Primo consiglio di Marzi, mozione zizzania e lapsus col sindaco: “Signor giudice!”
L'ex sindaco sconfitto al ballottaggio, ormai consigliere comunale di Frosinone, ha invocato una presa di posizione di Mastrangeli rispetto al Governo Draghi per minare la maggioranza di centrodestra. Dalla gaffe da avvocato alla nuova fuga
Il neo sindaco di Frosinone Riccardo Mastrangeli gli ha concesso l'onore delle armi durante il suo discorso post giuramento nella seduta di insediamento. "Rivolgo un saluto all'ex sindaco Marzi, che siede tra gli scranni consiliari e da cui mi aspetto un contributo fattivo", ha detto il primo cittadino allo sfidante sconfitto al ballottaggio, Domenico Marzi, esponente del Pd e già candidato del campo largo progressista.
Marzi, in tutta risposta, ha voluto saperne di più sulla delega al Pnrr. La gaffe, che ha generato ilarità anche al diretto interessato, era dietro l'angolo: "Signor giudice!" anziché "Signor sindaco!".
Ma la sfida in Consiglio tra sindaco ed ex è arrivata quando Marzi ha chiesto di poter presentare una mozione a favore o meno del prosieguo di Mario Draghi alla guida del governo. L'obiettivo, ovviamente, era quello di mettere zizzania nel centrodestra viste le diverse posizioni di Fratelli d'Italia, Lega e Forza Italia a livello nazionale.
Mastrangeli, di contro, si è riservato di discuterne con l'intera maggioranza: "Sarò pur libero di parlarne con i miei", ha sbottato il sindaco a fronte dell'insistenza del consigliere comunale. "Allora la saluto e mi vado a fare una passeggiata", ha replicato Marzi prima di prendere la porta e andarsene dall'aula consiliare del comunale Palazzo Munari.
Una seconda fuga, di tutt'altro tenore, dopo l'ormai storica uscita dalla tribuna elettorale di Extra Tv con attacco all'intervistatore: "Mo me ne vado, adesso ci tiro". "Una follia" secondo il predecessore di Mastrangeli, Nicola Ottaviani, coordinatore provinciale della Lega.
