Artena, replica del comitato NO Bretella al sindaco. Con questa opera si distruggerà l’economia locale
RICEVIAMO E PUBBLICHIAMO: In risposta alla Nota Stampa del Sindaco di Artena, Mario Petrichella, apparsa sui settimanali del nostro territorio (“eccolanotiziaquotidiana.it” del 18/09/13 e su “La Tribuna dei Castelli” del 20/09/13) inerente alla...
RICEVIAMO E PUBBLICHIAMO: In risposta alla Nota Stampa del Sindaco di Artena, Mario Petrichella, apparsa sui settimanali del nostro territorio (“eccolanotiziaquotidiana.it” del 18/09/13 e su “La Tribuna dei Castelli” del 20/09/13) inerente alla questione della Bretella Cisterna-Valmontone.Noi del Comitato No Bretella Cisterna- Valmontone vorremmo ribadire alcuni punti per noi essenziali: Alla luce del fatto che questa opera è stata ritenuta essenziale per il rilancio economico dell'intera regione Lazio e in particolare del nostro territorio, ci preme sottolineare come tale dichiarazione non tenga conto dei reali flussi di traffico merci che transitano sui nostri territori (anche in relazione alla mutata situazione economica che investe le industrie locali), e come i principi di base di tale progetto non tengano conto della più moderna concezione di trasporto delle merci su ferro. Non capiamo come un' opera di tale portata possa rilanciare il turismo di quest’area, dal momento che intacca, irrimediabilmente, una delle poche zone verdi ancora presenti – quella del Lago di Giulianello. E in quanto l’opera prevede espropri coatti di porzioni di terreni e di piccole e medie aziende agricole dell’area del DOC della Vite da vino e IGP del kiwi, privando il territorio dei vantaggi derivanti da un economia fondata su un turismo ecosostenibile, ipotecando per sempre quello che l'Unione Europea prescrive all'Italia, cioè: investire sulle sue bellezze paesaggistiche, sui prodotti biologici a “chilometro zero” e su quella fetta di turismo attratta da questa tipologia di offerta. Volendo approfondire l'argomento “Turismo”, è sotto gli occhi di tutti che la città ha sempre avuto un potenziale poco sfruttato derivante in primis dalla bellezza del suo centro storico e delle aree verdi circostanti, ma anche dall'estrema vicinanza all'ormai consolidato casello di Valmontone (a 10 minuti in macchina); non sembra dunque la mancanza di un ulteriore svincolo la causa dell'impossibilità di gestire le risorse della città.
L'altra tesi, portata avanti dai favorevoli a questo intervento, è la sua utilità per il decongestionamento del traffico causato dai mezzi pesanti. Abbiamo constatato tutti come proprio ad Artena il problema si sia risolto, mediante decisione di questa stessa Amministrazione, semplicemente dirottando il traffico pesante dal centro cittadino alla sua periferia, con un intervento di minore impatto economico e sul territorio, e dalle tempistiche più brevi.
L'altro argomento è il fattore di rischio delle suddette strade. Sottolineiamo quanto il pericolo non è da attribuire esclusivamente al flusso del traffico delle merci, ma allo stato di incuria in cui perversa il sistema stradale della zona. E' superfluo discutere su tale punto quando, guardando la situazione vissuta dalla Pontina, non abbiamo i numeri che tengano il confronto con i più di 500 morti sacrificati da questa strada.
Ancora più ambigua rimane l’affermazione sul tema “Inquinamento”. Come si può pensare che la costruzione di un’autostrada, la quale attraverserà comunque il nostro territorio, possa ridurre le emissioni di CO2? L’opera in questione non offre la possibilità di eliminare o ridurre il flusso di veicoli, può solo spostarlo. Restano, dunque, se non addirittura aumentano (perché un’autostrada in teoria si realizza in previsione di un aumento di flussi, se già non ve ne sono di sufficienti) le emissioni nocive, l’inquinamento acustico e il consumo di suolo, tutti fattori che concorrono alla perdita di qualità ambientale e della salute.
Infine, vorremmo far notare come l'atteggiamento prevalente delle classi dirigenti locali in sede decisionale sia stato solo quello di intervenire sul percorso del tracciato, combattendo per spostarlo di “qualche” metro più in là, in base alle diverse “esigenze particolari” del momento. Discutibile quanto l'indifferenza delle stesse a creare un dibattito pubblico sull'opera e sulle eventuali alternative possibili.
La politica che vorremmo sul nostro territorio è quella che favorisce lo sviluppo e le potenzialità che questo ha da offrire, preservandone l’integrità e la possibilità di distribuire benefici a tutta la popolazione.
Comitato No alla Bretella Cisterna- Valmontone nodo di Artena