rotate-mobile
Mercoledì, 24 Aprile 2024
Green

Regione Lazio, acqua pubblica, approvata proposta di iniziativa referendaria

Pubblica e partecipata. Così deve essere la gestione dell'acqua secondo la proposta di legge approvata oggi all’unanimità dal Consiglio regionale del Lazio. Si tratta di norme di iniziativa referendaria, proposte da 39 Comuni del Lazio,

Pubblica e partecipata. Così deve essere la gestione dell'acqua secondo la proposta di legge approvata oggi all’unanimità dal Consiglio regionale del Lazio. Si tratta di norme di iniziativa referendaria, proposte da 39 Comuni del Lazio, primo fra tutti Corchiano, e sottoscritte da 40mila cittadini. Lo Statuto della Regione prevede infatti la possibilità di referendum propositivi che il Consiglio può evitare deliberando a sua volta sulla proposta presentata, come è avvenuto oggi, sotto la presidenza di Daniele Leodori (Pd).

I CONTENUTI DELLA LEGGE

La legge stabilisce innanzitutto che “l’acqua è un bene naturale e un diritto umano universale”. Da questo principio, che recepisce lo spirito dei referendum nazionali del 2011, discende che “tutte le acque superficiali e sotterranee sono pubbliche e non mercificabili”.

La gestione del servizio idrico integrato “deve essere svolta senza finalità lucrative e ha come obiettivo il pareggio di bilancio, persegue finalità di carattere sociale e ambientale”. Vengono aboliti i vecchi “Ato”, Ambiti territoriali ottimali: la gestione dell’acqua dovrà avvenire nel bacino idrografico. La gestione dovrà avvenire in base a un preciso bilancio idrico che dovrà assicurare “l’equilibrio tra prelievi e capacità naturale di ricostituzione del patrimonio idrico” e dovrà essere aggiornato con cadenza almeno quinquennale. Ogni anno le autorità di bacino dovranno predisporre “un report sulle perdite idriche nelle reti di distribuzione”.

Gli ambiti di bacino idrografico dovranno essere individuati dalla Regione entro sei mesi dall’entrata in vigore della legge, attraverso un nuovo provvedimento legislativo. Ciascun ambito sarà “governato” da un’autorità di bacino, a cui partecipano gli enti locali corrispondenti per territorio. I delegati degli enti locali partecipano alle “assemblee decisionali di bacino” con vincolo di mandato. La gestione del servizio idrico dovrà avvenire in maniera integrata: “Le opere di captazione, gli acquedotti, le fognature, gli impianti di depurazione e le altre infrastrutture e dotazioni patrimoniali afferenti al servizio idrico integrato – si legge all’articolo 6 - sono di proprietà degli enti locali e sono assoggettati al regime proprio del demanio pubblico”.

Sono costituiti due fondi: il primo destinato alla “ripubblicizzazione” di cui possono beneficiare gli enti locali che vogliono tornare a gestire il servizio “subentrando a società di capitale”. Tale fondo sarà finanziato nel triennio 2014-2016 da un apposito capitolo di bilancio. Il secondo, avrà carattere di “solidarietà internazionale”, “al fine di concorrere ad assicurare l’accesso all’acqua potabile a tutti gli abitanti del pianeta” e sarà destinato a progetti cooperativi, escludendo ogni forma di profitto privato.

LE DICHIARAZIONI DI VOTO

Poco prima della votazione con la quale è stata approvata la proposta di legge di iniziativa referendaria sulla tutela e la gestione dell’acqua, ci sono state le dichiarazioni di voto dei gruppi consiliari.

Devid Porrello, che ha annunciato il voto favorevole del M5S, ha parlato di legge che “porta con sé uno spirito diverso rispetto a come è stata gestita l’acqua fino ad oggi. Non nascondo però il mio rammarico per la bocciatura dell’emendamento che regolava la gestione della fase transitoria. Ora bisogna marciare dritti verso la ripubblicizzazione dell’acqua”. D’accordo anche Gino De Paolis (Sel): “Pensavo che potessimo avere la maturità di tutelare tutti i cittadini del Lazio. Così non è stato. Ma sono convinto che comunque tutti i Comuni avranno la libertà di gestire l’acqua pubblica. Questa è una legge rivoluzionaria”.

