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L'intervista all'assessora / Centro Storico

Testa di nuovo al centro storico: "Saranno fondamentali ascensore e multipiano"

La neo assessora Rossella Testa, subentrata al dimissionario Danilo Magliocchetti, riprende la delega già detenuta per otto anni con "la stessa impronta giovanile", grandi opere in programma e le criticità da affrontare

Di nuovo assessora al centro storico a seguito delle improvvise dimissioni di Danilo Magliocchetti. Rossella Testa, delegata al ramo per otto anni nelle Giunte Ottaviani, è stata consigliera nei primi cinque mesi dell’amministrazione Mastrangeli. In Consiglio prenderà il suo posto il primo dei non eletti della Lega, il maresciallo dell’aeronautica Dino Iannarilli.

Rossella Testa tornerà a seguire anche l’artigianato locale. A ereditare la delega ai rapporti con le università, soprattutto alla volta di un polo formativo, è invece il capogruppo consiliare Giovanni Bortone. Testa riprende così il progetto Frosinone Alta, la riqualificazione urbanistica ma anche mentale del centro storico. La movida, tra i sorrisi dei commercianti e le lamentele dei residenti, è stata sin da subito oggetto di scontro.

Negli ultimi tempi i consiglieri di opposizione Angelo Pizzutelli e Claudio Caparrelli avevano invocato un contrasto all’abuso di alcol e droghe. L’ormai ex assessore Magliocchetti, prima di rassegnare le dimissioni “per motivi familiari”, aveva incontrato il Questore e ottenuto più controlli al centro.

Ma nel centro storico, al contempo, si attendono le grandi opere programmate e finanziate. Tra queste il raddoppio e la riattivazione dell'ascensore inclinato, ormai rotto da oltre un anno e mezzo, non consentendo più lo strategico collegamento tra la parte alta e quella bassa del capoluogo ciociaro.

La stessa assessora Testa attribuisce tanta importanza anche al parcheggio multipiano tra viale Mazzini e via Ciamarra, praticamente inutilizzato da tempo e purtroppo passato agli onori della cronaca per tragedie e tentativi di suicidio.  

Assessora Testa, il sindaco Mastrangeli ha accolto le irrevocabili dimissioni di Magliocchetti e la Lega ha deciso di puntare su di lei. C’è chi insinua che non siano “motivi familiari”. Lei cosa dice a riguardo?

“Faccio innanzitutto i complimenti al mio predecessore e ringrazio la Lega, a partire dal coordinatore provinciale Nicola Ottaviani e dal dirigente Pasquale Ciacciarelli, per aver mostrato fiducia nei miei confronti. C’è stata massima condivisione della scelta a seguito delle dimissioni di Danilo Magliocchetti. Questo, ovviamente, zittisce ogni voce riguardo a eventuali motivazioni o questioni politiche. Con Danilo abbiamo lavorato a stretto contatto in questi cinque mesi e ha sempre rispettato il mio precedente operato”.

Riparte da dove aveva lasciato lei o da dove ha lasciato Magliocchetti?

“Magliocchetti ha ben lavorato in questi mesi. Logicamente ora ci sarà di nuovo la mia impronta e sarà ripreso il progetto di Frosinone Alta per portarlo a conclusione tra qualche anno. È una dicitura, quella data dal logo, ormai nuovamente di uso comune e molto identitaria. Dopo l’acquisto di Palazzo Munari, ormai splendida sede del Comune, verrà aperto un altro teatro, Vittoria. E poi la riqualificazione dei Piloni e la pedonalizzazione di largo Turriziani, in collaborazione con gli altri assessorati. Senza dimenticare un mio personalissimo progetto, l’ampliamento del museo archeologico in piazza Valchera e via San Simeone. Si creerà un percorso che va da piazza Valchera al Teatro Vittoria, passando per una scalinata, fino ad arrivare al Teatro Nestor”.

C’è a chi questo centro storico troppo movimentato non va proprio giù. Cosa si sente di dire ai contestatori?

“Che al centro storico si è puntato innanzitutto alla riapertura dei negozi. Prima le serrande rimanevano purtroppo abbassate, ora c’è una forte impronta data dall’imprenditoria giovanile. Come, affatto scontato, abbiamo riportato gli stessi giovani a Frosinone Alta con le Terrazze del belvedere. Una volta riqualificati i Piloni, procederemo con i bandi finalizzati all’utilizzo delle arcate da parte di attività commerciali e artigianali. E largo Turriziani diventerà una piazza meravigliosa, con una veduta fantastica a trecentosessanta gradi, consentita dalla rimozione del marciapiede”.

Quali sono, secondo lei, le principali criticità da affrontare?

“Sarà fondamentale la riattivazione dell’ascensore inclinato, che rientra tra i progetti che hanno ottenuto i fondi Pnrr per la rigenerazione urbana. A quel punto si potrà pensare di chiudere il centro storico, sfruttare parcheggi di prossimità e riconsiderare una volta per tutte il Multipiano. Il mio pallino, però, è sempre stato il decoro urbano. Cercherò di intervenire il più possibile a fronte dei negozi abbandonati, concentrando tutte le mie forze anche per ottenere la pulizia delle serrande annerite da parte dei proprietari. Non è di certo così semplice come può sembrare”.

Lei è del centro storico. Cosa le dice la gente per strada?

“Ovviamente le richieste non sono mancate anche quando non ero più assessore. Ora il telefono risquilla a più non posso (ride, ndr). In generale sono cosciente di intercettare solo la parte di elettorato che condivide l’impronta giovanile data al centro storico. Io ci sono nata e cresciuta, ci abito e conosco la gente. E so di essere molto netta nelle decisioni che prendo. Ho fatto una scelta e ho obiettivi in cui credo fortemente. Qui si è trattato innanzitutto di riportarle le persone al centro storico, per poi educare i residenti a una nuova visione. Non è più il centro storico di trent’anni fa. Bisogna che tutti se ne facciano una ragione e cerchino di viverlo di più in prima persona. Il commercio online ha fatto sì che si potessero sviluppare ristoranti, locali e bar. È questo il centro storico di oggi”.

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