Colleferro, in scena "Omaggio a Caruso" con Danilo Rea
Sabato 4 febbraio alle ore 21 presso il teatro Vittorio Veneto di Colleferro andrà in scena "Omaggio a Caruso" con Danilo Rea al pianoforte. Un evento eccezionale che vede protagonistaRea, un pianista di fama internazionale, la cui vera anima jazz si fonde da sempre con la ricerca e la passione, inesauribili.
AGEVOLAZIONI PER I GIOVANI UNDER 25 BIGLIETTO DI INGRESSO A 5 EURO
I biglietti potranno essere acquistati al botteghino presso il Teatro Comunale Vittorio Veneto il 3 FEBBRAIO dalle ore 15.30 alle 19.30,
il 4 FEBBRAIO dalle 15.30 fino all’orario di inizio dello spettacolo.
Oppure online all’indirizzo www.liveticket.it.
Per info: teatrocomunalecolleferro@gmail.com Tel. 0687085371
SINOSSI SPETTACOLO
Uno “spettacolo evento” dedicato a Enrico Caruso nell’anno del centesimo anniversario dalla scomparsa. Dalla collaborazione con la società di produzioni Ergo Sum, nasce l’idea di un evento eccezionale che vede protagonista uno tra i principali interpreti della scena artistica: Danilo Rea, il pianista di fama internazionale tra le stelle più brillanti del panorama musicale, la cui vera anima jazz si fonde da sempre con la ricerca e la passione, inesauribili.
Danilo Rea la cui vera passione è sempre stata la libera improvvisazione, in questo concerto offre spunto per un viaggio tra le aere celebri delle grandi opere liriche, improvvisate (appunto) e ri -arrangiate, sazia tra la canzone napoletana creando mix e sintesi come lui solo sa fare.
Lo spettacolo, porta la firma di Alessandra Pizzi, che ne cura la drammaturgia. “L’idea mi è venuta in mente leggendo uno dei tanti episodi sulla vita di Caruso che nel 1903, contravvenendo al rigore dell’epoca e al giudizio della critica, fu tra i primi artisti, in assoluto il primo interprete lirico, a “consegnare” la sua voce alla modernità, incidendo il primo disco in vinile. Mi sembrava un pretesto imperdibile per raccontare l’importanza dell’avvento della tecnologia applicata alla musica e l’importanza che ha avuto nella sua divulgazione. Cosa sarebbe stato della musica se non ci fossero stati i dischi? E quali e quanti artisti oggi ricorderemo? Da qui l’idea di chiedere a Danilo Rea di raccontarci, attraverso la sua arte, quello che conosciamo e riconosciamo di un’opera e la sua capacità di evocare emozioni ben oltre l’esecuzione da maniera” Spiega Alessandra Pizzi e continua “perché se i metodi di riproduzione e di fruizione cambiano, allora l’arte in sé si evolve conservando,
come in uno scrigno segreto, il valore del messaggio”.
Episodi e aneddoti di Doroty Park, la moglie americana che sposò il tenore, affidati in scena all’interpretazione dell’attrice Barbara Bovoli, scandiscono un excursus cronologico dell’uomo e dell’artista che più di ogni altro ha rappresentato la musica italiana nel mondo. Dal suo arrivo a New York, in quel tempio della musica che era il Metropolitan, sino al rientro a Sorrento, prima della sua morte. Virtuosismi e racconti, tracciano così i contorni di uno
spettacolo che vuole essere un tripudio alla grande musica d’autore, alla grande tradizione musicale italiana ed internazionale, alla magnificenza dell’Arte e lo fa omaggiando uno dei rappresentanti più illustri: quel tenore napoletano che divenne più famoso di Roosevelt, a cui Dalla dedicò una canzone che porta il suo nome e che, a distanza di oltre 30 anni dalla pubblicazione resta tra le canzoni italiane più famose nel mondo