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Regione Lazio, le deleghe al bilancio al vicepresidente Leodori: Zingaretti firma il decreto

Sarà il vice di Zingaretti a prendere il posto dell'ex assessora Alessandra Sartore, nel frattempo nominata sottosegretaria al Mef nel nuovo governo a guida Mario Draghi. Mentre si lavora alla nuova giunta allargata al M5s

Le deleghe a Bilancio e Programmazione economica passano al vicepresidente della Regione Daniele Leodori. Così Nicola Zingaretti ha deciso di colmare il vuoto lasciato dall'ex assessora Alessandra Sartore, nel frattempo nominata sottosegretaria al Mef nel nuovo governo a guida Mario Draghi. A stabilire il passaggio delle deleghe un decreto del 1 marzo firmato dal governatore, di cui RomaToday ha preso visione. 

Per Leodori, già sindaco di Zagarolo, restano confermate sia le precedenti deleghe al "Coordinamento dell'attuazione del programma di governo e dei Fondi comunitari (FESR, FSE, FEASR), Rapporti Istituzionali, Rapporti con il Consiglio regionale, Personale, Semplificazione amministrativa e Accordi di Programma e Conferenza di Servizi" sia l'incarico di vicepresidente della Regione. Deleghe che verranno ufficialmente trasferite, si legge nel testo dell'atto, "nelle more del completamento della composizione della giunta entro e non oltre due mesi dall'adozione del presente decreto". 

Verso la giunta M5s-Pd

Già, perché in giunta arriveranno a stretto giro grosse novità. Il Partito democratico regionale è a lavoro per allargare la maggioranza al M5s. Una nuova alleanza giallorossa, su modello di quella già testata con il secondo governo Conte, su cui il segretario Zingaretti si sta fortemente impegnando, convinto di porre le basi per il centrosinistra del futuro. "Costruiamo da qui un modello di un possibile nuovo centrosinistra, in cui il Pd è il principale protagonista e che è un credibile argine alle destre per vincere nei comuni" ha detto illustrando ieri la proposta durante la direzione regionale del Pd. Un'operazione che nel concreto dovrebbe portare all'assegnazione di due assessorati a due donne del M5s, Roberta Lombardi e Valentina Corrado. 

Ma se il via libera è dato per scontato nel Pd, meno compatti sono i Cinque Stelle, con malumori specie fra tre consigliere. Gaia Pernarella, Silvia Blasi e Francesca De Vito. Che ieri in un'intervista a RomaToday ha spiegato punto per punto le ragioni del suo no categorico all'alleanza con i dem. "È inaccettabile nascere come opposizione e finire a fare la stampella". Si passerà comunque da un votazione aperta agli iscritti del Lazio sulla piattaforma Rousseau. 

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