Voto favorevole anche da Giuseppe Cangemi (Ncd), Giuseppe Simeone(Pdl-FI) e Giancarlo Righini (FdI): “Con questa legge apriamo un varco in quella cortina che da anni affligge la gestione dell’acqua in tutta Italia. In alcune zone della nostra Regione il servizio è stato pessimo, da oggi ci dovrà essere un atteggiamento differente”. Fabrizio Santori (Gruppo Misto) ha ricordato la “forte pressione dei cittadini. Il nostro lavoro deve andare sempre più nella direzione dell’ascolto del territorio. La gestione dell’acqua è questione delicatissima, basta pensare alla vicenda dell’inquinamento da arsenico negli acquedotti di proprietà regionale”.

Riccardo Valentini (Per il Lazio) ha parlato di “legge all’avanguardia che apre prospettive nuove nella gestione del territorio. Non basta però questa legge, bisogna ancora lavorare molto per tutelare l’acqua”. Marco Vincenzi (Pd) ha parlato di “elemento di novità assoluta: il Consiglio regionale approva una proposta di iniziativa popolare. Un valore aggiunto per una legge che ci fa fare un notevole passo in avanti sul la gestione dell’acqua nel nostro territorio”.

LE DICHIARAZIONI

ZINGARETTI: ‘ACQUA BENE DI TUTTI, APROVAZIONE LEGGE GRANDE SUCCESSO’

“L’approvazione all’unanimità della legge in Consiglio regionale sull’acqua rappresenta un grande successo, la vittoria di cittadini e istituzioni che hanno combattuto insieme perché l’acqua restasse un bene di tutti. Questa legge è in linea con l’esito referendario e riconosce la tutela pubblica su un bene comune, scarso e limitato, come l’acqua. Il testo approvato rappresenta un primo, ma fondamentale passo di un iter, più lungo e complesso, che porterà alla riforma di tutta la materia. Ringrazio, infine, maggioranza e opposizione che ancora una volta hanno dato prova di compattezza e responsabilità su un tema delicato, sollecitato da una proposta nata dai cittadini, dai movimenti e dai Comuni. Oggi abbiamo ancora una volta dimostrato che si può cambiare davvero il volto di questa regione e soprattutto il suo rapporto con la comunità: il testo approvato è infatti il frutto di un lavoro di concertazione tra cittadini, movimenti, Enti Locali, Consiglio e Giunta. Serietà, partecipazione e dialogo sono e restano gli strumenti che vogliamo utilizzare in questo processo di riforma e rinascita del Lazio ”.

LUPI (PD): GRANDE SODDISFAZIONE PER LEGGE CHE TUTELA ACQUA COME DIRITTO UNIVERSALE

“La legge sulla gestione dell’acqua e dei bacini idrografici nel Lazio approvata oggi dal Consiglio Regionale è un altro passo importantissimo per migliorare i servizi ai cittadini nella nostra regione e per tutelare un bene prezioso come l’acqua, giustamente definito diritto universale nel nuovo testo”. E’ con queste parole che il Consigliere regionale Simone Lupi (Pd), Vice Presidente della Commissione Bilancio saluta l’approvazione della legge di iniziativa popolare sull’acqua pubblica.

Oggi il Consiglio ha dimostrato ancora una volta la sua apertura alla partecipazione. Dopo l’esempio della legge regionale contro la violenza sulle donne, dove è stato determinante il ruolo dell’associazionismo, questa volta è stata una legge partita dai cittadini e da numerosi comuni del Lazio ad essere approvata.”

E’ importante che il testo finale sia stato particolarmente apprezzato dai comitati che l’hanno promossa e dai comuni che l’hanno sostenuta, tra cui con orgoglio ricordo il Comune di Ciampino, quando io ne ero Sindaco – sottolinea Lupi – Ora diamo una gestione più vicina ai territori, con ambiti territoriali più piccoli, con la previsione di bilanci di bacino, con la rappresentanza diretta dei comuni negli ambiti e con fondi per la ripubblicizzazione del servizio,dando ampie possibilità di controllo partecipato ai cittadini”.

Con questa legge rispettiamo il voto dei cittadini nel referendum del 2011 e soprattutto creiamo le condizioni per la salvaguardia di un bene essenziale come l’acqua e per la sua gestione ottimale – rimarca il consigliere democratico - Ancora una volta dimostriamo un vero cambio di marcia della Regione Lazio vicina ai cittadini ed agli enti locali, che troppo spesso hanno lamentato la lontananza e l’inefficienza dell’attuale modello di gestione”.

