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Scontro al vertice

Elezioni 2022, la replica di Mastrangeli a Marzi: “Stirpe? Ci ha già ringraziato per lo Stadio”

Il candidato del centrodestra, a fronte degli attacchi del competitor di centrosinistra Marzi, ricorda che nel 2017 il presidente del Frosinone Calcio disse che, “se il Comune non ci avesse aiutato nella costruzione dello stadio, quest’opera non si sarebbe fatta”

Il candidato sindaco del centrodestra Riccardo Mastrangeli replica al principale competitor del centrosinistra, Domenico Marzi. Quest'ultimo, in occasione dell'inaugurazione del suo comitato elettorale, ha esclamato: "Costoro devono farla finita con le menzogne". Con "costoro", ovviamente, intendeva la doppia amministrazione guidata dal sindaco Nicola Ottaviani, coordinatore provinciale della Lega, e il favorito dato da alcuni sondaggi vincente al primo turno.

Tra le "menzogne", invece, Marzi inserisce anche la realizzazione dello stadio comunale Benito Stirpe, la casa del Frosinone Calcio e di tutti i suoi tifosi. A sentire queste parole, secondo lo stesso Marzi, "il presidente Maurizio Stirpe salterebbe come un grillo" in piena disapprovazione. Se fosse stato per il già primo cittadino 1998-2002, avrebbe evitare di spendere fondi pubblici (3-4 milioni di euro) garantendo una concessione dell'impianto per 50 anziché 30 anni.

Mastrangeli, a difesa delle altre grandi opere e del risanamento dei conti, lascia parlare direttamente Stirpe tramite le dichiarazioni da lui rilasciate alla stampa nel settembre 2017: "Se il Comune non ci avesse aiutato nella costruzione dello stadio, quest’opera non si sarebbe fatta”. 

Mastrangeli: "Orgogliosi per conti comunali e Stadio"

"Sono assolutamente d’accordo sul fatto che si debba essere sinceri con i propri concittadini - dichiara Mastrangeli – e l’amministrazione Ottaviani, in dieci anni di consiliatura, ha sempre scelto la trasparenza e la sincerità in merito alle attività poste in essere, anche quando si è trattato di compiere scelte difficili o impopolari. Penso, ad esempio, alla scelta di portare avanti un piano di rientro decennale per risanare 50 milioni di debiti lasciati dalle precedenti amministrazioni: il piano, approvato dalla Corte dei Conti e giunto alla sua fase conclusiva, ha messo non solo in sicurezza i conti del Comune, ma ha anche salvaguardato le imprese e i fornitori (e, quindi, centinaia di famiglie) che vantavano un credito nei confronti dell’Ente".

"Altri esponenti politici avrebbero preferito che il Comune di Frosinone imboccasse la strada della dichiarazione di dissesto: una scelta ‘pilatesca’, questa, che da un lato avrebbe penalizzato le società creditrici con conseguenti perdite di posti di lavoro e liquidità, e dall’altro avrebbe obbligato l’Ente a tagliare servizi essenziali a scapito di tutti i cittadini di Frosinone.  Nonostante l’oneroso piano di rientro, tuttavia, il Comune di Frosinone ha potuto investire in opere a beneficio della collettività, implementando il patrimonio pubblico, realizzando il Parco Matusa, il nuovo stadio comunale Benito Stirpe, la nuova sede comunale di Palazzo Munari".

Quando Stirpe ringraziò l'amministrazione Ottaviani

"E, sempre per amor di verità, a proposito dello stadio comunale - chiude Mastrangeli - magari va ricordato quanto dichiarato alla stampa dal Presidente Maurizio Stirpe a settembre 2017, in occasione della presentazione della terza struttura di nuova generazione in Italia: 'Avere finito questo stadio in un anno - così Stirpe - è stato un vero miracolo. È una delle imprese più belle che ho visto realizzare nella mia vita imprenditoriale, considerato che non era per nulla scontato che si riuscisse a cogliere questo tipo di risultato. E tutto ciò è stato possibile perché c’è stata una convergenza di volontà e tutti hanno remato dalla stessa parte. Un’opera fortemente voluta anche dal sindaco Nicola Ottaviani cui va il mio ringraziamento".

"In passato e durante la campagna elettorale ho ascoltato le prese di posizione di chi sosteneva che questo intervento si sarebbe dovuto realizzare solo con il contributo del privato senza la collaborazione del pubblico - aveva esternato poi il patron del Frosinone Calcio - Io dico solo questo: quando siamo saliti in serie A, mentre tutti festeggiavano, io già pensavo alle risorse da reperire per il nuovo stadio, per allestire la squadra e per la realizzazione del centro sportivo dove oggi ci alleniamo; fare queste tre cose contemporaneamente non è stato semplice. Se il Comune non ci avesse aiutato nella costruzione dello stadio, quest’opera non si sarebbe fatta e non avremmo potuto rafforzare la squadra per la massima serie. Senza il contributo del sindaco e del Comune non saremmo arrivati a questo punto”.

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