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Pastena, la bonifica del territorio con i volontari dell’azienda faunistica Santa Croce

Non basta una sola giornata per ripulire il territorio dalla tante discariche abusive disseminate nel vasto territorio montano di Pastena, ne servirebbero cento o forse mille ma quella messa in atto dai volontari dell’azienda faunistica “Santa...

Non basta una sola giornata per ripulire il territorio dalla tante discariche abusive disseminate nel vasto territorio montano di Pastena, ne servirebbero cento o forse mille ma quella messa in atto dai volontari dell’azienda faunistica “Santa Croce” serve a mandare un severo monito a coloro che non hanno alcun rispetto per l’ambiente.

Né bravi cristiani e né buoni cittadini, ma il target dei maldestri, inveterati, irresponsabili inquinatori si allarga sempre più e i rifiuti ne tracciano una sorta di identikit.

Dalla scarpata della strada provinciale, subito a ridosso del paese, nella quiete e nello splendore di boschi e all’ombra di querce secolari si può trovare di tutto, dai pneumatici, ai lavandini, dalle vernici industriali, agli utensili d’officina, dai seggiolini per neonati ai materassi, dalle bottiglie di plastica a quelle di vetro, dai scolapasta a pentole e padelle.

Addirittura questa mattina è stata rinvenuta il rivestimento interno di una barca a remi lungo oltre un paio di metri, Tutto questo lascia supporre che il ricorso a questo smaltimento illecito e incivile dei rifiuti è un costume che purtroppo contamina il comportamento di molti cittadini e li deresponsabilizza di fronte sia agli obblighi della legge che sia di fronte a quelli etici e morali.

Queste sostanze rimarranno per centinaia di anni a contaminare il suolo e le acque di scorrimento che oltretutto minacciano la bellezza e l’integrità naturalistica delle grotte di Pastena e quindi il danno è doppio compromettendo in tal modo anche lo sviluppo turistico e le possibilità di salvaguardia e tutela del più grande sito speleologico del Lazio.

Questa mattina abbiamo lavorato per rispetto del nostro paese e per salvaguardare l’ambiente nel quale viviamo, ma appare sempre più provocatoria e distruttiva la presenza in queste discariche di prodotti derivanti da lavori di risanamento e di ristrutturazione di cucine, bagni e degli interni delle abitazioni civili segno evidente che qualcosa non funziona sia nel controllo del territorio e sia nella gestione delle procedure di smaltimento dei materiali edili.

Un paese evoluto e pulito non può tollerare questi comportamenti, un paese che si richiama a forti e radicate tradizioni religiose non può assassinare l’ambiente e non può compromettere il futuro delle nuove generazioni, un paese moderno non può lanciare i sacchetti dell’immondizia dal finestrino dell’auto e non può nascondere sotto i ponti tutto quello che a casa non serve più o risulta danneggiato dall’usura del tempo.

Un paese civile deve contrastare questo fenomeno e ammonire chi non rispetta le regole perché nessuno può far finta che vive da solo e può fare a meno degli altri.

Una nuova cultura ambientale è necessaria per evitare che la natura rimanga soffocata e imbrattata dall’atteggiamento volgare irriguardoso di un manipolo di incoscienti.

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