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Mercoledì, 24 Aprile 2024
Movimenti da destra a sinistra

Elezioni 2022, data ormai soltanto da ufficializzare: il centrodestra può rivincere al primo turno?

Nel 2017 Ottaviani fu confermato sindaco con oltre il 56% dei voti e sta per cedere il testimone al braccio destro Mastrangeli. Anche stavolta 3 candidati per il campo largo alle Amministrative di Frosinone, quasi sicuramente il 29 maggio o il 12 giugno

Nicola Ottaviani (centrodestra) 56.4%, Fabrizio Cristofari (centrosinistra) 27.3%, Christian Bellincampi (M5S) 7.1% e i civici Stefano Pizzutelli (Frosinone in Comune) 4.9%, Giuseppina Bonaviri (Bonaviri sindaca) 2.4% e Fernando Incitti (Casapound) 2.1%. Andarono a finire così, arrotondando per eccesso, le elezioni amministrative 2017.

Il sindaco uscente Ottaviani, poi coordinatore provinciale della Lega, portò a casa il secondo mandato vincendo addirittura al primo turno in una tornata con sei concorrenti. A questo punto si tornerà alle urne in una delle ormai più che probabili date delle Amministrative: primo turno il 29 maggio o il 12 giugno, con eventuale ballottaggio a distanza di due settimane.

Elezioni 2022, fissata la data ufficiale

Per le Comunali 2022, per ora, sono altrettanti ad aver ufficializzato la loro candidatura a sindaco: Riccardo Mastrangeli, candidato di punta alle odierne primarie del centrodestra; Domenico Marzi, competitor del campo largo di centrosinistra; Mauro Vicano, supportato da Azione e liste civiche;  Vincenzo Iacovissi, in corsa per il Nuovo centrosinistra; infine, gli outsider Giuseppe Cosimato (civico ex FdI) e Marco Arturi, l'ormai quasi fantomatico trumpiano “lanciato” dagli avvocati Alfredo e Gabriele Scaccia. Il primo si era candidato a sindaco nel 2012 portando a casa lo 0.14%. 

Prendendo per buone quelle percentuali, tra spostamenti e contro-spostamenti di voti, Mastrangeli potrebbe puntare ancora alla maggioranza dei voti e quindi a vincere al primo turno. Il fatto è che c’è il fattore Vicano, civico e votabile da entrambe le sponde politiche, pronto a sottrarre voti al centrodestra. Al suo fianco la già consigliera provinciale e comunale Alessandra Sardellitti, alle prese nel mentre con un'accusa di falso ideologico nelle vesti di pubblico ufficiale. Ha già precisato che era all'oscuro di tutto e dimostrerà la sua "assoluta mancanza di responsabilità in questa triste vicenda”. Stava con il Pd ma ormai sta con Azione di Calenda.  

Contando poi che l’ex pentastellato Bellincampi è ormai dalla parte di Marzi – e con lui tanti consensi in fase di transito verso la Piattaforma civica – ma in fondo anche il Movimento 5 Stelle stesso. Senza parlare dell’area politica di sinistra che fa riferimento a Stefano Pizzutelli. Marzi, pertanto, potrebbe arrivare quantomeno al 35-40%. Vicano e Iacovissi, nonché gli altri candidati, dovrebbe accumulare almeno un 15% per scongiurare la fine dei giochi al primo turno.

Movimenti da destra a sinistra

L’intero centrodestra, stavolta con tutti i simboli, sosterrà il vincitore delle primarie. Il superfavorito è Mastrangeli, assessore uscente al bilancio, braccio destro di Ottaviani per due mandati, sostenuto da tutti i principali partiti e liste: Lega, Fratelli d’Italia, Forza Italia, Udc, Cambiamo, Lista per Frosinone, Lista Ottaviani e Frosinone Capoluogo.

La curiosità è che sono più i Fratelli d'Italia, spaccati tra di loro, a sostenere pubblicamente Mastrangeli rispetto alla Lega, il partito di Ottaviani. Il sostegno in corsa di FdI all'erede designato potrebbe anche tramutarsi, nella migliore delle loro ipotesi, nella carica di vicesindaco per Fabio Tagliaferri, già vice e assessore, ora coordinatore cittadino di Fratelli d'Italia, fattosi anche lui da parte a favore di Mastrangeli.  

Non sarà con loro l’ormai ex alleato di Ottaviani: Gianfranco Pizzutelli, leader del Polo Civico, col Pd nell’amministrazione provinciale e tiratosi fuori dalla Giunta comunale. Si parla di un movimento che sposta quantomeno 2.500 voti: il 10%. Resta ancora nel limbo tra Marzi e Vicano, ma alla fine dovrebbe sostenere quest’ultimo. Fuori dall’universo del centrodestra anche Cuori Italiani di Carlo Gagliardi e Carmine Tucci, per forza di cose più verso Vicano che Marzi.

A favore di Marzi, invece, non solo un blocco di centrosinistra ma anche realtà trasversali come Movimento 5 Stelle, Italia Viva e Piattaforma Civica (Vacana). Alle Comunali 2017 il M5S prese 1.500 voti in solitaria: quasi il 6%. L’allora candidato sindaco Bellincampi, però, è uscito da tempo dai Cinque Stelle. L’odierno consigliere comunale del gruppo misto fa ormai parte della Piattaforma Civica promossa dal consigliere provinciale Luigi Vacana.

Gli altri confidano nel ballottaggio

A mancare all’appello, però, è soprattutto il Psi: a favore di Iacovissi, partendo dal 5% dei voti ottenuti alle scorse amministrative, ma ormai in una coalizione formata altresì da Più Europa e civiche Il Cambiamento e Segneri. I Socialisti avevano già ritirato la candidatura a sindaco di Iacovissi nel 2017 e il leader Gian Franco Schietroma non si smuove di un millimetro.

Hanno detto no a un altro passo di lato, tra l’altro fatto nell’occasione dallo stesso Schietroma a favore di Iacovissi. Anche Marzi ha apprezzato il gesto di Schietroma, spiegando però che il suo caso è diverso. Per lasciargli spazio si era inizialmente fatto da parte Vicano, di fatto uno dei principali promotori della corsa di Marzi.

La titubanza di quest’ultimo, sommata alle spinte ricevute da Vicano ad andare avanti, ha fatto sì che si arrivasse con tre candidati a sindaco per l’universo progressista. Si confida che non possa accadere come l’ultima volta, quando il centrodestra vinse al primo turno.     

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