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Piglio, è tornato un asino. Le caprette danno una mano ai frati

Da tanto tempo mancava a Piglio un asino a quattro zampe che l’uomo spesso lo ha bistrattato fisicamente e sempre moralmente.

Da tanto tempo mancava a Piglio un asino a quattro zampe che l’uomo spesso lo ha bistrattato

fisicamente e sempre moralmente. Questa nota non è di natura ecologica e denuncia purtroppo l’estinzione di una razza animale che

tanti servigi ha reso all’uomo per essere stato un animale paziente e fedele.

Ora trovare un asino in Italia diventa persino difficile. I bambini per vedere un esemplare dovranno

andare allo zoo.

Ecco perché Antillo, piccolo paese collinare fra Taormina e Messina, (in Sicilia insomma) all’asino

gli ha dedicato perfino un monumento.

In questi giorni, a Piglio in località Insuglietta c’è né uno che ogni tanto si fa sentire ragliando sia al

sole che alla luna, anche se i ragli non arrivano in cielo.

Bene quindi ha fatto la giunta comunale di Antillo ad erigere un monumento all’asino anche perché,

senza un monumento, un asino resta sempre un asino!

Naturalmente Bologna, città colta, si era accorta del fenomeno già nel Medio Evo, tanto è vero che

tra i suoi monumenti c’è la famosa “Torre degli Asinelli”.

LE CAPRE DANNO UNA MANO AI FRATI

l’Appello lanciato due mesi fa da frate Lazzaro alle associazioni ambientalistiche di Piglio è stato ora recepito dalle capre per bonificare e migliorare l’ambiente.

La zona limitrofa al complesso francescano di San Lorenzo ha raggiunto notevolissimi livelli di degrado ambientale. Rovi, sterpi, rami spezzati e quanto altro contribuiscono ad offuscare la bellezza di un luogo calpestato dai piedi di moltissimi Santi e Beati della chiesa.

Frate Lazzaro aveva riposto l’unica speranza nella possibilità di riportare l’ambiente in una opera di volontariato per rendere almeno dignitoso lo stato dei luoghi a ridosso dello storico ed ultrasecolare convento, fondato da San Francesco, ritornato recentemente all’antico splendore.

L’appello lanciato da frate Lazzaro due mesi fa ai giovani e alle associazioni ambientalistiche è stato ora recepito dalle caprette per bonificare e migliorare l’ambiente, dopo il prezioso intervento della protezione civile di Piglio che aveva rimosso gli alberi che avevano ostruito la strada di accesso al convento a seguito della tempesta di vento che si era abbattuta sul complesso francescano nella notte del 6 Marzo 2015.

Giorgio Alessandro Pacetti

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