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La proposta del Nuovo centrosinistra

Elezioni 2022, Iacovissi vuole un Capoluogo più universitario: “Per equità sociale e benefici di indotto”

Il candidato sindaco di Frosinone, in quota Nuova centrosinistra, propone convenzioni con altri atenei, oltre a quello di Cassino, per realizzare “un polo accessibile, multidisciplinare e alla portata di tutti”. Anche per la ricaduta culturale ed economica

Vincenzo Iacovissi, candidato sindaco del Nuovo centrosinistra, vorrebbe una Frosinone molto più universitaria. Pensa che i corsi di ingegneria ed economia, nella sede staccata dall’Università di Cassino, siano veramente pochi e limitino anche lo sviluppo culturale ed economico del Capoluogo ciociaro.

L’altresì vicesegretario nazionale del Psi, pertanto, sogna e promette “un polo interuniversitario accessibile, multidisciplinare e, soprattutto, alla portata di tutti”. Vuole che i giovani possano scegliere di restare a Frosinone, senza fare forzatamente la vita da pendolare o prendere casa a Roma. Vuole attrarre ovviamente anche studenti fuori sede, facendo crescere così il mercato immobiliare.

Iacovissi: “Ulteriori convenzioni con altri atenei”

“Frosinone deve aprirsi all’Università per tutti. Ad oggi solamente pochi ragazzi possono avere il privilegio di frequentare corsi universitari in città, in quanto l’offerta accademica esistente, seppur utile, non si mostra sufficiente e adeguata. Come noto, infatti, la sede frusinate dell’Università di Cassino ospita unicamente i corsi di ingegneria ed economia. Tali corsi sono sicuramente importanti e meritevoli di attenzione, ma non possiamo fermarci qui. Il capoluogo può e deve ambire ad offrire di più ai propri cittadini ed a quelli dei centri limitrofi”.

“La nostra proposta prevede la stipulazione di ulteriori convenzioni con altri Atenei per aumentare il numero dei corsi accademici da tenere presso il polo didattico di Frosinone, con particolare riguardo per le discipline umanistiche, per fornire una concreta opportunità ai giovani studenti che vogliano approfondire la propria formazione senza dover essere costretti a sostenere l’onere di trasferimenti fuori sede oppure il poco agevole pendolarismo per iscriversi all’Università”.

“L’ampliamento dell’offerta sarebbe anche una misura di equità sociale e di pari opportunità, in quanto andrebbe a favorire anzitutto quelle fasce più deboli della popolazione che allo stato attuale sono poste dinanzi al dilemma tra un impegno economico rilevante per studiare fuori Frosinone oppure la rinuncia agli studi. Con più corsi accademici in città, invece, molte famiglie avrebbero una possibilità di scelta in più, favorendo l’istruzione dei figli a costi contenuti e sostenibili”.

“Inoltre, l’incremento dei corsi di laurea produrrebbe evidenti effetti benefici di indotto sia sul lato delle locazioni degli immobili che delle attività economiche collaterali, che vedrebbero aumentato il proprio bacino d’utenza. Infine, a giovare di una maggiore presenza accademica sarebbero tutte le attività culturali esistenti in città, a cominciare dalle eccellenze del Conservatorio musicale e dell’Accademia delle belle arti, con le quali il raccordo sarebbe sicuramente più intenso e fruttuoso. Per questi motivi, dunque, ci attiveremo promuovendo contatti con gli atenei operanti nel Lazio, così da realizzare a Frosinone un polo interuniversitario accessibile, multidisciplinare e, soprattutto, alla portata di tutti”.

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