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Tevere, Consorzio Tiberina, Contratto di Fiume nell'Area Urbana e di Foce

Pur avendo raccolto in forma partecipativa una molteplicità di idee, proposte e progetti non solo dal 2010 (anno di costituzione del Consorzio Tiberina), ma già da fine 2007 - inizio 2008 (quando fu costituita l’Associazione Amici del Tevere, oggi...

Pur avendo raccolto in forma partecipativa una molteplicità di idee, proposte e progetti non solo dal 2010 (anno di costituzione del Consorzio Tiberina), ma già da fine 2007 - inizio 2008 (quando fu costituita l’Associazione Amici del Tevere, oggi Consorziata principalmente attiva), proseguiamo una fase di “consultazione pubblica” – pur non formale, non costituendo il Consorzio una vera e propria “Istituzione” – sui contenuti da dare al Contratto di Fiume del Tevere nell’area urbana di Roma e al Contratto di Foce; è continuo l’interscambio con quanti, Persone Fisiche e Persone Giuridiche, pongano all’ordine del giorno temi, istanze, possibili soluzioni. Il tutto confluirà in un documento, un “master-plan preliminare”, che – pur non potendo costituire uno strumento di programmazione – raccoglierà in forma organica le principali progettualità, intendendo con <<principali>> almeno due aspetti: quello di massima condivisione e quello della congruenza con gli obiettivi generali messi a sistema in questi anni anche con le Istituzioni interessate. Riferendoci allo stato dell’arte della materia (cfr per esempio Bianco Scanu – Ispra Mattm - 19.11.2014), includeremo un documento d’intenti, un’analisi conoscitiva preliminare integrata, uno scenario strategico; passaggi successivi dovranno essere oggetto di nuove azioni. E’ importante quanto recentemente sottolineato dal Segretario Generale dell’Autorità di bacino del fiume Tevere (Cesari_Venezia 19.11.2014), relativamente alle parecchie criticità (<<soggetti decisori e numerose variabili indipendenti; “vaghezza” della conoscenza e “imprecisione” delle informazioni; ……>>), alla complessità ineliminabile (per cui <<occorre un procedimento iterativo per arrivare a una decisione robusta (in cui si converge per successive approssimazioni potendo “migliorare” anche decisioni già assunte)>>) e alla necessaria integrazione tra settori (difesa dalla alluvioni, agricoltura, aree naturali protette, sviluppo economico, gestione della risorsa e tutela delle acque) in ambito sia statale sia regionale (in contrasto col fatto che <<l'organizzazione amministrativa attuale è imperniata sul criterio della suddivisione delle competenze e non della loro integrazione, lasciata alla volontà (e a volte all'arbitrio) individuale>>). Il caso di Roma, seppur assai complesso urbanisticamente oltre che idraulicamente e ambientalmente (risentendo di effetti e influenze da tutto il bacino a monte), può avvantaggiarsi – come già abbiamo sottolineato in passato – proprio del ruolo istituzionale della Capitale d’Italia, se questa si assume la responsabilità, il coordinamento, la guida attiva del processo, la “cabina di regia” promossa politicamente e supportata dalle opportune competenze. E’ da considerarsi un dovere intervenire sul fiume di una delle principali "città di fiume" del mondo, su una parte della città che – pur così delicata – negli ultimi decenni è stata lasciata a se stessa o all'iniziativa di pochi operatori sparsi: al centro della πόλις (pólis), il fiume diviene quasi metafora – oltre che luogo concreto – di una possibile ripresa o rinascita, di una missione positiva in un periodo non facile. Recuperare e rivitalizzare il Tevere a Roma, renderlo accessibile e fruibile, con interventi immediati a costo zero per la Città (soltanto tramite razionalizzazione e partenariati pubblico-privati coerenti con la visione generale) e poi a medio e lungo termine: è possibile! L’analisi conoscitiva non può che affidarsi a Soggetti qualificati: difatti, oltre alla partecipazione (che si traduce in conoscenza capillare del territorio d’interesse), è essenziale l’integrazione fra aspetti culturali e aspetti tecnici. Vi stanno lavorando Università italiane e straniere, Istituti di Ricerca italiani e stranieri (anche in ottica di comparazione internazionale), Consorziati di estrazione imprenditoriale (principalmente Sistema Alfa Chi S.r.l. per gli aspetti organizzativi e Tecno Habitat S.p.A. per gli aspetti ecologici e di bonifica), Media e Associazioni culturali (per le proposte relative al “riavvicinamento” dei cittadini al fiume di Roma), diversi Professionisti e altri Soggetti.

Alcuni spunti possono riferirsi a suggestioni molto attuali:

- la storia, con una cadenza quinquennale 2015-2020-2025 che passa per i 150 anni di Roma Capitale (ricordando anche che la prima visita di Vittorio Emanuele II a Roma fu proprio in occasione della disastrosa piena del Tevere del Dicembre 1870) fino al prossimo Giubileo;

- la natura, con i progetti di Grande Parco Urbano del Tevere, già redatti per la candidatura a Sede Olimpica 2020, da rivedere per quella del 2024, integrandovi le aree nel frattempo riqualificate e la Riserva Statale del Litorale Romano, per un sistema integrato di percorsi naturalistici, ciclabili, etc;

- le culture, dal Centro (con la parte del Tevere inserita nel sito Patrimonio UNESCO di Roma) alle Periferie, promuovendo la valorizzazione dell’esistente e le nuove creatività sul fiume;

- il turismo, con il Tevere a grande asse "da Roma" e "verso Roma", partendo dalla riscoperta delle zone rivierasche più caratteristiche e anche attraverso una navigazione integrata di cui nuovamente si torna a parlare;

- il viver sano, con l’“adozione di sponde” da parte di cittadini organizzati anche a modo di conciliare manutenzione e momenti di sport, tempo libero, attività ricreative in genere. (fonte CONSORZIO TIBERINA – Agenzia di sviluppo per la valorizzazione integrale e coordinata del Bacino del Tevere).

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