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L'interpellanza / Ceccano

Festa ‘privata’ al castello, l’opposizione insorge: "Sala trasformata in ristorante"

A Ceccano, anticipando un'interpellanza, si denuncia “un uso privato, gratuito, di bene pubblico”: il Castello dei Conti. "Per gli altri tariffe salate", lamenta Il Coraggio di cambiare, coordinamento di centrosinistra

A Ceccano Il Coraggio di cambiare, coordinamento politico di centrosinistra, fa sapere che i suoi consiglieri comunali Emanuela Piroli e Andrea Querqui presenteranno un'interpellanza per fare chiarezza su un potenziale “uso privato, gratuito, di bene pubblico”: il Castello dei conti, di proprietà comunale.

Si parla della visita di seminaristi francesi e svizzeri già passati per Montecassino e Fossanova, nonché Amaseno, rendendo omaggio alla reliquia del sangue di San Lorenzo. Come hanno fatto sapere gli organizzatori, alla presenza del consigliere delegato al turismo Pasquale Bronzi, "hanno celebrato una messa in latino nell'antica cappella cinquecentesca dei Colonna, da poco restaurata e dedicata a San Michele Arcangelo".

Il Coraggio di cambiare, però, vede "una sorta di festa privata organizzata da comuni cittadini, quali Stefano Gizzi (ex assessore alla cultura, ndr) e Mario Tiberia (ricercatore del mistero, ndr), con la partecipazione del consigliere comunale di maggioranza Pasquale Bronzi e qualche loro amico fedele". E lamentano: "Agli ospiti, seminaristi tradizionalisti, è stata offerta una bella cena seduti. La sala del castello trasformata in ristorante". 

Il Coraggio di cambiare: "Uso privato, gratuito, di bene pubblico"

"Considerata la riservatezza in merito a tale iniziativa e l’assenza, ad oggi, di delibere di giunta riguardanti una eventuale concessione del Castello, è evidente che si tratti di 'uso privato', gratuito, di bene pubblico - esterna Il Coraggio di cambiare - Ricordiamo le tariffe salate, per iniziative presso il nostro maniero, riservate a privati ed associazioni. Tariffe, tra l’altro ultimamente 'adeguate' a detta degli amministratori, in realtà aumentate per fare cassa, a nostro parere".

"Ricordiamo, anche, che a nessun cittadino è permesso di organizzare cene e banchetti - aggiungono - Questa amministrazione per l’ennesima volta, e in modo sfacciato e plateale, utilizza un bene pubblico come se fosse una sua proprietà privata.  Stessa storia per il teatro Antares, concesso con patrocinio comunale solo ad alcuni".

"Riteniamo inaccettabile questo modo di agire e lo condanniamo fortemente - concludono - Chi amministra una città, non ne è padrone e chi gestisce la cosa pubblica dovrebbe farlo secondo principi di uguaglianza e trasparenza. Principi sconosciuti al sindaco Caligiore, alla giunta comunale e alla attuale maggioranza consiliare. Soggetti che, attraverso una interpellanza dei nostri Consiglieri Comunali, dovranno risponderne pubblicamente".

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