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San Cesareo, ancora polemiche Sulla Villa di Cesare e Massenzio. Per le ass. ambientaliste è inammissibile il programma d’intervento “La Pietrara”

RICEVIAMO E PUBBLICHIAMO: E’ tornato a riunirsi pochi giorni fa il comitato “Salviamo la Villa di Cesare  e Massenzio”  a San Cesareo. I cittadini convenuti, appartenenti ad associazioni ed orientamenti politici diversi,  lanciano innanzitutto un...

RICEVIAMO E PUBBLICHIAMO: E’ tornato a riunirsi pochi giorni fa il comitato “Salviamo la Villa di Cesare e Massenzio” a San Cesareo. I cittadini convenuti, appartenenti ad associazioni ed orientamenti politici diversi, lanciano innanzitutto un grido d’allarme per le condizioni di gravissimo abbandono in cui versano i ritrovamenti archeologici della Villa di epoca romana tardo repubblicana ed imperiale che fu di Cesare e poi di Massenzio, riportata alla luce solo pochi anni fa, nel 2011, in seguito agli scavi della Sovrintendenza archeologica. Senza dubbio tali ritrovamenti, di grandissimo valore artistico e storico, rappresentano uno dei fatti di maggiore importanza per l’archeologia del nostro paese degli ultimi anni e conferiscono alla cittadina di San Cesareo una vocazione culturale di grande rilievo per un territorio che nel corso dell’ultimo decennio è stato devastato da un’espansione eccessiva della attività edilizia e del carico antropico. In particolare il comitato giudica assolutamente inammissibile il Programma integrato “La Pietrara” approvato con delibera del Consiglio Comunale N. 11 del 9 Aprile scorso, senza che prima venisse adeguatamente discusso attraverso il coinvolgimento della comunità locale. Tale programma prevede 87.885,75 metri cubi di nuove costruzioni che insisterebbero su una superficie di ben 78.857 metri quadri, peggiorando dunque irrimediabilmente il livello del carico antropico e della qualità della vita nella città. A tale proposito numerose osservazioni sono state presentate al comune di S. Cesareo dalle associazioni: “Comitato di difesa territoriale Monti Prenestini e Castelli Romani”, ITALIA NOSTRA Castelli Romani, Love S. Cesareo, nonché dai gruppi politici MoVimento 5 Stelle e PD. Le osservazioni mettono in evidenza in particolare l’urgenza di realizzare un vero e proprio parco archeologico a tutela dei reperti, un parco con valenza turistica, fruibile dalla popolazione, anche con scopi didattici, divulgativi e ricreativi, evitando la costruzione dei complessi abitativi e della chiesa di S. Giuseppe proprio a ridosso dell’area archeologica, rispettando una distanza adeguata, anche perché, verosimilmente, altri reperti potrebbero venire alla luce a poca distanza dall’area degli scavi. Inoltre nelle osservazioni si sottolinea come nel suo complesso il Programma d’intervento “La Pietrara” abbia un impatto devastante sul paesaggio e sull’assetto urbano, sottraendo estesi terreni a destinazione agricola (quali risultano nel prg), aumentando a dismisura la popolazione residente, che ha già subìto una crescita spropositata negli ultimi dieci anni ( + 50 % ), con conseguenze negative per la circolazione, l’inquinamento, i consumi idrici ed energetici, reputando dunque necessaria una drastica riduzione della cubatura progettata. Italia Nostra Castelli Romani, infine, tra le sue osservazioni, rileva anche come il Programma “La Pietrara” risulterebbe assoggettabile alla procedura di VAS ( D. Lgs del 3/4/2006, n. 152, in vigore dal 31/7/2007).

Il comitato “Salviamo la Villa di Cesare e Massenzio “

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