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Depuratore di Anagni, la deputata Fontana chiede risposte sullo stato delle opere dell'impianto

Lavori che proseguono da 15 anni, milioni di euro spesi: "è il momento di dare impulso immediato alle attività di depurazione necessarie"

Depositato dalla deputata del Movimento 5 Stelle, Ilaria Fontana, un'interrogazione scritta al Ministero dell'Ambiente per chiedere lo stato delle opere dell'impianto di depurazione di acque reflue civili ed industriali sito nell'agglomerato Asi di Anagni.
"Questo impianto - spiega - nasce da un'esigenza di depurazione delle acque direttamente nel corso fluviale del Sacco, sorge proprio a ridosso della zona industriale anagnina, una zona tristemente nota per il grave stato di degrado ambientale dovuto all'inquinamento prodotto da attività industriali e civili.

Lavori infiniti 

Dal 2005 stanziamenti e finanziamenti del Ministero e della Regione Lazio si sono susseguiti senza soluzione di continuità cumulando in circa 15 anni, milioni e milioni di euro spesi per le opere, fino all'anno scorso. Negli anni l'impianto in costruzione è stato oggetto di numerosi furti per svariati milioni di euro e la sua gestione è stata poi affidata all'ASI solo recentemente, e quindi all'AEA srl, che attualmente gestisce proprio i depuratori e gli impianti idraulici degli agglomerati ASI di Anagni, Ceccano e Cassino.

Lo stallo

Secondo quanto riportato dalla stampa per le dichiarazioni dei vertici di Asi e AeA, i lavori continueranno ancora per adeguamenti necessari a seguito dei furti e dei controlli sugli impianti di allaccio fognature, inoltre sono previsti nuovi sistemi idraulici per fronteggiare la situazione di degrado ambientale del territorio SIN di Anagni. Fermo restando che ogni possibile nuovo progetto sia utile a contrastare con nuovi mezzi l'allarmante situazione ambientale delle acque del fiume Sacco e del suo bacino idrografico, andrebbe comunque auspicato, la situazione ancora dopo circa 15 anni di lavori effettuati appare ferma, come se ad ogni tentativo fin qui svolto dalle competenti autorità per dotare la zona industriale degli adeguati mezzi di depurazione dei reflui, fosse del tutto inutile.

Quando verrà messo in funzione?

Dopo gli anni trascorsi dunque è il momento di dare impulso immediato alle attività di depurazione necessarie, perché ogni ulteriore rallentamento all'avvio dell'impianti, suonerebbe come una beffa del volere dei cittadini e dello Stato, come a dire che ogni scusa accampata per la mancata messa in funzione dell'impianto a fronte di tutto quanto detto e fatto fino ad oggi, risulterebbe inadeguata ed irricevibile per tutti. Nonostante la gestione dell'emergenza ambientale del Sin Valle del Sacco sia affidata a numerosi enti e figure preposte statali, serve ancora una volta che tutti diano il loro sostegno all'attività di bonifica del territorio, la rete di cittadinanza controlla e resta vigile proprio per proporre soluzioni e coadiuvare l'attività dello Stato, ma nulla può sulla messa in funzione del depuratore.
Come M5S e come governo del cambiamento manteniamo alta la parola trasparenza lottando contro ogni spreco di denaro pubblico mettendo al centro sempre il cittadino".

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