Le conclusioni delle indagini, che hanno portato al presunto voto di scambio e alle firme ritenute false per la lista del Pd alle elezioni 2019, hanno infiammato il dibattito politico. Il sindaco dem Enzo Salera, fortemente criticato dall’opposizione consiliare, ha già precisato che le vicende giudiziarie non sono all’ordine del giorno, non si terrà un Consiglio a riguardo e se ne riparlerà dopo le sentenze definitive.

A dirsi “sconcertato dal comportamento del sindaco” è il coordinatore cittadino della Lega Alessio Ranaldi, affiancato dai suoi concordi vice Emiliano Fionda e Antonio Maraone. “È doveroso da parte sua un chiarimento alla cittadinanza rimasta sgomenta dinanzi alla gravità della vicenda - dichiarano all’unisono - Deve al più presto andare in Consiglio e spiegare il perché di un comportamento così superficiale tenuto nell'operazione di raccolta delle firme.

“Avrebbe dovuto sovrintendere personalmente l’operazione e non delegarla a terzi – ritengono i leghisti - Deve inoltre dimostrare alla comunità di essere consequenziale con le sue convinzioni di essere il custode della legalità e della trasparenza costituendosi parte civile contro il suo partito e contro il suo consigliere di maggioranza”. Intendono l'indagato Tommaso Marrocco. 

“La politica a Cassino, seppure con idee e mentalità diverse - concludono - è sempre stata la politica della fratellanza, del confronto, della costruzione, della non denigrazione. Tutti valori questi che in questi ultimi anni sono stati cancellati dal modus operandi del primo cittadino che ha il dovere morale di ravvedersi e cancellare questa brutta pagina di storia della nostra città”.