PETRANGOLINI: NUOVA LEGGE RACCOGLIE LA SFIDA DELLA PARTECIPAZIONE DEI CITTADINI

“L’approvazione della legge regionale sulla tutela e la gestione dell’acqua è per il Lazio un risultato straordinario perché rimette al centro la partecipazione dei cittadini”. A parlare è Teresa Petrangolini, consigliere regionale del Gruppo per il Lazio.

“Per capirlo bene bisogna ricordare che la legge giunge alla fine di un percorso assai partecipato” continua Petrangolini. “Non mi riferisco soltanto al referendum che si svolse nel giugno del 2011, registrando una importante affluenza alle urne anche da parte dei votanti del Lazio. Voglio qui sottolineare, infatti, che la legge approvata oggi è il frutto della iniziativa dei cittadini e dei comitati del Lazio di tenere un referendum regionale per l’approvazione della legge, una iniziativa unica – la prima nel suo genere - che ha raccolto proposte da 39 Comuni del Lazio e che è stata sottoscritta da 40.000 cittadini”.

“Il Consiglio – continua Petrangolini - ha cercato di raccogliere per la gran parte questi indirizzi mantenendo la struttura della proposta di iniziativa popolare, ma è intervenuto per garantire al testo di superare indenne eventuali verifiche di legittimità costituzionale che avrebbero potuto far cadere la legge successivamente”.

“Inoltre - conclude Petrangolini - uno dei pilastri della legge è l’articolo 8 che prevede strumenti di partecipazione attiva alle decisioni sugli atti fondamentali di pianificazione, programmazione e gestione. La stessa norma prevede poi un impegno a disciplinare la partecipazione da parte degli statuti comunali. Infine, la Regione definisce una Carta regionale del servizio idrico integrato, non soltanto per fissare i livelli minimi di qualità del servizio, ma anche per assicurare forme di vigilanza sull’erogazione del servizio da parte dei cittadini utenti”.

BUSCHINI: AFFERMATO, INSIEME, IL DIRITTO ALLA FRUIZIONE DEI BENI COMUNI E ALLA PARTECIPAZIONE DEI CITTADINI NELLE SCELTE PER LA COLLETTIVITÀ”

“Con l’approvazione della nuova legge sulla “Tutela, governo e gestione pubblica delle acque”, il Consiglio regionale del Lazio scrive una pagina importante di democrazia e di partecipazione, rafforzando un diritto fondamentale per i cittadini, quello alla fruizione di un bene comune come l’acqua.

Il Consiglio regionale ha ribadito il valore pubblico dell’acqua, la cui gestione non deve essere soggetta a finalità di tipo economico, a logiche di economicità del servizio, ma deve avere come riferimento unicamente gli interessi dei cittadini, definendo un governo pubblico e partecipativo, in grado di garantirne un uso sostenibile e solidale, in cui sono protagonisti i territori.

Non solo, viene accolta una istanza espressa direttamente dai cittadini, accogliendo un modello che potrebbe essere recepito anche per altre tematiche di interesse collettivo, in una ottica reale di governo partecipativo.

Nello specifico, la legge stabilisce che la gestione del servizio idrico integrato “deve essere svolta senza finalità lucrative e persegue finalità di carattere sociale e ambientale”. Vengono aboliti i vecchi “Ato”, Ambiti territoriali ottimali: la gestione dell’acqua dovrà avvenire nel bacino idrografico. Gli ambiti di bacino idrografico dovranno essere individuati dalla Regione entro sei mesi dall’entrata in vigore della legge. Ciascun ambito sarà “governato” da un’autorità di bacino, a cui partecipano gli enti locali corrispondenti per territorio. I delegati degli enti locali partecipano alle “assemblee decisionali di bacino” con vincolo di mandato. La gestione del servizio idrico dovrà avvenire in maniera integrata: “Le opere di captazione, gli acquedotti, le fognature, gli impianti di depurazione e le altre infrastrutture e dotazioni patrimoniali afferenti al servizio idrico integrato, sono di proprietà degli enti locali e sono assoggettati al regime proprio del demanio pubblico”.

In Evidenza

Potrebbe interessarti

Regione Lazio, acqua pubblica, approvata proposta di iniziativa referendaria

FrosinoneToday è in caricamento