura

Teatro di prosa di grande qualità artistica da Roma ad Ostia

Consueta rassegna settimanale sugli spettacoli teatrali di Roma e dintorni, compreso il simpatico, accogliente e bene organizzato Nino Manfredi di Ostia; una panoramica vasta e variegata, parlando di spettacoli validi ed interessanti per tutte le...

Consueta rassegna settimanale sugli spettacoli teatrali di Roma e dintorni, compreso il simpatico, accogliente e bene organizzato Nino Manfredi di Ostia; una panoramica vasta e variegata, parlando di spettacoli validi ed interessanti per tutte le tipologie di spettatori : al Nino Manfredi le Contrazioni pericolose di Pignotta : il Teatro Nino Manfredi di Ostia ospita fino al 20 dicembre Gabriele Pignotta, Fabio Avaro e Siddharta Prestinari, interpreti di Contrazioni pericolose, una commedia della quale Pignotta oltre che protagonista è anche autore e regista. Quello dei tre attori possiamo affermare che è un ritorno a casa, tante sono state le occasioni che li hanno visti salire sul palcoscenico del Manfredi e sempre un enorme successo. Ed ancora una volta, Pignotta, come in altre opere, si sofferma sui sentimenti dell’amicizia e dell’amore; raccontati con sensibilità e con grande divertimento. In questo caso la scena è ambientata in un reparto di ginecologia. Una donna ha le contrazioni e sta per partorire. La situazione è concitata: un ostetrico cerca di tranquillizzarla, ma soprattutto cerca di tranquillizzare l'uomo che la accompagna: il marito? No...il fratello? No...il compagno?...non proprio. Un amico speciale, al quale la donna ha nascosto la sua gravidanza! A volte l'amore è più vicino di quanto si creda. “Con Contrazioni pericolose - commenta Gabriele Pignotta - ho voluto raccontare con disarmante ironia, una piccola grande storia di amicizia tra un uomo (Massimo-Gabriele Pignotta) ed una donna (Martina-Siddhartha Prestinari) entrambi quarantenni, che proprio il giorno del parto di lei, mettono in luce attraverso un lungo dialogo in una stanza del reparto maternità, tutte le loro fragilità e insicurezze. Contrazioni pericolose, scritto e diretto da Gabriele Pignotta, con Gabriele Pignotta, Fabio Avaro e Siddharta Prestinari. Al Teatro Roma Il mistero del calzino bucato:

