Capretta uccisa a calci, lo sdegno della politica
Un gesto che non trova giustificazione alcuna e che potrebbe avere conseguenze molto gravi
Il gesto violento con il quale è stata uccisa una capretta da alcuni ragazzi in un agriturismo di Anagni sta provocando le reazioni del mondo della politica dopo che la vicenda ha assunto una rilevanza nazionale. Condanna unanime per quanto fatto da questi ragazzi che ora rischiano anche di finire in carcere arriva anche dai vertici istituzionali della regionale Lazio.
L'assessore Righini parla di crudeltà inaudita: "Le immagini della capretta uccisa a calci da alcuni giovani dopo una festa in un agriturismo in provincia di Frosinone, lasciano senza parole. Si tratta, infatti, di un gesto di rara violenza e di una crudeltà inaudita che desta profonda indignazione". Lo dichiara l’assessore al Bilancio, alle Politiche Agricole, alla Caccia e Pesca, Giancarlo Righini.
"Il fatto che la vittima sia un animale dimostra inoltre la codardia e la cattiveria di chi è privo di qualsiasi etica morale. Bene la procura che ha già iscritto nel registro degli indagati i due responsabili. Ai proprietari dell'agriturismo va tutta la mia solidarietà e quella della Regione Lazio", conclude l’assessore Righini.
Le parole della consigliera Battisti
“Sono profondamente colpita e indignata dalla crudeltà dei giovani ragazzi che hanno ucciso a calci una capretta in un agriturismo di Anagni. Tale mancanza di rispetto non ha nulla a che vedere con la cultura del territorio che rappresento e con i valori della tutela della natura e degli animali”. Così in una nota Sara Battisti, presidente della commissione regionale Piani di Zona.
“Oltretutto - prosegue - il fatto è stato filmato e pubblicato sui social insieme ad altri video e foto preoccupanti, che ancora una volta mostrano il germe della violenza, dell’arroganza e del non rispetto. Episodi di questo tipo, che mi auguro di non dover commentare mai più, fanno però ragionare sul tipo di educazione e senso civico che dovremmo insegnare ai nostri figli, attraverso l’esempio e l’educazione delle regole di convivenza civile e nel rispetto delle persone e del mondo che ci circonda”.