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Alatri, il Blocco delle auto Euro 3 fa traballare la maggioranza

In giornata la riunione indetta dal Sindaco Morini per ridiscutere l’ordinanza che nella città ciociara ha fatto infuriare non solo i cittadini ma anche il Presidente del Consiglio Lisi. L’opposizione, intanto, pretende una seduta urgente per revocarla

“Mi dispiace sinceramente delle polemiche che sono insorte in merito all’ordinanza per il risanamento della qualità dell’aria che abbiamo emesso la scorsa settimana”, ha scritto nella sua lettera aperta alla cittadinanza il Sindaco di Alatri Giuseppe Morini.

Si parla dell’ordinanza n. 1 dello scorso 25 gennaio, quella che lo ha fatto finire nell’occhio del ciclone a causa di uno dei provvedimenti disposti: dal lunedì al venerdì, nelle fasce orarie 9-13 e 16-19, divieto di circolazione nell’area urbana delle auto Euro 3 e precedenti.

Maggioranza traballante

La decisione ha provocato persino la protesta, nonché una richiesta di revisione, del Presidente del Consiglio Fausto Lisi: “Ennesima brutta figura collezionata da quest’Amministrazione - ha sbottato l’esponente di “Progetto Alatri” - Un’ordinanza che è riuscita a scontentare tutti: commercianti del centro storico, residenti e quanti, pur abitando in periferia, non possono entrare”.

È grave - ha svelato poi - che un provvedimento così importante non sia stato discusso in un’apposita riunione di maggioranza”. La stessa che inizia davvero a vacillare in quanto già risicata da quando il consigliere del PD Maurizio Maggi è prima entrato nel Gruppo Misto e poi passato a “Italia Viva”.

Dal Primo Cittadino

Si è trattato - si è “discolpato”, nel mentre, il Sindaco Morini - di un provvedimento imposto dalla legislazione vigente in materia di problematiche ambientali. Ricordo solo che purtroppo e, aggiungo, assumendomene tutta la responsabilità, anche ingiustamente, Alatri è inclusa nei comuni di fascia A”. Quelli a forte inquinamento atmosferico.

Previo colloquio con l’assessore Roberto Gizzi, lo stesso Morini ha poi avvisato i suoi concittadini che oggi, lunedì 3 febbraio, si terrà “una riunione tecnica - ha spiegato - per esaminare gli ultimi bollettini ufficiali. Posso fin da subito annunciarvi che dal 27 gennaio non abbiamo avuto più sforamenti dei livelli di PM10, grazie soprattutto alle mutate condizioni meteorologiche, ma anche al senso di responsabilità di molti di voi. Pertanto, potremo allentare di molto le maglie della Ztl”.

“Rinnovo la mia solidarietà - ha aggiunto il Sindaco - a tutte quelle persone che si sono sentite in qualche modo discriminate, mentre non posso che condannare chi scientemente ha fatto dello sciacallaggio politico su una vicenda che di politico non ha nulla.

“Trattandosi di un semplice adempimento di legge – ha detto, infine, prima di ringraziare per l’eventuale comprensione - nei termini posti ai cittadini di Alatri, richiedeva solo l’applicazione di quel senso civico di cui molti si vantano, ma che poi, alla luce dei fatti, dimostrano di non possedere affatto”.

Dall’opposizione

I consiglieri di minoranza Roberto Addesse, Gianluca Borrelli, Nazzareno Costantini, Maria Teresa Graziani, Antonello Iannarilli, Enrico Pavia e Tarcisio Tarquini hanno richiesto una convocazione urgente del Consiglio comunale.

Con la loro missiva, gli oppositori invitano il Sindaco Morini a compiere quattro passi indietro: revocare immediatamente l’ordinanza n. 1/2020, convocare contestualmente la cittadinanza per un confronto, approntare immediatamente soluzioni alternative (lavaggio delle strade oggetto di limitazione veicolare) e, infine, predisporre un piano di viabilità alternativo e, se necessario, una nuova ma condivisa ordinanza.   

La ragioni della richiesta

“Tale ordinanza - lamentano all’unisono i sette consiglieri di opposizione - è stata emessa in assenza di apposita e preventiva segnaletica stradale. Detta segnaletica è posta, peraltro, anche in luoghi non corretti”.

Sempre rispetto all’ordinanza, inoltre, “non è stata minimamente concertata con la popolazione - vanno avanti - Limita di molto la libera circolazione dei cittadini impedendo a tanti di essi di poter andare a lavoro o tornare a casa dopo la giornata lavorativa”.

In conclusione, “costituisce anche un possibile deterrente per il commercio delle zone interessate - si legge ancora - In detta zona, insistono asili, case di riposo per anziani, 3 farmacie, ufficio postale, uffici comunali che, di fatto, sarebbero irraggiungibili per tanti cittadini”.

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