Al Teatro Roma un grandissimo successo della affiatata compagnia del bravissimo e divertente Marco Zadra : Il mistero del calzino bucato. Siamo in Inghilterra, fuori piove ed una nebbia malefica avvolge la mente dell’Ispettore Joe Pendleton, quando si trova a dover risolvere uno dei casi più complicati della sua lunga carriera di segugio presso Scotland Yard. Il 25 dicembre viene ucciso in circostanze misteriose Lord Timothy Pinkerton, uno degli uomini più ricchi di Londra. Unico indizio: un sinistro calzino destro bucato in corrispondenza del ditone. I sospetti cadono sui nipoti di Lord Pinkerton, destinati ad ereditare l’immensa fortuna dello zio, ed inizia così una serie di delitti e colpi di scena che contribuiranno a rendere ancor più misteriosa l’atmosfera di quello che ancora oggi viene considerato il più classico dei gialli. Ambientato in una tipica casa inglese abitata da strani personaggi: l’immancabile maggiordomo, una cameriera non proprio inglese, un pianista cieco, una vecchia zia rimbambita, dei nipoti avidi e soprattutto un feroce quanto insospettabile assassino destinato, prima o poi, a finire nella trappola tesagli da Scotland Yard ! Esibizioni canore, balli improbabili, acrobazie, inseguimenti, sparatorie, risse da saloon, gags a ripetizione, e tanta suspense sono gli ingredienti di una commedia divertente per un pubblico di tutte le età. Al Piccolo Eliseo, il monologo Niente, più niente al mondo : Un intenso e commovente monologo, tratto dall’omonimo libro di Massimo Carlotto, con Crescenza Guarnieri, adattamento e regia di Nicola Pistoia, Produzione Casanova Teatro. Al Piccolo Eliseo Crescenza Guarnieri in scena fino al 13 dicembre con lo spettacolo Niente più niente al mondo. Si tratta di un intenso dramma familiare tra noir e racconto sociale. La donna, sola in scena, come in un delirio straziante, ironico e mai patetico, rievoca la propria storia e quella drammatica della sua famiglia, il rapporto con il marito e la figlia unica, tra bisogni e ossessioni, vite perdute, sogni infranti, il dio denaro, una battaglia per dimenticare. Le note di una canzone ricordano i giorni felici in un quotidiano senza storia e senza musica. Sullo sfondo la città di Torino in cui regnano la mancanza di lavoro, la difficoltà di sbarcare il lunario quando non si è più produttivi. La protagonista è una proletaria, costretta a vestirsi negli empori cinesi e a fare la spesa al discount. La sua è un’esistenza misera, priva di speranza, che trova sfogo solo nelle bottiglie di vermouth. Crescenza Guarnieri dona un’interpretazione matura, forte, sublime al suo personaggio rendendo eloquenti anche le pause e i silenzi. Il titolo trae origine da un verso della canzone di Gino Paoli Il cielo in una stanza, che, ripetuta ciclicamente, rappresenta proprio l’arrendevolezza della protagonista a un destino già segnato. Massimo Carlotto racconta attraverso i propri personaggi le trasformazioni più recondite della società. Inizia l'attività letteraria e giornalistica nel 1994, scrivendo romanzi di genere noir. Il fuggiasco (1995), autobiografia romanzata sul suo periodo di latitanza, rappresenta la sua prima pubblicazione. Dal libro è stato tratto nel 2003 l’omonimo film, diretto da Andrea Manni con Daniele Liotti. Il suo personaggio più noto è l'Alligatore, alias Marco Buratti, un originale detective privato. I suoi romanzi sono tradotti in molte lingue e ha vinto numerosi premi sia in Italia che all'estero. Al Teatro Sistina, Fiorello in Penso che un sogno così : Torna un grande successo della passate stagioni teatrali , ovvero parole, musica e canzoni , in Penso che un sogno così... di Giuseppe Fiorello e Vittorio Moroni, con la regia di Giampiero Solari, musiche eseguite dal vivo da Daniele Bonaviri e Fabrizio Palma. Lo spettacolo che vede protagonista Giuseppe Fiorello, ha raggiunto importanti traguardi: sold out per la maggior parte delle date, tantissime le repliche, si sfiorano trecento serate, e la candidatura alla quinta edizione del Premio le maschere del teatro italiano, nella sezione miglior interprete di monologo. “Salgo a bordo del deltaplano delle canzoni di Domenico Modugno e sorvolo la mia infanzia, la Sicilia e l’Italia di quegli anni, le facce, le persone, vicende buffe, altre dolorose, altre nostalgiche e altre ancora che potranno sembrare incredibili. Attraverso questo viaggio invito i protagonisti della mia vita ad uscire dalla memoria e accompagnarmi sul palco, per partecipare insieme ad un avventuroso gioco di specchi” (Giuseppe Fiorello). Uno spettacolo che piega il pubblico al suo desiderio : ridere piangere ed emozionarsi". Pensieri piccanti al Teatro L’Aura: Claudio Gnomus torna al Teatro L'Aura, dopo il successo della scorsa estate : l'attore in scena con Pensieri Piccanti, con Debora Zingrarello e Roberta Milia al Teatro L’Aura. Siamo nel 1970, è appena finita la grande protesta degli studenti e le università sono state riaperte. Tutto sembra tornare alla normalità, ma alcuni equilibri sono cambiati. Nella vita di tutti i giorni i nuovi ideali e il rinnovato impegno politico e femminista uniti alla sensazione