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Cassino, 35 ausiliari del traffico senza più un lavoro: continua la protesta davanti al Comune

Il sindaco D'Alessandro invia una lettera di diffida alla società che gestiva i parcheggi a pagamento: "Abbiamo chiesto di revocare con effetto immediato le note di licenziamento"

Trentacinque ausiliari del traffico a rischio licenziamento. Una nuova sciagura sta per colpire ben 35 lavoratori di Cassino proprio a partire dal giorno di Pasqua. Una decisione comunicata dalla TMP, società napoletana che gestisce i parcheggi a pagamento. Una situazione pericolante già dal 22 febbraio 2017 quando è scaduto il contratto della società con il comune di Cassino. In questi mesi il servizio era andato avanti con una proroga che sarebbe dovuta arrivare fino all’affidamento di una nuova gara del servizio per un massimo di due anni, a conti fatti fino al 2019. Ma così non è stato e la TMP ha deciso di mollare l’appalto cassinate. In queste ore si sta svolgendo il sit in dei lavoratori e dei sindacalisti davanti al Comune. Queste le dichiarazioni del segretario provinciale di Fp-Cgil, Antonio Sessa e del Segretario Generale dell'Ugl Frosinone Enzo Valente.

Non ci sono i presupposti normativi

Intanto il sindaco del Comune di Cassino, Carlo Maria D’Alessandro, assieme al segretario comunale Dott.ssa Rita Riccio una diffida alla società in questione e per conoscenza alla Procura della Repubblica e al Commissariato di Cassino. “Abbiamo rappresentato - ha detto il primo cittadino - il grave disagio per il comportamento della società che gestisce i parcheggi a pagamento. In quanto risulta essere pervenuta una lettera di licenziamento ai dipendenti ai sensi dell’art. 3 della legge 604 del 15 luglio 1966, non essendoci però i presupposti nel richiamo alla suddetta normativa.

Sit in lavoratori e sindacalisti

Proroga fino all'affidamento della nuova gara

Abbiamo contestato questo comportamento ricordando alla ditta che l’art. 2 del contratto di gestione della sosta a pagamento su aree pubbliche destinate a parcheggio nel Comune di Cassino che il presente atto può essere prorogato a discrezione dell’amministrazione comunale per un periodo di due anni. Con delibera di giunta, infatti, precisamente la n. 374/2017 e successivamente la 54/2017 abbiamo disposto la proroga del contratto fino ad aggiudicazione del nuovo appalto. Come noto, in tempi utili si è indetta procedura pubblica volta all’affidamento del nuovo servizio, a seguito della scadenza del contratto intervenuta il 22 febbraio 2017, procedura tuttora in corso ed in fase di aggiudicazione.

Interruzione di un pubblico servizio

Pertanto, un’interruzione del servizio, in difformità a quanto disposto con le deliberazioni regolarmente accettate dalla società, si configura come un’arbitraria interruzione di un pubblico servizio, con conseguenti ripercussioni anche di carattere penale. Abbiamo invitato e diffidato la TMP srl al fine di evitare che il Comune attivi le procedure di addebito di responsabilità volte alla propria tutela in tutte le sedi giudiziarie, a non interrompere il servizio alla data 31 marzo 2018 e a revocare con effetto immediato le note di licenziamento per assenza del presupposto giuridico”.

L'attacco di Niki Dragonetti

Duro l’attacco di Niki Dragonetti che ha accusato il sindaco D’Alessandro di gravi inadempienze: "Sono due anni, da quando cioè ha presentato il programma elettorale (e i parcheggi a pagamento sono stati inseriti come punto) che è a conoscenza della situazione e del contratto che doveva essere necessariamente rinnovato alla società che gestisce le strisce blu in città. Per prima cosa la società 'in house' deve essere autorizzata dal Ministero ed ha un iter procedurale lungo e complesso. E quindi questi poveri lavoratori potrebbero restare a casa per oltre un anno. Quindi senza stipendio e per l'inadempienza di questo sindaco”. Inoltre, continua Dragonetti: "il sindaco mente quando sostiene che la società 'in house' non ha costi perchè comunque deve essere rappresentata da un presidente e da un consiglio di amministrazione e dal collegio dei Revisori dei Conti e altro. La società 'in house' potrebbe andare a retribuire solo coloro che si occupano della gestione delle 'strisce blu'. E infine devono essere previsti stipendi per il presidente e gettoni di presenza per i componenti del consiglio di amministrazione. Queste retribuizioni devono essere attinte dalle casse comunali"

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