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Artena, l’ennesimo “No” del sindaco al Biometano

La vicenda “centrale Biometano” che da progetto si vorrebbe realizzare al Colubro, al confine con il Comune di Lariano,  è tra i temi più importanti dell’attualità, del passato ma soprattutto del futuro, nel borgo castellano di Artena.

La vicenda “centrale Biometano” che da progetto si vorrebbe realizzare al Colubro, al confine con il Comune di Lariano, è tra i temi più importanti dell’attualità, del passato ma soprattutto del futuro, nel borgo castellano di Artena.

La pagina più recente dell’articolato dossier è stata scritta martedì scorso, 4 ottobre 2016: si è svolta, infatti, la seconda Conferenza dei Servizi sulla proposta di realizzazione dell’impianto Biogas. L’azienda proponente ha apportato delle rilevanti e sostanziali modifiche al complesso progetto, in riunione apprese, analizzate e valutate minuziosamente, da tutti i presenti: eliminazione, dal ciclo della Centrale dei fanghi di depurazione; sostituiti con frazione organica derivante da rifiuti solidi urbani, di pari quantità.

Il Comune di Artena, nella persona del primo cittadino il dottor Felicetto Angelini, ha ribadito il categorico “No” dell’Amministrazione locale, espresso con limpida nettezza dal Consiglio comunale, con voce ferma, decisa e plurale. Accanto al massimo esponente del Gabinetto di Governo, nella tavola rotonda di confronto, sono stati intellettualmente e concettualmente impegnati: Mino Massimei e Giancarlo Ceci (rispettivamente consulente e tecnico, estensori delle osservazioni avanzate dal comitato per il “No”); il responsabile dell’area tecnica del Comune di Artena, i progettisti della realtà imprenditoriale promotrice; un rappresentante della Asl; il consigliere comunale di opposizione Armando Conti e Bruno Ghigi (Zero Waste Italy). Sin dai primissimi istanti la comunità artenese, non è esagerato dire all’unanimità, ha esternato una vera e propria ostilità che, giorno dopo giorno, ha coalizzato i cittadini e la classe dirigente, politico – amministrativa attorno alle tesi del “No”, senza alcuna distensione e appartenenza politica.

Un dettaglio, quest’ultimo, utile anche al fine di ad orizzontarsi nelle plurali forme di “No” che, a quanto pare, hanno alzato, ancor più, il timbro della protesta. La storia contemporanea di Artena vive un momento delicato: uno snodo senza pari, se confrontato agli altri temi che insistono sull’agenda cittadina e comprensoriale.

Artena guarda al futuro ottimista; nonostante l’ingombrante faldone di carte e di tensione, non facile da rimuovere.

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