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Rifiuti

Ilaria Fontana dice no a inceneritori e nucleare. E propone alternative

Cos’è decisivo, a detta della sottosegretaria uscente e candidata M5s alla Camera, “per una virtuosa gestione dei rifiuti senza legarsi a strade e scelte poco promettenti oggi e poco efficaci domani”

La frusinate Ilaria Fontana, sottosegretaria uscente alla transizione ecologica, è candidata alla Camera nel collegio uninominale di Frosinone, nel relativo plurinominale nonché in quello di Cassino. In vista delle elezioni politiche 2022, di scena l’ormai prossimo 25 settembre, propone le alternative del Movimento 5 stelle a inceneritori e nucleare.  

A detta sua sono tre i percorsi che “già oggi sono decisivi per una virtuosa gestione dei rifiuti senza legarsi a strade e scelte poco promettenti oggi e poco efficaci domani”. Si riferisce alla raccolta differenziata, alla selezione avanzata e al riciclo dell’immondizia. Strade percorribili, secondo l’altresì portavoce dei Cinque Stelle alla Camera, al contrario del ricorso all’incenerimento dei rifiuti.

Resta netto il no della Consulta dei sindaci del Lazio meridionale, tra le proteste degli ambientalisti, all’ampliamento del termovalorizzatore di San Vittore del Lazio. I primi cittadini del Cassinate e dell’alto Casertano, al contempo, pressano affinché venga realizzato a Roma il termocombustore promesso dal sindaco Gualtieri. Si punta ovviamente ad alleggerire il carico di rifiuti in arrivo a San Vittore, ritenendo che possa venir meno così la necessità di estendere l’inceneritore situato nella cittadina ai confini con le province di Caserta e Isernia.    

Ilaria Fontana, allargando ulteriormente il giro, sente “purtroppo ripetere con disarmante ciclicità da diverse forze politiche candidate a governare il Paese che l’incenerimento dei rifiuti e il nucleare saranno la ‘panacea’ della situazione drammatica che stanno vivendo le nostre aziende e famiglie”.

"Soltanto tanta campagna elettorale"

Così la candidata alla Camera Fontana: “Purtroppo impianti destinati ad essere realizzati in diversi anni – ed entrare in esercizio ancora più tardi – non servono a nulla se non a fare campagna elettorale su temi che richiamano tutti noi al massimo della serietà e del rispetto di chi ci ascolta”.

“Qualcuno scopre oggi le difficoltà delle autorità competenti al rilascio delle autorizzazioni talora causate anche da patologica scarsità di personale oltre che da norme dispersive o da burocrazia che spesso è più facile invocare - aggiunge - Servono ora risorse per famiglie e imprese ma anche per la Pa, centrale e periferica, che lavora su questi dossier".

“No al nucleare, sì alle energie rinnovabili”

“Sul nucleare lo abbiamo ripetuto più volte - ricorda la pentastellata ciociara - È inutile invocare tecnologie “salvifiche” rispetto ai noti rischi presenti che esso presuppone. Abbiamo ancora un problema non secondario, da anni non risolto, dove collocare le scorie della nostra passata, e poi rigettata stagione nucleare, così come degli altri rifiuti ordinari che provengono dalla medicina e dall’industria”.

“Dobbiamo continuare invece senza esitazioni sulle energie rinnovabili su cui devono proseguire gli interventi, sempre ponderati e mai sbrigativi, sulla semplificazione e accelerazione per aumentare la nostra disponibilità di energia a stretto giro – contropropone - Teniamo sempre a mente che la loro collocazione non è solo un problema paesaggistico bensì di tutela del nostro ecosistema che non a caso ha trovato, dopo il paesaggio, una autonoma collocazione e dignità costituzionale”.

"Economia circolare e decarbonizzazione"

“L’oscillante andamento dei prezzi del gas dimostra che è necessario promuovere la Politica a tutti i livelli per contenere la speculazione che affianca e approfitta della ristrettezza della risorsa - ritiene - Purtroppo mi sorprende sentire che su questo tema, come sul dossier legato al conflitto, quello che fa l’Italia sarebbe inutile se il resto dell’Europa non la pensa esattamente come noi. I successi straordinari di Giuseppe Conte sulle strategie per la ripresa dei Paesi dell’Unione europea dopo la pandemia con il Recovery Fund e sul nostro Pnrr hanno dimostrato l’esatto contrario”.

“Abdicare prima ancora di cominciare sarebbe la fine non solo della politica internazionale così come della diplomazia ma anche della nostra dignità di Paese fondatore della comunità europea – conclude - Sul tema della distorsione, gli inceneritori così come prospettive non praticabili legate al nucleare non deve frenare l’importante cornice normativa messa a punto con il programma nazionale sulla gestione dei rifiuti e con la strategia sull’economia circolare da una parte e sugli interventi per la decarbonizzazione della nostra economia dall’altra”.

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