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L'intervista alla Democrat

La Martini corre con il Pd per la Camera: "Un onore, specie sotto attacco mediatico"

Intervista a Stefania Martini, presidente provinciale del Pd e commissaria del circolo del capoluogo ciociaro, in corsa nei collegi plurinominali di Frosinone - Sora e Cassino - Terracina. Non manca il riferimento al post Caso Ruberti

Stefania Martini, presidente provinciale del Pd e commissaria del circolo cittadino di Frosinone, è candidata alla Camera sia nel collegio plurinominale di Frosinone-Sora che in quello di Cassino-Terracina.

In lista viene schierata come seconda dopo il big romano Matteo Orfini. Entrambi stanno partecipando al tour elettorale del Partito democratico ciociaro, "Strada per strada", assieme ai candidati uninominali Andrea Turriziani (Camera) e Sergio Messore (Senato).

Corrono per l'Italia democratica e progressista, nella coalizione formata altresì da Alleanza Verdi Sinistra, Più Europa e Impegno Civico. E Martini taglia subito corto rispetto alla lente di ingrandimento investigativa e mediatica sul Pd provinciale a seguito del Caso Ruberti

Presidente Martini, una candidatura la sua che premia militanza e attività nel partito?

"Questa candidatura mi onora soprattutto in questo momento di attacco mediatico alla mia comunità politica ed in questo periodo delicato per la vita del paese. Ringrazio per questo il mio partito. Sono iscritta e militante da 1992 nel tempo sono stata segretaria politica, dirigente, capogruppo consigliare ed assessore al comune di Frosinone e per 10 anni coordinatrice della conferenza donne della Provincia di Frosinone. La mia candidatura è stata per me inaspettata ma ho avuto da subito tantissimo sostegno ed attestati di stima da entrambe le province, Frosinone e Latina".

In lista è schierata al secondo posto, subito dopo il big romano Matteo Orfini, in collegi dati dai sondaggi come blindati per il centrodestra. Pensa di potercela fare?

“Questo periodo è uno dei più delicati per la storia del nostro Paese. L'Italia è uno dei paesi fondatori dell'Unione Europea, abbiamo avuto sempre un ruolo principale a fianco della Francia e della Germania. Oggi la destra italiana ha come modello europeo l'Ungheria di Orban che il parlamento europeo ha definito un Paese non democratico e da sanzionare. La vittoria della destra ci potrebbe quindi ad assumere un ruolo marginale in Europa e ad una pericolosa vicinanza con Putin. Tutto ciò mettendo ulteriormente a rischio la nostra economia, la nostra coesione sociale, i diritti acquisiti e la nostra stessa democrazia".

Ritiene che l’Italia democratica e progressista, quantomeno a livello provinciale, possa battere i Conservatori di centrodestra?

“Rispondo con la citazione del Segretario Letta ‘Nessun destino è già segnato’ e la penso esattamente così. Nelle elezioni tutto può accadere come del resto è accaduto spesso anche in questi nostri collegi dove chi si è creduto vincente si ritrovato perdente. Sicuramente la destra si ritiene avvantaggiata ma da sondaggi in cui il 43% dei votanti non si era espresso ed in un periodo estivo in cui la campagna elettorale non era di fatto avviata nella mente dei cittadini. In questi giorni siamo davvero in campagna elettorale e l'attenzione è salita come è salito il consenso per il Partito democratico”.

Come sta andando il tour elettorale “Strada per strada”?

“Abbiamo avuto la conferma che la sfida è difficile ma non impossibile. anzi il contrario. La destra ha commesso l'errore di mettere a rischio il Paese facendo cadere il governo Draghi e causando il voto anticipato e oggi dimostra di volersi candidare a governare l'Italia ma non ha una visione comune né tanto meno soluzioni reali ed attendibili ai problemi enormi che ci aspettano in autunno: caro vita, crisi energetica, sanità, lavoro, famiglie ed imprese. Capitolo a parte sono i diritti costituzionali e civili sui quali la destra vuole rimettere in discussione tutto e portarci indietro di 50 anni. Insomma le destre perché in quello schieramento il centro è irrilevante, non rappresentano né la competenza né l'attendibilità necessaria per governare il paese ed una grande parte dei cittadini lo hanno capito”

In caso di elezione, cosa farà per la provincia di Frosinone e il Sud Pontino?

“Se sarò eletta farò il rappresentante di questi territori e lavorerò per dare le risposte che i territori attendono da tempo: ambiente, infrastrutture, rilancio e sviluppi delle sue potenzialità: agricoltura, industria, turismo, servizi, cultura ma garantendo al contempo infrastrutture valide che colleghino queste due province, risanamento e cura ambientale, innovazione. E in ultimo vorrei lavorare ancora per la scuola e welfare, settori da cui provengo e in cui ho sviluppato le mie competenze professionali”.

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