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Labico, Galli: “risultati confortanti dall’ARPA Lazio dopo l’incendio di Castellaccio”

“La nostra amministrazione comunale si era prontamente attivata – spiega il Sindaco di Labico Alfredo Galli - per chiedere un controllo urgente della verifica della qualità dell'aria dopo l'incendio del 19 giugno nello stabilimento ACEA a...

“La nostra amministrazione comunale si era prontamente attivata – spiega il Sindaco di Labico Alfredo Galli - per chiedere un controllo urgente della verifica della qualità dell'aria dopo l'incendio del 19 giugno nello stabilimento ACEA a Castellaccio (comune di Paliano), per tutelare al meglio la salute dei nostri cittadini. Ed in queste ore abbiamo avuto la conferma da parte dell’ente preposto al controllo ARPA Lazio che per fortuna l’incendio non ha provocato l’innalzamento dei valori delle sostanze potenzialmente nocive”.

Di seguito una sintesi della nota inviataci dall’ARPA Lazio.

“I nuovi risultati del controllo dell’aria avviato dall’Arpa Lazio in seguito all’incendio divampato nel capannone industriale Acea, il 19 giugno scorso, in località Castellaccio (Paliano), sono rassicuranti. Nella relazione arrivata ai Comuni interessati, l’ente di controllo regionale mostra che le concentrazioni osservate nelle stazioni di rilevamento di Anagni, Paliano, Ferentino e Colleferro sono sempre notevolmente inferiori ai valori obiettivo, ovvero quei valori considerati per legge come da non superare. In particolare, per quanto riguarda la zona di Colleferro, che è stata solo marginalmente interessata dall’accaduto, oltre ai PM10, NO2, SO2, CO, i cui valori sono stati già riscontrati nella norma, i nuovi dati raccolti hanno riguardato la concentrazione dell’Idrocarburo Policiclico Aromatico (IPA), analizzato nel periodo dal 18 al 25 giugno nella centralina di viale Europa. I dati mostrano un logico aumento nel solo giorno dell’incendio ma comunque assai ridotto rispetto ai periodi critici di ogni anno, quali sono i mesi invernali. Si evidenzia che il giorno dell’incendio sia le concentrazioni totali che quelle dei singoli componenti risultano più elevate rispetto sia al giorno precedente che ai giorni successivi. Le concentrazioni registrate nel giorno dell’incendio risultano comunque sensibilmente inferiori a dati rilevati presso la medesima centralina in altri periodi dell’anno”.

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