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Cultura Torrice

Torrice, grande successo per la sagra dell'uva

Dopo molti anni, il borgo ciociaro è tornato a dare vita ad una tradizione molto sentita, come ha dimostrato la partecipazione alle diverse attività in programma

Grande successo per la Sagra dell’uva che si è svolta domenica 30 settembre a Torrice. Il borgo, dopo molti anni, è tornato a dare vita ad una tradizione molto sentita, come ha dimostrato la partecipazione alle diverse attività in programma. Alle 15 si sono aperti i lavori con gli stand enogastronomici a cui era possibile rivolgersi per le degustazioni. Si sono poi svolte le competizioni tra i carri che hanno portato alla vittoria della contrada San Martino per l'allestimento più interessante e significativo. Ambra Palmieri, inoltre, alle 20 è stata eletta Miss Uva. Nel corso del pomeriggio, la riscoperta dell’antica tradizione ha portato i residenti, e più in generale i partecipanti, a pigiare l'uva per permettere l’avvio della procedura di lavorazione necessaria per arrivare ad ottenere un vino locale di qualità.

Il commento dell'assessore Orlando Epilli Bottoni

L'iniziativa, promossa dall’associazione “I viandanti” e sostenuta  dalla Giunta comunale, in particolare dall'assessorato alla cultura è allo spettacolo guidato da Orlando Epilli Bottoni, ha donato alle famiglie torriciane un'occasione di svago nel recupero di una prassi che si era sempre dimostrata fortmente sentita dalla comunità. “Siamo molto soddisfatti per la riuscita della manifestazione che ha visto il borgo riempirsi di giovani e famiglie – ha commentato l’assessore Epilli Bottoni - Sono sicuro che la riscoperta di questa tradizione abbia fatto bene al nostro paese”.

Le parole del sindaco Mauro Assalti

La vendemmia da sempre rappresenta un momento di feste per le località di campagna - ha sottolineato il sindaco Mauro Assalti, durante la consegna del premio a Miss Uva - Tutti i sacrifici e gli sforzi vengono finalmente ripagati. Una volta l'uva veniva pigiata  a piedi nudi, come per gioco, in un'atmosfera allegra. L'odore del mosto accompagnava giovani e meno giovani in questo rito celebrato nel nome della collaborazione. Il lascito più importante di questa tradizione è proprio lo stare insieme, che ci insegna che uniti si possono raggiungere obiettivi condivisi, come in questo caso riuscire a produrre un buon vino. Tant'è che questo prodotto oggi viene impiegato in numerosi prodotti per il benessere, ma anche come terapia stessa per favorire la guarigione da alcuni tipi di problematiche”.

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