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Sabato, 20 Aprile 2024
Sito potenzialmente contaminato / Cassino

Bonifica di Nocione, s'indaga in uno dei 260 siti orfani italiani

Nel sito di Cassino si passerà presto dalle indagini geofisiche non invasive ai campionamenti delle acque in profondità. Il consigliere e geologo Consales: "Ultima e fondamentale fase per progettare la bonifica vera e propria dell'area"

Le indagini geofisiche, quelle non invasive, erano scattate più di un anno e mezzo fa per poi concludersi nel giro di un paio di settimane. Ora, ormai nel vivo della Fase 2, sono stati effettuati veri e propri prelievi dal sito di Nocione, per la cui bonifica il Comune di Cassino ha ottenuto un finanziamento ministeriale da oltre due milioni di euro.  

La ditta Hydrolab, aggiudicataria dell’appalto, ha avviato le indagini. Da lunedì prossimo si procederà con i primi sondaggi in profondità. Segue l’operazione da vicino, per conto dell’amministrazione Salera, il consigliere di maggioranza Riccardo Consales, di professione geologo.  

La tanto attesa bonifica di Nocione

Sarà così che si riuscirà a quantificare l’area da bonificare e le risorse necessarie per il suo totale disinquinamento, ovviamente non prima di aver definito la specifica tecnologia da utilizzare.

L’intervento è ormai atteso da anni. Il consigliere Consales lo sa bene e fa sapere che “verranno prelevati campioni di acqua per valutarne l’eventuale stato di contaminazione, stabilendo così il volume reale del rifiuto che interessa l’area”.

Lo stesso Consales precisa altresì che si tratta di “un’opera fondamentale per la fase successiva della bonifica vera e propria del sito, cioè quella che ci è stata finanziata dal ministero dell’Ambiente, riguardante i cosiddetti ‘siti orfani’”.

Consales: “Ultima fase fondamentale”

Il cassinate Nocione è una delle 260 aree italiane potenzialmente inquinate e individuate dalle Regioni per essere bonificate con i fondi del Pnrr, tramite il terzo intervento della quarta componente della seconda missione. Sono soprattutto quei siti in cui il responsabile dell’inquinamento non è individuabile o non provvede alla bonifica.

Nel quadro del Pnrr si parla della tutela del territorio e della risorsa idrica, in seno alla rivoluzione verde e alla transizione ecologica del Piano nazionale di ripresa e resilienza.

“Quest’ultima fase del progetto regionale sarà fondamentale per progettare la bonifica vera e propria di quest’area”, ribadisce, infine, Riccardo Consales”. Un altro progetto che però, purtroppo, dovrà fare i conti con le scadenze stringenti del Pnrr.

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