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Regione Lazio, piano casa della Abbruzzese (F.I.) no a misure che penalizzano i comuni sprovvisti di strumenti urbanistici generali

Il provvedimento che sarà discusso domani in  Consiglio Regionale, così come è attualmente strutturato,  mortifica la crescita e lo sviluppo di molti comuni del nostro territorio.

Il provvedimento che sarà discusso domani in Consiglio Regionale, così come è attualmente strutturato, mortifica la crescita e lo sviluppo di molti comuni del nostro territorio.

Non si possono escludere dall'applicazione della normativa, infatti, i piccoli comuni, quelli con popolazione inferiore a 10.000 abitanti, che non si sono dotati di un piano urbanistico.

Lo dichiara il Vice Presidente della VIII Commissione Lavoro, PMI, Artigianato Mario Abbruzzese

Si opererebbe, così, una palese discriminazione dei cittadini che risiedono in questi comuni, che sarebbero di fatto impossibilitati ad accedere ai benefici previsti della legge sul Piano Casa, come l’ampliamento entro il 20% della volumetria esistente, la sostituzione edilizia, il recupero delle pertinenze e cambi di destinazione d’uso di edifici da non residenziali a residenziali con premi di volumetria.

Occorre consapevolezza e una piena condivisione, da parte di tutte le forze politiche presenti in consiglio, circa l’iniquità di un simile provvedimento che se approvato, senza modifiche, produrrebbe effetti, positivi, solo ad una parte di cittadini e non tutti.

Questo non è possibile, non è consentito, non è previsto dai nostri Padri Costituenti.

Si tratta di un provvedimento che andrà ad incidere sui 378 Comuni del Lazio, e su una popolazione di circa 5 milioni e mezzo di abitanti.

Proprio per l’importanza di questi numeri, non vuole essere una battaglia politica, ma di coerenza, perchè tocca un bene primario per tutte le famiglie, come la casa, che ancora oggi, nonostante le tante rassicurazioni, è sottoposto ad una costante pressione fiscale.

Per questo motivo, ho presentato un emendamento al testo che ne estenda l’applicazione, così come è stato fino ad ora e che questo nuovo provvedimento varato dalla Giunta Zingaretti intende eliminare, anche ai Comuni sprovvisti del Piano Regolatore Generale.

Si tratta di una iniziativa che spero possa trovare la più ampia condivisione da parte di tutti i gruppi, in forma rigorosamente bipartisan, una condivisione che sarebbe finalizzata non solo a tutela delle famiglie e del territorio, ma anche a tutela dell’autonomia dell’ente che rappresentiamo. Ha proseguito Abbruzzese

L'emendamento presentato, infatti, sottende questioni di fondamentale importanza in ordine ai rapporti che intercorrono tra Stato e le Regioni, in materia di competenza concorrente, e quella del Governo del Territorio è tra le più significative.

Da ultimo, mi preme sottolineare come la normativa approvata nella scorsa legislatura non è andata ad incidere in maniera prevalente sulle cubature ma è stata indirizzata verso le ristrutturazione edilizie che di fatto, precedentemente, erano state bloccate. Dal provvedimento, inoltre, sono derivate 9.036 DIA per un totale di risorse investite stimato in 930 milioni di euro. Mentre fra lavoratori diretti, nel settore delle costruzioni, e indiretti, per la produzione dei materiali e impianti afferenti, si è creato lavoro per oltre 19.000 persone.

Con questi presupposti sarebbe veramente imperdonabile, tentare di vanificare quanto di buono è stato fatto fino ad oggi, con provvedimenti incoerenti, iniqui e penalizzanti. Ha concluso Abbruzzese

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