di una libertà che sembra rendere tutto possibile creano difficoltà in chi non è pronto a recepire il cambiamento dei valori. In questa atmosfera si inserisce la vicenda raccontata in questa nuova commedia da Claudio Gnomus. Ancora una volta l’autore esamina, col sorriso, i rapporti umani ed i meccanismi, specie quelli femminili, che innescano conflitti e incomprensioni nella vita familiare. Qui si tratta di due giovani studentesse che vivono i loro sogni secondo le nuove regole dettate dalla crescente libertà sessuale allontanandosi dai canoni dei rapporti amorosi tradizionali. Il padre di una delle due, forse neanche conscio dei profondi cambiamenti che si sono avuti in quegli anni, sembra condurre la vita normalmente, ma alla fine anche lui resta coinvolto dal quel senso di libertà che tutto pervade. Si ride tanto, si ride delle debolezze, delle convinzioni, delle affermazioni che in breve tempo si annullano o modificano. Al centro di tutto è sempre l’amore, la ricerca di sé che passa attraverso gli occhi dell’altro. L’amore in cui si è sempre disposti a perdersi per trovarsi. Una commedia divertente e romantica. Quasi un film in scena dal vivo. Pensieri piccanti, commedia brillante scritta e diretta da Claudio Gnomus, con Debora Zingarello, Claudio Gnomus e Roberta Milia, Teatro L'Aura, vicolo di Pietra Papa, 64, viale Marconi. Shakespeare in Love a Stanze Segrete : con Ennio e Jesus Emiliano Coltorti, regia di Ennio Coltorti, costumi di Rita Forzano. La vita segreta di Shakespeare; il suo rapporto col potere e con Kit Marlowe che, col suo Faust, insegna: far patti col potere costa l’anima. E poi la vita. Infatti un pugnale, piantato nell’occhio destro dell’osservatore e dell’artista (nonché agente segreto) più acuto del suo tempo, lo fermò. Un episodio misterioso. Chi, uccise Marlowe? Chi, diede l’ordine? Chi, voleva che quel meraviglioso (e scomodo) poeta sparisse per sempre? E il geniale Shakespeare fu spia? E che ruolo ebbe in questa oscura vicenda un altro misterioso personaggio a loro vicino: La Dama Bruna? Un giallo mozzafiato. I due geni del teatro elisabettiano protagonisti insieme in scena. Due poeti, due stili di vita, due destini opposti rivissuti in un confronto-incontro scenico tra padre e figlio d’arte, due generazioni di teatranti, due sensibilità impegnate faccia a faccia con l’ombra di Elisabetta I che tutto vede e tutto trama, in una magistrale interpretazione di Ennio Coltorti. In scena al Teatro della Cometa fino al 20 dicembre lo spettacolo Parzialmente Stremate, di Giulia Ricciardi. Protagoniste Beatrice Fazi, Federica Cifola, Giulia Ricciardi, Barbara Begala. La regia è di Michele La Ginestra. E’ un giorno speciale. Mirella dopo anni di convivenza col suo compagno, si sposa. Le tre amiche di sempre sono con lei. Ma qualcosa scatta nel suo cervello per cui la paura ha il sopravvento e lei non vuole più sposarsi! Le quattro si ritrovano chiuse nell’appartamento della sposa. Tempi incalzanti e un perfetto meccanismo a orologeria travolgeranno gli spettatori in un vortice inarrestabile di emozioni e umorismo. Troviamo la madre di famiglia frustrata, apparentemente serena e vittima di letargia. Una donna convertita alla fede dopo un passato piuttosto movimentato. Un’altra abbandonata, senza figli, piena di amici, che s’inventa un curioso escamotage per sperare in una vita migliore. Tutto ruota intorno alla "quasi" sposa. Tutti questi ingredienti sono perfettamente amalgamati dalla regia di Michele La Ginestra, abilissimo nell’esaltare un meccanismo esilarante come Parzialmente Stremate. “Non sono solo gli uomini a scappare, a non sentirsi pronti, ad essere immaturi – scrive l’autrice (ed interprete) Giulia Ricciardi - Accanto alla sindrome di Peter Pan, c’è quella di Campanellino. Siamo tutte un po’ “Trilly”, sicuramente lo sono le quattro protagoniste di Parzialmente Stremate. Stremate dalla vita, dagli eventi e dalle responsabilità che forse non sono in grado di sostenere. Il matrimonio di una delle quattro, o meglio il matrimonio schivato, tirerà fuori le fragilità di ognuna di loro. Tra gag e battute, anche le verità più scomode sfoceranno in una risata”. Non so come, quando e perché mi sia balenata l’idea di dirigere quattro donne, quattro attrici scalmanate, in uno spettacolo che parla di donne, scritto da una donna, con un aiuto regia donna. Non so come sia riuscito a farmi ascoltare, a far sì che i miei suggerimenti sulla modifica del testo fossero presi per buoni, e, soprattutto, a convincere le quattro del “quanto sia meglio” prendere una risata che apparire affascinanti. So solo che: il pubblico è rimasto entusiasta, gli addetti ai lavori “positivamente colpiti” e tutti i giornalisti ne hanno parlato bene! Forse il segreto sta nel fatto, che per la prima volta, in un prodotto di e per donne, ci ha messo le mani un uomo, e che nello scambio di esperienze, tutti si arricchiscano? Un’ora e venti incalzante, fatta di risate eleganti, di ironia intelligente che spinge a riflettere e quattro attrici favolosamente diverse una dall’altra! FV

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