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L'accusa: "De Angelis ha trasformato l'Asi nella sezione del PD"

Cosi Riccardo Mastrangeli, candidato a sindaco per la città di Frosinone, è intervenuto in merito alle dichiarazioni, apparse sulla stampa

Riccardo Mastrangeli, candidato a sindaco per la città di Frosinone, è intervenuto in merito alle dichiarazioni, apparse sulla stampa, di Francesco de Angelis, presidente del Consorzio Industriale del Lazio, che aveva dichiarato: "Continua a rafforzarsi il nostro progetto (Pd) a scapito dell’attuale amministrazione che perde pezzi importanti”. "De Angelis - ha dichiarato Riccardo Mastrangeli - dovrebbe comprendere come agire solo 'a scapito dell’attuale amministrazione' significhi essere molto distanti dalla sensibilità dei veri frusinati, forse perché troppo impegnato, quotidianamente, a ricoprire il ruolo di segretario-ombra del PD, dedicandosi alla pratica sterile di allargare un invisibile ‘campo’ politico, per sostenere il 'proprio' candidato a sindaco.

E, concentrandosi sul ‘campo largo’, vengono messe da parte le imprese, che chiedono di 'allargare' il proprio stabilimento, sbloccando lo sviluppo del territorio, soffocato dalla burocrazia, come accaduto nel caso della fuga dell’investimento della multinazionale Catalent ad Anagni, dopo la rinuncia della Dobfar, bruciando 180 milioni di euro di investimenti complessivi e qualche migliaio di posti di lavoro. Pesa il disinteresse sulla materia industriale ed aziendale di certi vertici degli entri pubblici a guida politica, poiché evidentemente quello non è il loro mestiere. Il Consorzio Industriale del Lazio, con a capo De Angelis, anziché essere ridotto a semplice sezione del Pd, avrebbe dovuto tutelare tutte le imprese e tutti i cittadini, dal momento che i sontuosi emolumenti corrisposti al consiglio di amministrazione del consorzio vengono pagati dai residenti e dalle aziende della provincia di Frosinone. Cosa c’entri la mission del Consorzio Industriale con la campagna acquisti di consiglieri e liste per le prossime elezioni amministrative del comune capoluogo è, dunque, un mistero che dovrà essere chiarito nei prossimi mesi.

Qualcuno, forse, dovrebbe avere la pazienza di spiegare a De Angelis che un legale rappresentante di un ente pubblico, come l'Asi, la cui vocazione dovrebbe essere quella di lavorare esclusivamente per le imprese del territorio, adoperandosi per il rilancio dell’economia e dell’occupazione, è obbligato a mettere al primo posto la tutela effettiva delle aziende e del tessuto produttivo, sbloccando, in prima persona, le procedure farraginose di enti che scoraggiano anche gli investitori più volenterosi.

Viene da chiedersi: gli industriali della provincia di Frosinone che hanno scommesso sul territorio e lavorano qui da anni con mille sacrifici; gli imprenditori che si alzano alle 6 del mattino e trascorrono le giornate tra la banca per accendere mutui per ammodernare le proprie imprese o per aprirne altre, tra sportelli dell’Inps e dell’Inail per pagare stipendi e previdenza ai lavoratori; quelli che, per intenderci, non hanno bisogno di tessere del Pd per portare avanti la propria attività, magari sulla scia dei buoni insegnamenti dei loro nonni o genitori, la pensano davvero tutti come De Angelis? Quanto ancora sono disposti ad aspettare, rischiando di veder sfumati altri investimenti, prima di uscire dal silenzio rispetto a un certo modo di agire e di spendere i soldi pubblici che, per tanti operatori economici, sta diventando ormai troppo imbarazzante?”. 
 

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