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Dopo la sospensione del Sin

Elezioni 2022, Sardellitti: “Scontro Zingaretti-Fontana su Sin dimostra pericolosità dell’alleanza Pd-M5S”

La capolista di Azione Frosinone, per Vicano sindaco, ritiene "una cartina di tornasole l'incidente diplomatico” tra presidente della Regione Lazio e sottosegretaria ciociara a fronte della sospensione del Sito di interesse nazionale della Valle del Sacco

Un attacco al Movimento 5 Stelle lo ha sferrato già in occasione del rilancio della candidatura a sindaco di Mauro Vicano. Ora la consigliera comunale uscente Alessandra Sardellitti, capolista di Azione alle elezioni amministrative 2022 di Frosinone, dice di aver avuto la dimostrazione di quanto sia impossibile un’alleanza con il M5S.

Si parla dello scontro tra il presidente della Regione Lazio, il democrat Nicola Zingaretti, e la sottosegretaria ciociara alla Transizione ecologica, la pentastellata Ilaria Fontana a margine della sospensione del Sito di interesse nazionale Bacino del fiume Sacco. Una sorta di “Fontana chi? Noi parliamo direttamente con il premier Draghi”.  

Secondo la Sardellitti è “la cartina tornasole di quello che potrebbe accadere al Comune di Frosinone dopo l’accordo tra Marzi e i Cinque Stelle”. L’ex democrat, già anche consigliera provinciale, ha messo in chiaro che Azione non avrebbe mai potuto allearsi con il M5S. Non c’è stato alcun dubbio, vista anche la mancanza di gradimento per Marzi, nel sostenere il candidato sindaco del Centro Vicano.  

Sardellitti: “Impresa improba governare col M5S”

“Se mai ci fosse stato ancora qualche dubbio, lo scontro di ieri sul Sin Valle del Sacco tra Zingaretti e Fontana ha chiarito, una volta di più, come governare insieme ai pentastellati sia impresa improba se non impossibile e comunque foriera di continui litigi”.

“E se ciò accade su temi di enorme rilievo come il Sin (da cui dipende il rilancio economico di una significativa fetta del territorio provinciale), non osiamo immaginare cosa potrebbe verificarsi al Comune di Frosinone nel malaugurato caso che ad amministrarlo dovesse essere l’alleanza Marzi-Cinque Stelle”.

“Questi ultimi, appena 24 ore prima che Ilaria Fontana sconfessasse platealmente Zingaretti (“Per il Ministero non esiste la possibilità di una sospensione del Sin come richiesto dal Governatore”), avevano trionfalmente annunciato di appoggiare l’ex sindaco del Capoluogo, dopo che un paio di mesi fa avevano messo il loro veto sulla candidatura di Mauro Vicano”.

Sullo scontro tra Zingaretti e Fontana

“Adesione salutata con entusiasmo ed enfasi da tutto il centrosinistra. Che però deve aver “dimenticato”, più o meno volutamente, quale sia la vera e bellicosa “anima” del M5S. Tanto è vero che ora si trova a dover gestire una bella e doppia grana, regionale e locale: il sottosegretario pentastellato brucia Zingaretti (guarda caso il promotore della candidatura di Marzi) che di rimando replica e brucia a sua volta il sottosegretario Cinque Stelle (che sostengono, ironia della sorte, Marzi) “Fontana chi? Noi dialoghiamo con Draghi: chieda a lui”.

“Un gravissimo “incidente diplomatico”, che illumina su quanto pericolosa e deleteria per la città possa essere qualsiasi tipo di alleanza con i Cinque Stelle. Frosinone ha bisogno di programmi di rilancio, di progetti concreti e realizzabili, di idee per un futuro di “città europea” quali quelli che sta presentando la nostra coalizione e il nostro candidato sindaco Mauro Vicano”.

“Non ha certo necessità di litigi su tutto, di battibecchi continui, di “no a prescindere”. Uno scenario per nulla auspicabile e comunque molto difficile da realizzarsi, visto che i cittadini del Capoluogo sapranno da che parte scegliere per garantire un governo stabile alla loro città”.

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