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Alatri, la Santoro replica anche ai medici: “rispettate le regole per le autorizzazioni per l’impianto del pellet”

L’assessore con delega all’ambiente torna sull’argomento che sta “accendendo” gli animi politici

Non trova pace la vicenda riguardante l’iter autorizzativo per la costruzione di un impianto di triturazione di inerti per la produzione di pellet nel comune di Alatri.  Già nei giorni scorsi il comune aveva risposto agli attacchi di diverse associazioni ambientaliste che hanno insinuato dubbi sulla bontà del progetto e sul tipo di inquinamento che potrà andare a provocare.

La replica

Questa volta l’assessore all'Ambiente del Comune di Alatri Alessia Santoro risponde all’ulteriore articolo pubblicato dall’Associazione dei Medici in merito alle ipotetiche autorizzazioni rilasciate dall’Ente per dovere di cronaca verso i cittadini e per fare delle precisazioni necessarie. "L’Associazione - scrive la dottoressa Santoro parla di informazione precisa, esaustiva e capillare, io mi atterrò scrupolosamente a questo invito, ma si attenga e rispetti essa stessa questi presupposti. Posto che l’Amministrazione comunale non ha l’autorità di rilasciare le autorizzazioni all’esercizio delle attività industriali richiamate all’attenzione, non abbiamo comunicato alla stampa di essere protagonisti, insieme agli altri Enti preposti di una procedura di VIA non con l’obiettivo di celare una notizia ma solo perché questa come altre è una “pratica d’uffcio” che non necessita divulgazione, fermo restando che tutti gli atti sono pubblicati e non ci siamo mai sottratti alle spiegazioni richieste.

Rispetto delle regole

Nell’ottica dell’informazione precisa - insiste l'assessore Alessia Santoro - mi preme sottolineare che noi non vogliamo giustificare l’operato politico ed amministrativo “appellandoci alla burocrazia”, ma proprio perché amministratori non possiamo sottrarci ai diritti ed  ai doveri che la normativa ci attribuisce anche in merito alle autorizzazioni industriali. Sempre nella stessa ottica di informazione precisa ed esaustiva non ritengo assolutamente corretto paragonare un impianto di triturazione di inerti progettato con gli attuali sistemi di controllo delle esposizioni della polverosità con un fantomatico “lavoro da galeotti di qualche anno fa”. E non è neanche corretto ed esaustivo parlare di concentrazioni inquietanti perché al di la delle sensibilità personali se si amministra un comune è doveroso tenere conto del fatto che tutti gli inquinanti, comprese le PM10, hanno delle concentrazioni superiori o inferiori ad un limite di legge. Quando un qualunque inquinante supera le concentrazioni limite di legge - conclude la Santoro - l’Ente fa quello che la normativa prescrive ed autorizza e tra questo non rientra la contrarietà allo sviluppo industriale qualora questo si manifesti nel rispetto di tutte le normative che lo regola".

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