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Paliano, sigilli alla Selva; quando la politica non fa bene il proprio compito

Con il passare del tempo è sempre più nel degrado la proprietà della Regione Lazio all’interno della Selva Monumento naturale ed in questi giorni è arrivata anche la triste notizia che il Tribunale ha messo i “sigilli” a quello che resta dell’ex...

Con il passare del tempo è sempre più nel degrado la proprietà della Regione Lazio all’interno della Selva Monumento naturale ed in questi giorni è arrivata anche la triste notizia che il Tribunale ha messo i “sigilli” a quello che resta dell’ex Parco Uccelli, perché la Regione non ha pagato gli ultimi due anni (mese più mese meno) di fitto per circa 12.000 euro.

Basta questo per arrivare alla semplice conclusione che la Regione Lazio gestione Zingaretti-Refrigeri della Selva di Paliano proprio non ne vuol sapere nulla, anche dopo la richiesta del Sindaco di Paliano Domenico Alfieri per la gestione della proprietà regionale e non quella del Parco. La Regione adesso non è più affidabile per il Tribunale e potrebbe proprio essere il Comune di Paliano a gestire anche l’ex Parco Uccelli, di 44 ettari, che molto presto dovrebbe andare all’asta, sembrerebbe per poco meno di 4 milioni di euro.

Il sindaco Alfieri per il momento non si sbottona più di tanto e anche per lui la Selva sta diventando sempre più un rompicapo.

Intanto, il 30 novembre prossimo, la Regione Lazio presenterà presso l’auditorium di via Manzoni il nuovo PSR nel quale sono previsti ben 870 milioni di euro di investimenti per l’agricoltura nel Lazio con 70.000 euro a fondo perduto per le start-up di nuova generazione in agricoltura. Allora ci chiediamo quali piani siano stati presentati dalla Regione stessa in favore della Selva? Era una promessa fatta da Zingaretti quando venne a Paliano ad appoggiare proprio l’attuale sindaco Domenico Alfieri. Monumento naturale illegale, a nostro parere, perpetrato dalla Regione Lazio, poiché il loco è stato creato dall’uomo e non è naturale per nessun motivo. E’ un monumento artificiale abilmente trasformato in Naturale.

Come se non bastasse adesso sono arrivati anche i sigilli messi, a nostro modesto avviso, ad "capocchiam". La curatrice del fallimento l’avv. Loredana Originale venerdì scorso si è presentata alla Selva e dopo aver allontanato i due dipendenti regionali ha messo un cartello scritto a penna “Vietato Entrare” con i cancelli che però sono rimasti aperti. Che tipo di custodia sia questa non si riesce a capire. Almeno, prima quanto era in mano alla Regione Lazio, che non ha pagato il fitto per gli ultimi due anni, dal lunedì al venerdì c’erano due "angeli custodi", adesso mancano anche questi, figuriamoci cosa potrà accadere all’interno di quel Parco, dove c’è legna in grande quantità e dove tutti oramai possono fare quello che vogliono. E' modo questo di tutelare un bene privato?

Povera Selva, come è stata ridotta in mano a certi politici! Un bene che potrebbe creare non meno di mille posti di lavoro, finisce ogni giorno di più nel degrado generale con tetti che cadono uno dopo l’altro all’interno del vecchio borgo, erba sempre più alta e scarsa, anzi nessuna attenzione anche di certa politica regionale che aveva assicurato il loro dis-impegno per la risoluzione del problema.

Giancarlo Flavi

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