rotate-mobile
Politica Anagni

Anagni, il "declassamento" dell'ospedale assume un rilievo nazionale

L'On. Ilaria Fontana (M5S) ha presentato un'interrogazione al Ministro della salute per chiedere spiagazioni

La vicenda del “declassamento” dell’ospedale di Anagni da PPi a Pat arriva anche in Parlamento grazie ad un’interrogazione al Ministro della Salute da parte dell’On. Ilaria Fontana, la giovane deputata di Alatri eletta nelle file del Movimento 5 Stelle la scorsa primavera ed ora facente parte della commissione Ambiente, Lavori Pubblici e Territorio. Sempre i pentastellati nei giorni scorsi avevano presentato un esposto in Procura.

Il testo dell’interrogazione

“Il territorio della Valle del fiume Sacco è stato inserito nell’elenco dei Siti di Interesse Nazionale (SIN) per l’emergenza causata dall’inquinamento ambientale accertato. Numerosi studi epidemiologici, tra i quali lo studio SENTIERI dell’IStituto Superiore di Sanità sappiamo che hanno evidenziato drammatiche correlazioni tra l’inquinamento ambientale nella Valle del Sacco e la morbilità relativa a patologie tumorali e non. Nella seconda parte dello studio,nella quale vengono analizzati i tassi di mortalità nei territori inclusi nei suddetti SIN in cui sono attivi i Registri Tumori, non è menzionata l’area della Valle del Sacco in quanto il registro è presente ma non attivo nella provincia di Frosinone. Nel 2017 sono stati presentati i risultati del monitoraggio effettuato dal Dipartimento Epidemiologico “DEP Lazio”, basato su un campione di 600 pazienti residenti nei territori limitrofi al Fiume Sacco esaminati dal 2012 al 2016, nei quali è stata accertata la presenza della molecola inquinante betaesaclorocicloesano nel sangue. Il Piano Strategico Aziendale 2014-2016 della Asl Frosinone prevede una riorganizzazione delle attività e dei servizi nonchè un centro per la sorveglianza sanitaria ed epidemiologica.

La riorganizzazione del piano sanitario

 “Per quel che concerne il Presidio di Anagni è in corso un piano di riorganizzazione delle attività, dei servizi e delle prestazioni con il potenziamento di modelli alternativi al ricovero ordinario e la previsione di un Centro per la sorveglianza sanitaria ed epidemiologica sulle problematiche della Valle del Sacco, che sarà dotato di due Unità Operative Complesse sulla tutela dei rischi ambientali degli alimenti e delle produzioni zootecniche. Inoltre, al fine di fornire una migliore risposta qualitativa alle prestazioni rese dal PPI, in collegamento con il DEA di I° livello di Frosinone e nell’ambito delle risorse umane in dotazione, sarà possibile individuare posti di Osservazione Breve Intensiva (OBI) per l’osservazione e la stabilizzazione di pazienti fino alla dimissione o al trasferimento al DEA di riferimento”.

La presenza delle aziende a rischi di incidente

All’interno dell’area SIN, nel territorio del comune di Anagni, insistono diverse aziende classificate a rischi di incidente rilevante dalla cosiddetta direttiva Seveso (82/501/CEE, recepita in Italia con il DPR 17 maggio 1988, n. 175 e successive modificazioni). L’area del comune di Anagni, ricadente in area SIN per la Valle del Sacco e con aziende a rischio di incidente rilevante nel suo territorio, era dotata di un presidio ospedaliero con relativo Pronto Soccorso chiuso nel 2012 con un bacino di utenza di circa 80.000 persone. Il DL 105/2015, Direttiva Seveso III individua i piani di emergenza esterna (PEE) in caso di incidente rilevante che devono essere portati a conoscenza degli operatori e della popolazione attraverso i siti internet istituzionali dei Comuni e delle Prefetture.

I piani di emergenza

Detti piani di emergenza esterni per tre aziende a rischi di incidente rilevante, come riportato sul sito della Prefettura di Frosinone, prevedono come punto di raccordo delle attività di emergenza proprio l’ospedale di Anagni ormai chiuso nel 2012. Premesso ciò ho chiesto ai Ministri competenti di verificare se esistano le condizioni per un pronto ripristino della struttura ospedaliera di Anagni, considerando il fatto che l’immobile è ancora utilizzato per attività sanitarie territoriali e quindi potrebbe tornare ad essere operativo per le finalità di cui sopra; di verificare le motivazioni per cui, nonostante le acclarate emergenze sanitarie della zona dovute all’emergenza inquinamento, le succitate indicazioni presenti nell’atto aziendale e la legge sul registro tumori nella Regione Lazio mai davvero attuata, e di verificare l’effettiva idoneità dei PEE redatti dalla Prefettura di Frosinone per le aziende a rischio di incidente rilevante, considerando il macroscopico errore nell’individuazione del presidio ospedaliero di Anagni quale punto di coordinamento dei soccorsi in caso di incidente. La salute non si tocca. Massima attenzione su questi temi”.

D.F.

In Evidenza

Potrebbe interessarti

Anagni, il "declassamento" dell'ospedale assume un rilievo nazionale

FrosinoneToday è in caricamento