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Anagni, spari contro la serranda. L’opposizione: “Bravata? Marino si dimetta”. L’assessore: “Lo facciano loro”

L’acqua sul fuoco si è trasformata in benzina. Scatta la controreplica dell’assessore al Commercio: “Saranno gli inquirenti a dire se è stata una bravata pericolosissima, nel frattempo si dimetta chi ha montato una polemica su un termine”

“Senza dubbio una bravata, un singolo episodio, di cattivissimo gusto, che non può essere riconducibile ad altro”. Così, in attesa che gli inquirenti facciano luce sugli spari contro la serranda del bar Punto Verde di Anagni, si è espresso l’assessore Carlo Marino. Contro di lui, che ha invitato “cittadinanza e media a contenere allarmismi”, si sono scagliati i consiglieri di opposizione: “Una bravata? Sono affermazioni gravi che non possono passare sotto traccia. Marino dovrebbe dimettersi e se non lo fa dovrebbe essere il sindaco (Daniele Natalia, ndr) a toglierli la delega alla cultura e al commercio”.

La controreplica del diretto interessato non si è lasciata attendere: “Saranno gli inquirenti a dire se è stata una bravata pericolosissima, come ho detto io - aggiusta il tiro Marino - Nel frattempo dovrebbero dimettersi tutti coloro i quali hanno montato una polemica su un termine non preoccupandosi invece della ricaduta sull’immagine della città né tantomeno sul fatto che dietro a un’attività commerciale ci siano delle persone”.

Secondo la minoranza, invece, “è un gesto che va condannato duramente”. Di contro il pensiero dell’assessore Marino, che ha cercato di buttare acqua sul fuoco. Alla fine è stata benzina. Da tutti, in ogni caso, la massima solidarietà ai titolari dello storico bar della Città dei Papi: Mauro, Domenico e Luca Meloni.

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