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Redazione

Colleferro, chiude la discarica di Colle Fagiolara. Cacciotti in Regione per capire cosa sta succedendo

Chiude la discarica di Colle Fagiolara a Colleferro.  E’ questa la direttiva che è arrivata al Sindaco Mario Cacciotti dalla Regione Lazio in queste ultime ore. Il primo cittadino colleferrino si è precipitato a Roma per capire meglio la...

Chiude la discarica di Colle Fagiolara a Colleferro. E’ questa la direttiva che è arrivata al Sindaco Mario Cacciotti dalla Regione Lazio in queste ultime ore. Il primo cittadino colleferrino si è precipitato a Roma per capire meglio la situazione anche perché la chiusura della discarica porterebbe, inevitabilmente, all'installazione del TMB per lo smaltimento della montagna di rifiuti.

Con la circolare del 6 agosto 2013 infatti il ministero dell’ambiente, in base alle indicazioni della Commissione europea, ha chiarito quali sono le attività di trattamento alle quali devono essere sottoposti i rifiuti urbani per poter essere ammessi e smaltiti in discarica; ciò implica il divieto a conferire i rifiuti non trattati in quest’ultima. La discarica di Colle quindi Fagiolara deve chiudere da tempo (fonte UGI);

Tale chiusura rappresenterebbe una bella botta per il bilancio delle casse comunali con 700 mila euro in meno l'anno ed anche ai cittadini in quanto erano quelli che pagavano meno di tutta la zona. Come Colleferro andranno in difficoltà tutti quei comuni dove ancora non è partita, oppure dove è a livelli molto bassi, la raccolta differenziata e dove la raccolta e lo smaltimento è gestito da Lazio Ambiente (EX GAIA).

Cosa accadrà di preciso si saprà solo nei prossimi giorni, ma sta di fatto che questa mattina in comune si respirava un certo nervosismo perché si dovranno prendere, a breve, decisioni davvero rivoluzionarie ovviamente a discapito dei cittadini.

Il provvedimento non riguarda solamente la discarica di Colleferro ma tutte le discariche del Lazio che non sono in regola con le norme di legge. Stessa cosa, quindi, vale per quella di Frosinone di via le Lame e per Bracciano ed in altri posti del Lazio. Si vuole cercare di dare, finalmente, una bella accelerata alla raccolta differenziata.

Adesso gli uomini del centro sinistra alla guida delle varie istituzioni come giustificheranno l'installazione dell'impianto del TMB che in passato è stato osteggiato da tutti? A Paliano non si è voluto far mettere al Castellaccio con un ristoro positivo per le casse comunali che avrebbe potuto servire anche Colleferro. Inoltre, i vari operatori di Lazio Ambiente che lavoravano in discarica dovranno andare a fare gli operatori ecologici nei vari comuni di provenienza perché gli autisti non serviranno più. Cosa accadrà nei prossimi giorni? Certamente ve lo faremo sapere.

"Esprimiamo soddisfazione - spiegano uniti i consiglieri d'opposizione del comune di Colleferro - per la diffida della Regione del 04 febbraio alla società Lazio Ambiente a continuare a ricevere ancora i rifiuti urbani indifferenziati presso la discarica di Colle Fagiolara. Confidiamo che non vi siano proroghe, comunque preventivamente già negate dalla Regione. E’ necessario infatti voltare pagina ed abbandonare l’economia dell’immondizia che rappresenta una pericolosa droga per la nostra città- concludono i consiglieri di minoranza”.

Giancarlo Flavi

La nota di Rete per la Tutela della Valle del Sacco e Comitato Residenti Colleferro

Bloccato il conferimento di tal quale nelle discariche del Lazio, si eccelera sui TMB?

Accogliamo con prudenza e cautela la notizia che il 4 febbraio la Regione Lazio ha diffidato la società Lazio Ambiente spa dal ricevere presso la discarica di Colle Fagiolara, Colleferro, il conferimento di rifiuti tal quale da parte di 29 Comuni laziali, che saranno dirottati - presumiamo - presso impianti regionali di TMB.

Non sono noti i motivi di urgenza per i quali la Regione abbia deciso solo ora di applicare la Circolare del Ministero dell’Ambiente, che risale al 6 agosto 2013, con la quale il conferimento indifferenziato venivano dichiarato illegale, senza il preventivo pretrattamento meccanico, mentre sono intuibili le ragioni per le quali la Regione ha presentato una diffida contro la sua società Lazio Ambiente SPA, di proprietà regionale.

La classe dirigente della Regione non è stata in grado negli ultimi venti anni di adottare una vera politica dei rifiuti e di programmare un piano di intervento; tenta ora di affrontare la grave situazione ambientale ricorrendo allo strumento della diffida, perdendo sei mesi di tempo.

Da agosto le Associazioni ambientaliste del territorio, i Comitati ed i Cittadini hanno chiesto ai vari livelli di governo con esposti, denunce, segnalazioni ed istanze l’immediata applicazione della suddetta Circolare e denunciato alla Magistratura ed alla Corte dei Conti, oltre che agli Enti preposti al controllo, la mancata applicazione della Circolare Orlando, senza che gli organi politico-amministrativi regionali (Regione, Provincia, Comune) prendessero provvedimenti.

Attendiamo di conoscere e approfondire i motivi della decisione del Presidente Zingaretti di procedere alla chiusura simultanea delle discariche su tutto il territorio di sua competenza, ma allo stato attuale la loro chiusura non ci tranquillizza, ed anzi ci preoccupa l’assenza di informazioni circa gli impianti di pretrattamento a cui ragionevolmente si sta facendo ricorso, in quanto sono a tutti note le dinamiche create ad arte per rendere le situazioni emergenziali e giustificare il ricorso a decisioni in un contesto ordinario inaccettabili.

In molti siti di discarica, come quello di Colleferro, sono stati avanzati progetti per la realizzazione di impianti di Trattamento Meccanico Biologico (TMB), contestati dalle Associazioni ed osteggiati dai Comitati in quanto non rispondenti alle Direttive Europee sulla gerarchia dei rifiuti.

E’ forte il timore che si voglia provocare l’ennesima emergenza per accelerare l’iter autorizzativo degli impianti di TMB, tale da giustificare il ricorso a deroghe - strumento già sperimentato e abusato in passato - per superare in questo modo la contrarietà delle Associazioni ambientaliste.

Le discariche e tutta l’impiantistica correlata devono rispondere alle normative in vigore ed il ciclo dei rifiuti, ora più che mai, ha bisogno di una ristrutturazione radicale che non può essere operata attraverso una incontrollata semplificazione dei procedimenti amministrativi sotto l’eventuale pressione emergenziale.

Necessario quindi che la Regione Lazio attui immediatamente una politica gestionale in controtendenza con il passato, vada avanti con il blocco dei conferimenti di indifferenziato nelle discariche, proceda con sanzioni amministrative verso i Comuni che non raggiungono gli obiettivi di raccolta differenziata, promuova una campagna seria sulla riduzione a monte dei rifiuti, avvii la fase necessaria per la chiusura del ciclo con centri di riciclo e impiantistica per la lavorazione delle materie separate.

Questa ultima fase, naturalmente, a totale gestione pubblica.

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