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Marino, PDCI: “il fallimento delle politiche ambientali del centro destra oramai è evidente”

RICEVIAMO E PUBBLICHIAMO DAL PDCI DI MARINO: Una considerazione generale: pressoché tutte le forze politiche e sociali di Roma, del Lazio e dei comuni castellani,  si sono espresse in questi giorni contro la discarica a Falcognana (Via Ardeatina...

RICEVIAMO E PUBBLICHIAMO DAL PDCI DI MARINO: Una considerazione generale: pressoché tutte le forze politiche e sociali di Roma, del Lazio e dei comuni castellani, si sono espresse in questi giorni contro la discarica a Falcognana (Via Ardeatina km 15,300 presso Ecofer). Segnatamente, tutte le forze politiche di Marino.

Rileviamo che due questioni vadano dette in modo chiaro: che due mandati di governo locale della destra al Comune di Marino, con un fallimentare bilancio sotto il profilo della politica ambientale e dei rifiuti in particolare, debba mettere i cittadini al riparo dalle demagogie dell’ultima ora dei Palozzi, ma anche degli attuali, agonizzanti, amministratori omertosi e festaioli, circa la corrispondenza tra il loro blaterare e le concrete risposte da dare ai cittadini.

L’altra questione è quella delle forze alternative alla destra al governo. A queste forze rivolgiamo l’invito ad essere capaci di elaborazione di governo. Chiediamo di essere capaci di individuare soluzioni. E’ facile scrivere dei no sempre più grandi. Urlare a più non posso di fronte a decine di cittadini – magari non del tutto informati – forse sperando in quattro voti da raccattare domani. Ma non è giusto. Non è il ruolo dirigente, non è il ruolo di salvaguardia degli interessi collettivi, cioè di tutti. Anche dei tutti che non siamo noi, e che non sono qui, ma qualche chilometro più in là.

Spieghiamo: La soluzione per i rifiuti tendenti a zero, è la raccolta differenziata porta a porta. La destra non l’ha voluta fare. I comuni dove la sinistra, il centrosinistra governa la sta attuando. Con buoni risultati. Tuttavia, da qui alla perfezione, anche dove funziona, un certo quantitativo di rifiuto viene prodotto. Come smaltirlo? Solo il no non risolve, non propone. Ci sono vie d’uscita, alcune piacciono più di altre. L’uso a fini energetici, la trasformazione, che ha comunque un residuo di rifiuto, l’interramento dopo il trattamento meccanico. Una di queste tecniche è stata pensata per Falcognana. Chi dice no all’accoglimento di questa soluzione sa che sta proponendo di trovare un’altra buca da un’altra parte? Oppure vogliamo che la soluzione sia quella adottata in emergenza altrove, di pagare salato “l’esportazione” dei rifiuti? Chi dice no a Falcognana, dice anche che quella attualmente in funzione lì è una discarica più pericolosa di quella che viene proposta (quindi declassificata?)? Chi dice no, all’unisono con la proprietà ad esempio, sa che la proprietà resiste perché ora ha un certo budget di entrata (essendo la classificazione alta) mentre con la discarica a minor rischio riceverebbe meno contributo? Allora, la soluzione, stante il buon fine di una verifica di merito (fatto non solo sulla scelta “politica” e non solo sui rilievi cartacei come è ora), diventa la capacità di inserire clausole di salvaguardia e verifica per i cittadini residenti e per le attività vicine.

Il Pdci di Marino, nella ipotesi del via libera alla discarica di Falcognana, propone:

1) che almeno due membri, uno istituzionale e uno dell’associazionismo/Movimento, facciano parte dell’eventuale organo consultivo di controllo del funzionamento della discarica (se tale organo non è istituito se ne richiede la nascita garantita dalla Regione)

2) che il Comune di Marino, sia risarcito per l’incidenza oggettiva che tale sito comporta con una “opera unica di compensazione” nello stesso ambito. In particolare, poiché risulta storicamente presente una discarica esaurita presso il centro abitato di S.Maria delle Mole e presso una scuola e impianto sportivo; se ne richiede il “saggio” analitico e l’eventuale bonifica, dopo relazione tecnica; con completa bonifica del sito a spese della Regione Lazio.

Le forze politiche e sociali, soprattutto se intenzionate ad essere positivamente alternative alla destra che ha strapazzato territorio e cittadini, sono invitate ad esprimersi (oltre i no) e ad integrare e migliorare, se ritengono, tali proposte.

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